Rifondazione interviene sulla questione Pulo
L’accusa: triste e amaro commiato della Provincia
giovedì 12 giugno 2014
8.16
La mancata riapertura del Pulo diventa un caso politico. «Avevamo sperato che la Provincia – scrive Rifondazione in una nota - terminasse in bellezza la sua vita istituzionale, adoperandosi per la riapertura del Pulo e la sua restituzione alla pubblica fruibilità, trovando i modi per riaffidarne la gestione al consorzio Polje, che in questi anni trascorsi, fino alla scadenza della convenzione nel novembre 2013, ha svolto con professionalità e passione il compito assegnatogli.
Lo avevamo auspicato nel febbraio scorso, scrivendo che non potevamo pensare che l'amministrazione Schittulli desiderasse passare alla storia come la liquidatrice della pubblica fruizione di un sito naturalistico e archeologico così importante e così complesso, in netto contrasto con la deliberazione della giunta Divella del maggio 2009, tesa ad ottenere l'inclusione del Pulo e della sua Zona Archeologica nell'elenco dei Siti di Importanza Comunitaria (SIC).
A fronte dell'inerzia dell'amministrazione provinciale, in quell'occasione non avevamo mancato di sottolineare l'ulteriore dimostrazione di impegno del consorzio, che dopo la data di scadenza ne aveva garantito ancora per brevi periodi l'apertura gratuitamente, così come ha proposto all'amministrazione provinciale di fare nel periodo estivo, ma - conclude - il sito è stato vandalizzato gravemente, al punto da risultare inagibile: poco tempo di abbandono è bastato per cancellare d'un tratto il lavoro paziente di anni».
Lo avevamo auspicato nel febbraio scorso, scrivendo che non potevamo pensare che l'amministrazione Schittulli desiderasse passare alla storia come la liquidatrice della pubblica fruizione di un sito naturalistico e archeologico così importante e così complesso, in netto contrasto con la deliberazione della giunta Divella del maggio 2009, tesa ad ottenere l'inclusione del Pulo e della sua Zona Archeologica nell'elenco dei Siti di Importanza Comunitaria (SIC).
A fronte dell'inerzia dell'amministrazione provinciale, in quell'occasione non avevamo mancato di sottolineare l'ulteriore dimostrazione di impegno del consorzio, che dopo la data di scadenza ne aveva garantito ancora per brevi periodi l'apertura gratuitamente, così come ha proposto all'amministrazione provinciale di fare nel periodo estivo, ma - conclude - il sito è stato vandalizzato gravemente, al punto da risultare inagibile: poco tempo di abbandono è bastato per cancellare d'un tratto il lavoro paziente di anni».