Rifondazione Molfetta: «La Cittadella degli Artisti, uno spazio pubblico destinato ai privati»
La nota: «Andrebbe messo a disposizione della città per far crescere la stessa e i suoi operatori»
lunedì 16 dicembre 2024
La sezione molfettese di Rifondazione ha sollevato una polemica in merito a un documento pubblicato sull'albo pretorio del Comune di Molfetta che, con determina dirigenziale del 3 dicembre, vede la Cittadella degli Artisti affidata in gestione ad un ATI composta da Teatri di Bari e Teatro Kismet. A seguire, la nota:
"Sostanzialmente si sta dando continuità all'attuale gestore, ma questa volta approvando una proposta di partenariato pubblico-privato della durata di addirittura 10 anni, con la possibilità di rinnovo per altri 10. Come ha già ricordato il nostro consigliere Giovanni Infante nell'ultima seduta consigliare, non intendiamo fare valutazioni di merito sull'assegnatario della struttura, sebbene verrebbe naturale chiedersi come mai l'amministrazione comunale nell'ipotecare i prossimi 20 anni di una struttura pubblica tanto importante per la città non abbia sentito la necessità di interloquire con i tanti operatori culturali della città".
"Piuttosto ci preme ricordare che la cittadella è una struttura pubblica di proprietà del comune di Molfetta, che è stata realizzata con una spesa di milioni di euro derivanti dal bando regionale "bollenti spiriti" e dalle leggi porto. E che come tutti gli spazi pubblici in dotazione del comune finisce inesorabilmente e quasi gratuitamente in gestione a un privato".
"Recentemente abbiamo fatto le stesse considerazioni per la casa della musica, per la sala Turtur e per i campetti di viale Gramsci. Ci sembra ormai divenuta un'abitudine di quest'amministrazione quella di affidare a privati degli spazi pubblici, di fatto sottraendoli alla comunità. E ci pare una scelta politica profondamente sbagliata per quanto in linea con la furia privatrizzatrice di questi tempi".
"D'altronde altri modelli di gestione sono possibili e ne abbiamo esempi vincenti a poca distanza da noi, vedasi il teatro comunale Traetta di Bitonto e il Teatro Comunale di Corato, gestiti entrambi dai rispettivi Comuni e messi a disposizione di tutte le realtà del territorio con un tariffario chiaro e ad accessibile. Un modello vincente pensiamo, anche perché strutture perennemente attive e ricche di eventi ed inoltre riconosciute e riconoscibili dalla comunità cittadine. Tutto ciò che non è stato per la cittadella degli artisti, attiva sí in questi anni, ma sempre sottoutilizzata e poco fruibile da realtà altre rispetto all'ente gestore".
"Lo diciamo da tempo, a questa città serve una svolta epocale, anche nella gestione dei suoi spazi pubblici, che vanno messi a disposizione della città per far crescere la stessa e i suoi operatori. Tutto il contrario di quello che fa quest'amministrazione, che si premura di costruire opere pubbliche a più non posso, ma che non ha alcuna visione politica su come gestirle in maniera innovativa e partecipata".
"Sostanzialmente si sta dando continuità all'attuale gestore, ma questa volta approvando una proposta di partenariato pubblico-privato della durata di addirittura 10 anni, con la possibilità di rinnovo per altri 10. Come ha già ricordato il nostro consigliere Giovanni Infante nell'ultima seduta consigliare, non intendiamo fare valutazioni di merito sull'assegnatario della struttura, sebbene verrebbe naturale chiedersi come mai l'amministrazione comunale nell'ipotecare i prossimi 20 anni di una struttura pubblica tanto importante per la città non abbia sentito la necessità di interloquire con i tanti operatori culturali della città".
"Piuttosto ci preme ricordare che la cittadella è una struttura pubblica di proprietà del comune di Molfetta, che è stata realizzata con una spesa di milioni di euro derivanti dal bando regionale "bollenti spiriti" e dalle leggi porto. E che come tutti gli spazi pubblici in dotazione del comune finisce inesorabilmente e quasi gratuitamente in gestione a un privato".
"Recentemente abbiamo fatto le stesse considerazioni per la casa della musica, per la sala Turtur e per i campetti di viale Gramsci. Ci sembra ormai divenuta un'abitudine di quest'amministrazione quella di affidare a privati degli spazi pubblici, di fatto sottraendoli alla comunità. E ci pare una scelta politica profondamente sbagliata per quanto in linea con la furia privatrizzatrice di questi tempi".
"D'altronde altri modelli di gestione sono possibili e ne abbiamo esempi vincenti a poca distanza da noi, vedasi il teatro comunale Traetta di Bitonto e il Teatro Comunale di Corato, gestiti entrambi dai rispettivi Comuni e messi a disposizione di tutte le realtà del territorio con un tariffario chiaro e ad accessibile. Un modello vincente pensiamo, anche perché strutture perennemente attive e ricche di eventi ed inoltre riconosciute e riconoscibili dalla comunità cittadine. Tutto ciò che non è stato per la cittadella degli artisti, attiva sí in questi anni, ma sempre sottoutilizzata e poco fruibile da realtà altre rispetto all'ente gestore".
"Lo diciamo da tempo, a questa città serve una svolta epocale, anche nella gestione dei suoi spazi pubblici, che vanno messi a disposizione della città per far crescere la stessa e i suoi operatori. Tutto il contrario di quello che fa quest'amministrazione, che si premura di costruire opere pubbliche a più non posso, ma che non ha alcuna visione politica su come gestirle in maniera innovativa e partecipata".