Rifondazione Comunista Molfetta per il NO al Referendum
Se ne è parlato in un’assemblea pubblica con il segretario nazionale Paolo Ferrero
martedì 11 ottobre 2016
23.01
Si è tenuta questa sera presso la sala consiliare del Comune di Molfetta l'assemblea pubblica organizzata dalla sezione "Palestina libera" di Rifondazione Comunista Molfetta con ospite il segretario nazionale do RC Paolo Ferrero, ex ministro del governo Prodi, Eleonora Forenza europarlamentare di RC e Vincenzo de Robertis del Comitato per il no al referendum costituzionale di Bari.
L'assemblea è stata aperta dal segretario cittadino di Rifondazione Comunista, Beppe Zanna che ha affermato come tale riforma sia stata voluta dai poteri forti e come permetti al potere esecutivo di sovrastare quello legislativo. Secondo l'opinione del segretario del partito di piazza Paradiso "è falso che il Parlamento è improduttivo, anzi ora rischia di essere ridotto ad una dependance dell'esecutivo".
Enzo de Robertis invece, del Comitato per il No, ha realizzato un excursus storico della Costituzione italiana evidenziando però "come si discute poco di contenuti nonostante questa sia la riforma più corposa di questi 70 anni quando invece le costituzioni sono realizzate affinché durino a lungo nel tempo". De Robertis ha poi spostato il focus sulla riforma elettorale che sbilancia fortemente la composizione della Camera a favore del partito che raccoglie più voti ma non necessariamente la maggioranza. Ha poi concluso con un interrogativo: "vale la pena rinunciare alla partecipazione popolare per un risparmio di soli 50 milioni?"
Ha poi preso la parola il segretario nazionale di RC Paolo Ferrero che ha spiegato come si debba puntare sugli indecisi per vincere la battaglia referendaria e che ogni militante debbaimpegnarsi nel riuscire a convincere ogni indeciso, indipendentemente dal suo colore politico. Secondo Ferrero poi, "questo referendum può divenire un boomerang che crei nuovi stimoli per un nuovo impegno civile, effetto non voluto dal governo e che invece si sta ricreando in tutto il territorio italiano".
Il risparmio è poi ridicolo e non giustifica la riforma, secondo l'ex ministro che ha poi accusato Renzi di essere un televenditore e che "vuole solo garantirsi una rapidità nell'assunzione delle leggi impopolari volute però dall'esecutivo". L'unica riforma costituzionale che andrebbe fatta, per Ferrero, deve assolutamente andare in direzione opposta a quella di Renzi e deve cioè allargare la partecipazione, non restringerla e che non si pieghi all'Europa.
L'europarlamentare Eleonora Forenza ha poi concluso l'evento sottolineando come proprio la presa di posizione dei poteri forti come la JP Morgan evidenzi come tale riforma sia distante dai cittadini e vicini solo a chi è già ricco e vuole continuare a tutelare solo i suoi interessi.
Durante la giornata di domani, MolfettaViva pubblicherà inoltre l'intervista esclusiva al segretario nazionale Paolo Ferrero.
L'assemblea è stata aperta dal segretario cittadino di Rifondazione Comunista, Beppe Zanna che ha affermato come tale riforma sia stata voluta dai poteri forti e come permetti al potere esecutivo di sovrastare quello legislativo. Secondo l'opinione del segretario del partito di piazza Paradiso "è falso che il Parlamento è improduttivo, anzi ora rischia di essere ridotto ad una dependance dell'esecutivo".
Enzo de Robertis invece, del Comitato per il No, ha realizzato un excursus storico della Costituzione italiana evidenziando però "come si discute poco di contenuti nonostante questa sia la riforma più corposa di questi 70 anni quando invece le costituzioni sono realizzate affinché durino a lungo nel tempo". De Robertis ha poi spostato il focus sulla riforma elettorale che sbilancia fortemente la composizione della Camera a favore del partito che raccoglie più voti ma non necessariamente la maggioranza. Ha poi concluso con un interrogativo: "vale la pena rinunciare alla partecipazione popolare per un risparmio di soli 50 milioni?"
Ha poi preso la parola il segretario nazionale di RC Paolo Ferrero che ha spiegato come si debba puntare sugli indecisi per vincere la battaglia referendaria e che ogni militante debbaimpegnarsi nel riuscire a convincere ogni indeciso, indipendentemente dal suo colore politico. Secondo Ferrero poi, "questo referendum può divenire un boomerang che crei nuovi stimoli per un nuovo impegno civile, effetto non voluto dal governo e che invece si sta ricreando in tutto il territorio italiano".
Il risparmio è poi ridicolo e non giustifica la riforma, secondo l'ex ministro che ha poi accusato Renzi di essere un televenditore e che "vuole solo garantirsi una rapidità nell'assunzione delle leggi impopolari volute però dall'esecutivo". L'unica riforma costituzionale che andrebbe fatta, per Ferrero, deve assolutamente andare in direzione opposta a quella di Renzi e deve cioè allargare la partecipazione, non restringerla e che non si pieghi all'Europa.
L'europarlamentare Eleonora Forenza ha poi concluso l'evento sottolineando come proprio la presa di posizione dei poteri forti come la JP Morgan evidenzi come tale riforma sia distante dai cittadini e vicini solo a chi è già ricco e vuole continuare a tutelare solo i suoi interessi.
Durante la giornata di domani, MolfettaViva pubblicherà inoltre l'intervista esclusiva al segretario nazionale Paolo Ferrero.