Riforma dei porti, fuori il "grande porto" di Molfetta

L'indiscrezione è lanciata dal Corriere della Sera. Un solo porto "core" in Puglia.

sabato 3 ottobre 2015 8.02
A cura di Maria Marino
Tanto rumore per nulla? Chi vivrà, vedrà.
Probabilmente è con questi due detti che si può sintetizzare il futuro del "grande porto" di Molfetta, al centro più di procedimenti giudiziari che di un vero e proprio progetto di rilancio e di valorizzazione delle attività marittime della città. Anzi, stando a quanto sta accadendo in Parlamento, sembra che la faraonica opera a ridosso della Basilica della Madonna dei Martiri sia destinata a un declino inesorabile, prima ancora di essere ultimata.

Infatti, è quanto emerge da una indiscrezione lanciata dal "Corriere della sera" che riporta le novità introdotte dal decreto legislativo, in fase di redazione, che riforma completamente i porti del Bel Paese: saranno quattordici i porti "core", ovvero quelli strategici a livello europeo e inseriti nella rete Transeuropea mentre non si parlerà più di Autorità portuali bensì di Autorità di sistemi portuali.

Al momento in Puglia è Bari l'unico porto "core" ma, stando a quanto riportato dal quotidiano, con il nuovo dispositivo si individuerà una sola Autorità portuale che ingloberà il capoluogo, Brindisi, Manfredonia e Taranto, città che diventerebbe sede del core.