Riordino, la rabbia del sindaco. La rabbia di una città intera.

"Il nostro ospedale e' un bene comune e merita rispetto e attenzione"

giovedì 3 marzo 2016 10.48
A cura di Maria Marino
Paola Natalicchio esprime tutta la propria rabbia e la propria incredulità a proposito dei tagli e dell'effettivo declassamento che il "Mons.Bello" subirà a causa del Riordino ospedaliero voluto dalla Regione. E mai come questa volta le parole del primo cittadino sono le parole sentite e partecipate dell'intera città di Molfetta.

"Lo sapete che nel nostro ospedale sono state spese migliaia di euro per i nuovi lavori edilizi al pronto soccorso e ne saranno spesi altri per l'ampliamento delle sale operatorie? Il tutto mentre chiudono reparti? Che razionalizzazione e' questa? La chiusura dell'ospedale di Terlizzi poteva e doveva significare la migrazione a Molfetta e Corato di servizi ulteriori. Noi avremmo potuto accogliere pneumologia e radiologia, Corato la diagnostica prenatale di eccellenza di Terlizzi che avrebbe dato lustro al punto nascita. I terlizzesi avrebbero potuto avere in ospedali vicini luoghi in cui trovare continuita' di cura. Avevamo gli spazi a Molfetta per accogliere nuovi reparti, ne avevo parlato con la direzione ospedaliera. Invece nel nord barese si chiude tutto. Molfetta, Terlizzi, Corato, Ruvo vengono saccheggiate. E Bisceglie che e' in territorio Bat e non nel nostro decolla. Lo sapere che allo Scap di Bisceglie, il servizio territoriale di guardia medica pediatrica, da sabato non accettano piu' bambini di Molfetta? Troppi accessi da "fuori provincia". Come faremo in futuro? Sono arrabbiata. Questa storia non finisce qui", racconta la Natalicchio.

"Perdiamo un reparto che ha una storia trentennale, l'urologia del dottor Altomare, da cui vengono in cura pazienti da tutte le citta' vicine. Una delle nostre specialita' chiude senza spiegazioni e senza un perche'. Perdiamo la cardiologia, che assicura non solo servizi importanti per la quotidianita' di tanti pazienti con bypass e tutti i piu' importanti controlli cardiologici, ma protegge anche il nostro pronto soccorso e la buona degenza pre e post operatoria di ortopedia e chirurgia, che restano aperti. Perdiamo anche l'ambulatorio di pediatria e perdiamo anche la UO di pediatria di Corato e anche il punto nascita dove tante molfettesi mettono al mondo i loro figli", spiega il sindaco.

"Continuero' a mobilitarmi. Dobbiamo unirci in questa battaglia e pretendere che Molfetta mantenga i servizi attuali", conclude Paola Natalicchio.