Riordino, interviene anche il Tribunale del Malato

"Il cittadino chiede di trovare risposte di salute nella Sanità Pubblica"

giovedì 3 marzo 2016 15.10
Dopo annunci e smentite finalmente è stato ufficializzato il nuovo Piano di Riordino. Nonostante le rassicurazioni del Presidente della Regione Emiliano, rivolte al sindaco Paola Natalicchio, l'ospedale di Molfetta ne esce malconcio. I posti letto ridotti a 76 unità, distribuiti tra medicina, chirurgia, ortopedia, soppressi i reparti di cardiologia e urologia insieme all'ambulatorio di pediatria.

Scelte quantomeno inspiegabili in quanto la chirurgia e l'ortopedia hanno bisogno del supporto della cardiologia essendo le une complementari dell'altra in fase pre e post operatoria. L'urologia, fiore all'occhiello del nostro ospedale, viene sacrificata in nome di chissà quali interessi.

Il Tribunale per i Diritti del Malato – Cittadinanzattiva, pur non entrando nelle scelte dettate dalla politica, non può sottrarsi alla sua vocazione che consiste nella difesa e tutela dei diritti dei cittadini e della loro salute. Pertanto avvierà le iniziative che riterrà opportune poiché è impensabile che un bacino di utenza di oltre 100 mila abitanti (con Giovinazzo e Terlizzi) perda reparti così indispensabili.

"Riteniamo -scrive il Tribunale del Malato- che un Piano di Riordino non può non tener conto delle esigenze dei cittadini. Vi sono percorsi sanitari virtuosi che andrebbero presi in considerazione sia dal punto di vista organizzativo, sia dal punto di vista delle risorse umane. Non dev'essere consentito che per accedere alle prestazioni sanitarie il cittadino debba caricarsi di oneri organizzativi e logistici insopportabili. Il cittadino chiede di trovare risposte di salute nella Sanità Pubblica con la reale presa in carico del paziente e chiede sopratutto di non essere vittima di disorganizzazioni diffuse".