Rifondazione e Compagni di Strada: «Ieri pagina vergognosa nella storia antifascista di Molfetta»
Respinta proposta per dire no a spazi pubblici e organizzazioni legate all'ideologica fascista
venerdì 28 settembre 2018
9.54
Ieri era in discussione nel consiglio comunale una proposta di delibera presentata dai consiglieri comunali di Rifondazione Comunista/Compagni di strada lo scorso aprile.
Abbiamo proposto di modificare alcuni regolamenti comunali per evitare di concedere spazi pubblici a organizzazioni che si richiamano all'ideologia fascista, incitano alla discriminazione o alla violenza per motivi razziali, etnici, nazionali o religiosi.
Una proposta già approvata in altre città (ad es. Bologna governata dal Partito democratico) che avrebbe impegnato chiunque richiedesse spazi e contributi pubblici, sale comunali e affissioni pubbliche a rispettare la Costituzione (XII Disposizione transitoria e finale) e le leggi Scelba e Mancino contro l'apologia e la ricostituzione del partito fascista sotto qualsiasi forma.
Ma non dobbiamo andare così lontano, martedì scorso il Partito democratico era Bari in piazza Prefettura a manifestare contro le aggressioni neofasciste verificatesi pochi giorni fa. A Molfetta invece il Pd, insieme a tutta la maggioranza, ha respinto in modo vergognoso, senza nemmeno voler discutere del merito ma rifiutandosi di discutere proponendo una questione pregiudiziale.
Una maggioranza di trasformisti che ha provato a nascondere dietro un inopportuno parere tecnico del segretario generale la sua paura di discutere, la sua divisione interna, la prevalenza dell'anima criptofacista di una parte di essa.
Un ennesimo brutto episodio da parte dell'amministrazione dopo la mancata intitolazione del campo sportivo a Benedetto Petrone nel novembre scorso.
Un'ennesima dimostrazione di debolezza con l'impedimento a discutere liberamente in consiglio comunale.
Un'altra testimonianza di insignificanza culturale del sindaco che organizza convegni astratti sulla libertà e la democrazia e del Partito Democratico che si accuccia nei confronti della destra della maggioranza.
Una pagina vergognosa nella storia democratica e antifascista di Molfetta che continueremo a difendere fuori e dentro le istituzioni.
Abbiamo proposto di modificare alcuni regolamenti comunali per evitare di concedere spazi pubblici a organizzazioni che si richiamano all'ideologia fascista, incitano alla discriminazione o alla violenza per motivi razziali, etnici, nazionali o religiosi.
Una proposta già approvata in altre città (ad es. Bologna governata dal Partito democratico) che avrebbe impegnato chiunque richiedesse spazi e contributi pubblici, sale comunali e affissioni pubbliche a rispettare la Costituzione (XII Disposizione transitoria e finale) e le leggi Scelba e Mancino contro l'apologia e la ricostituzione del partito fascista sotto qualsiasi forma.
Ma non dobbiamo andare così lontano, martedì scorso il Partito democratico era Bari in piazza Prefettura a manifestare contro le aggressioni neofasciste verificatesi pochi giorni fa. A Molfetta invece il Pd, insieme a tutta la maggioranza, ha respinto in modo vergognoso, senza nemmeno voler discutere del merito ma rifiutandosi di discutere proponendo una questione pregiudiziale.
Una maggioranza di trasformisti che ha provato a nascondere dietro un inopportuno parere tecnico del segretario generale la sua paura di discutere, la sua divisione interna, la prevalenza dell'anima criptofacista di una parte di essa.
Un ennesimo brutto episodio da parte dell'amministrazione dopo la mancata intitolazione del campo sportivo a Benedetto Petrone nel novembre scorso.
Un'ennesima dimostrazione di debolezza con l'impedimento a discutere liberamente in consiglio comunale.
Un'altra testimonianza di insignificanza culturale del sindaco che organizza convegni astratti sulla libertà e la democrazia e del Partito Democratico che si accuccia nei confronti della destra della maggioranza.
Una pagina vergognosa nella storia democratica e antifascista di Molfetta che continueremo a difendere fuori e dentro le istituzioni.