Le ore calde dell'ospedale: tra Conferenza dei sindaci e Commissione sanità
E' battaglia ai piani alti: quando è l'interesse comune a dover fare la differenza.
giovedì 17 marzo 2016
9.57
Sono giorni di fuoco per Molfetta e il suo Sindaco alle prese con la grana del riordino ospedaliero e la difesa del nosocomio cittadino. Dopo il bollente Consiglio Comunale di lunedì sera con una maggioranza, nei fatti, spaccata, martedì e mercoledì è stato tempo di confronto per Paola Natalicchio con gli altri primi cittadini pugliesi.
Nel pomeriggio di martedì si è svolta la Conferenza dei sindaci della Asl/Ba, convocata dal sindaco di Bari, Antonio de Caro, alla presenza del Direttore generale della Asl/Ba Vito Montanaro.
"La Conferenza dei sindaci è stata un momento di lavoro proficuo, serio e strategico", spiega Natalicchio che ha consegnato una relazione e gli atti del Consiglio comunale.
"Nel mio intervento ho ribadito che i tagli dell'Ospedale di Molfetta si inscrivono in un quadro che penalizza ingiustificatamente l'intera area del Nord Barese comportando la riduzione della protezione sanitaria e sociale di un bacino di utenza di oltre 150.000 cittadini. Con i colleghi sindaci Gemmato, Mazzilli e Depalma di Giovinazzo l'abbiamo ribadito all'unisono l'esigenza di un riequilibrio. Rilanciando il progetto dell'ospedale comprensoriale del Nord Barese, da reinserire nell'agenda della programmazione ospedaliera regionale".
Più complessa la situazione nella Commissione Sanità del Consiglio regionale, riunitasi ieri mattina. Qui il sindaco di Triggiano ha riferito sulla relazione dell'Anci Puglia, prodotta nella mattinata di lunedì "che non ha per nulla restituito i contenuti della lunga e accesa assemblea svoltasi in assemblea dei comuni già lunedì, mostrando quasi serena accettazione del Piano di riordino", spiega il Sindaco. "Non capisco come mai si sia scelto di non dire nulla in una sede così importante come la Commissione delle tante criticità censite e scriverò al presidente dell'Anci Luigi Perrone per chiedere conto di questa scelta di approccio".
Il Piano di riordino adottato il 29 febbraio è all'attenzione del Ministero della Salute e entro il 30 marzo arriverà il parere della Terza Commissione, obbligatorio ma non vincolante al quale seguirà l'approvazione della Giunta regionale.
"Confidiamo nel lavoro della Commissione perché non arretreremo rispetto alla domanda di cura", continua ancora Natalicchio che, poi, ha avuto una lunga discussione con il Direttore del dipartimento Sanità, Giovanni Gorgoni sul futuro del poliambulatorio di pediatria.
"Ho evidenziato che l'ipotesi di sostituire l'ambulatorio specialistico con lo SCAP (un servizio ospedaliero di pediatria del week end) non basta. E che Molfetta vuole un presidio 7 giorni su 7. Anche aprendo un ragionamento sul passaggio al distretto, sul modello di Bitonto e Conversano. Salvaguardando il carattere specialistico dell'ambulatorio e mantenendo attivo in città un servizio così importante per i bambini e le famiglia. Il dottor Gorgoni mi ha assicurato che su questa soluzione possiamo aprire un ragionamento che, però, aggiungo, deve prevedere la garanzia che l'ambulatorio non chiuda un solo giorno e che l'attivazione dello SCAP sia un servizio aggiuntivo e non sostitutivo.".
Dopo Pasqua sarebbe prevista una riunione pubblica generale per aggiornare la cittadinanza sul tema.
Nel pomeriggio di martedì si è svolta la Conferenza dei sindaci della Asl/Ba, convocata dal sindaco di Bari, Antonio de Caro, alla presenza del Direttore generale della Asl/Ba Vito Montanaro.
"La Conferenza dei sindaci è stata un momento di lavoro proficuo, serio e strategico", spiega Natalicchio che ha consegnato una relazione e gli atti del Consiglio comunale.
"Nel mio intervento ho ribadito che i tagli dell'Ospedale di Molfetta si inscrivono in un quadro che penalizza ingiustificatamente l'intera area del Nord Barese comportando la riduzione della protezione sanitaria e sociale di un bacino di utenza di oltre 150.000 cittadini. Con i colleghi sindaci Gemmato, Mazzilli e Depalma di Giovinazzo l'abbiamo ribadito all'unisono l'esigenza di un riequilibrio. Rilanciando il progetto dell'ospedale comprensoriale del Nord Barese, da reinserire nell'agenda della programmazione ospedaliera regionale".
Più complessa la situazione nella Commissione Sanità del Consiglio regionale, riunitasi ieri mattina. Qui il sindaco di Triggiano ha riferito sulla relazione dell'Anci Puglia, prodotta nella mattinata di lunedì "che non ha per nulla restituito i contenuti della lunga e accesa assemblea svoltasi in assemblea dei comuni già lunedì, mostrando quasi serena accettazione del Piano di riordino", spiega il Sindaco. "Non capisco come mai si sia scelto di non dire nulla in una sede così importante come la Commissione delle tante criticità censite e scriverò al presidente dell'Anci Luigi Perrone per chiedere conto di questa scelta di approccio".
Il Piano di riordino adottato il 29 febbraio è all'attenzione del Ministero della Salute e entro il 30 marzo arriverà il parere della Terza Commissione, obbligatorio ma non vincolante al quale seguirà l'approvazione della Giunta regionale.
"Confidiamo nel lavoro della Commissione perché non arretreremo rispetto alla domanda di cura", continua ancora Natalicchio che, poi, ha avuto una lunga discussione con il Direttore del dipartimento Sanità, Giovanni Gorgoni sul futuro del poliambulatorio di pediatria.
"Ho evidenziato che l'ipotesi di sostituire l'ambulatorio specialistico con lo SCAP (un servizio ospedaliero di pediatria del week end) non basta. E che Molfetta vuole un presidio 7 giorni su 7. Anche aprendo un ragionamento sul passaggio al distretto, sul modello di Bitonto e Conversano. Salvaguardando il carattere specialistico dell'ambulatorio e mantenendo attivo in città un servizio così importante per i bambini e le famiglia. Il dottor Gorgoni mi ha assicurato che su questa soluzione possiamo aprire un ragionamento che, però, aggiungo, deve prevedere la garanzia che l'ambulatorio non chiuda un solo giorno e che l'attivazione dello SCAP sia un servizio aggiuntivo e non sostitutivo.".
Dopo Pasqua sarebbe prevista una riunione pubblica generale per aggiornare la cittadinanza sul tema.