Rifondazione: «Il parco di Lama Martina rischia di essere antropizzato»

La nota: «Il progetto finanziato con i fondi PNRR non opportuno alle esigenze ambientali»

venerdì 9 giugno 2023 7.20
Riceviamo e pubblichiamo la seguente nota a firma di Rifondazione Molfetta:

"L'approvazione del bilancio di previsione e della nota di aggiornamento del DUP sono stati gli argomenti di discussione degli ultimi due consigli comunali. In un clima di estremo nervosismo della maggioranza, con i gruppi politici facenti riferimento al consigliere regionale Tammacco che hanno attaccato duramente il Sindaco, abbiamo provato a riportare il punto della discussione sul piano politico. In particolare, il nostro consigliere comunale Giovanni Infante ha provato a far luce sull'ennesimo progetto 'faraonico' di questa amministrazione: il parco di Lama Martina.

Progetto finanziato con fondi PNRR per circa 4 milioni di euro. Ci aspettavamo che un intervento in un'area così delicata per la città, già minacciata da costruzioni e da cemento su ogni versante, venisse progettato con più cura e con un adeguato coinvolgimento della cittadinanza. Parliamo di una delle poche zone della città scarsamente antropizzate, in cui persiste un delicato equilibrio ecologico e una ricchezza di flora e di fauna, che deve essere presevata.

Invece, abbiamo appreso dall'incontro convocato in data 25 maggio tra amministrazione, progettista e associazioni ambientaliste, che il parco di Lama Martina sarà a tutti gli effetti un parco urbano. Con area giochi, area fitness, area bici da cross, area ristoro, bar e tanto altro ancora a mandare a carte e quarantotto quella biodiversità e quel fragile equilibrio di cui sopra. Altro che corridoio ecologico (come Legambiente giustamente definisce il luogo) o Parco naturale (come promesso in passato dal Sindaco), l'intervento così progettato si propone di antropizzare e rifunzionalizzare la Lama. Insomma,nel contesto di una città dormitorio, l'amministrazione pensa bene di movimentare l'unica area incontaminata di Molfetta.

Il tutto coinvolgendo le associazioni ambientaliste con un incontro informale soltanto un mese prima dalla consegna del progetto definitivo (15 giugno) e a poco più di due mesi dalla data in cui l'opera verrà appaltata (30 luglio), così come richiesto dal cronoprogramma PNRR. In barba ai requisiti stessi del PNRR che come dettagliato nel piano integrato per il verde urbano della città metropolitana, prevedevano una fase di coinvolgimento effettivo della cittadinanza mediante lo strumento della co-progettazione.

Tuttavia, in consiglio comunale non ci siamo limitati alle critiche, ma abbiamo avanzato anche proposte concrete. Sarebbe utile che tutti le strutture ricettive e antropizzanti venissero disposte nelle aree ai margini di lama martina, a questo scopo potrebbe essere utilizzata l'area verde alle spalle della scuola Cozzoli, compresa tra viale delle Libertà e via Tommaso Fiore, evitando di congestionare il cuore della lama, su cui invece concentrare i soli interventi manutentivi di messa in sicurezza dei muretti a secco, dei pagliai e dei sentieri. Ci auspichiamo che l'amministrazione non si dimostri sorda d'innanzi alle nostre proposte e tenga in conto tutte le osservazioni avanzate dalle associazioni ambientaliste.

Vigileremo affinché il grande polmone verde di Molfetta non venga irrimediabilmente compromesso nel silenzio generale e non diventi l'ennesimo parco urbano abbandonato al degrado o inaugurato in grande stile a soli 23 anni dall'inizio dei lavori".