Rinfondazione Comunista scrive al Prefetto: aperte attività anche di beni di non prima necessità?
Il partito: «Controlli e mappatura dei movimenti dei lavoratori»
giovedì 9 aprile 2020
10.12
Richieste concise e puntuali quelle di Rifondazione Comunista che scrive al Prefetto di Bari per avere notizie circa quanto sta accadendo nelle realtà produttive locali.
Il partito, infatti, in una nota scrive che «L'elenco dei Codici ATECO prevede già maglie estremamente larghe, a titolo di esempio le fabbriche di armi (a Cameri si continuano ad assemblare F35) e dell'aerospazio sono attive senza bisogno di deroghe. Inoltre il meccanismo delle deroghe, attraverso il silenzio assenso, sta consentendo riaperture ben oltre le produzioni essenziali».
E' per questo motivo, allora, che Rifondazione esige «che si rendano immediatamente pubblici gli elenchi delle aziende attive, ovvero ricomprese nei codici ATECO del DPCM 25 marzo ("produzioni essenziali") e soprattutto di quelle che nelle ultime due settimane hanno richiesto deroghe per la riapertura».
In particolare Rifondazione scrive al Prefetto di Bari affinchè «i sindaci e le Asl siano informati tempestivamente su ciascun territorio dei flussi e degli spostamenti delle persone per le produzioni essenziali e per le deroghe concesse».
«La Prefettura proceda con controlli massicci su tutte le produzioni attive; sarebbe molto utile mappare il movimento di migliaia di lavoratori/ici che tutti i giorni sono obbligati a muoversi per garantire le esigenze vitali delle comunità e probabilmente anche di troppe produzioni assolutamente non indispensabili», si legge infine nella nota.
Il partito, infatti, in una nota scrive che «L'elenco dei Codici ATECO prevede già maglie estremamente larghe, a titolo di esempio le fabbriche di armi (a Cameri si continuano ad assemblare F35) e dell'aerospazio sono attive senza bisogno di deroghe. Inoltre il meccanismo delle deroghe, attraverso il silenzio assenso, sta consentendo riaperture ben oltre le produzioni essenziali».
E' per questo motivo, allora, che Rifondazione esige «che si rendano immediatamente pubblici gli elenchi delle aziende attive, ovvero ricomprese nei codici ATECO del DPCM 25 marzo ("produzioni essenziali") e soprattutto di quelle che nelle ultime due settimane hanno richiesto deroghe per la riapertura».
In particolare Rifondazione scrive al Prefetto di Bari affinchè «i sindaci e le Asl siano informati tempestivamente su ciascun territorio dei flussi e degli spostamenti delle persone per le produzioni essenziali e per le deroghe concesse».
«La Prefettura proceda con controlli massicci su tutte le produzioni attive; sarebbe molto utile mappare il movimento di migliaia di lavoratori/ici che tutti i giorni sono obbligati a muoversi per garantire le esigenze vitali delle comunità e probabilmente anche di troppe produzioni assolutamente non indispensabili», si legge infine nella nota.