Rifondazione Comunista/Compagni di strada: «Il sindaco si faccia da parte, costruiamo l’alternativa»
Propongono nel corso della serata la creazione di una coalizione di emergenza democratica
lunedì 14 giugno 2021
È Rifondazione Comunista/Compagni di strada a tornare in "piazza", o meglio a Corso Umberto, per fare un bilancio di questi quattro anni di amministrazione, che loro chiamano di "Tammacco- Minervini- Pd".
Non più mediati da uno schermo di pc, ma come si dice in questi tempi, in presenza, è una parvenza di ritorno alla normalità. Mascherine e distanza di sicurezza non mancano. Ma non hanno dubbi che per questa amministrazione il "Tempo scaduto. Il sindaco si faccia da parte, costruiamo l'alternativa". Al tavolo dei relatori: i consiglieri comunali di Rifondazione Comunista/Compagni di strada, Beppe Zanna e Paola De Candia, Pasquale De Candia, Gennaro Agrimi e Giovanni Infante.
Per gli esponenti di Rifondazione Comunista/Compagni di strada si tratta di una esperienza amministrativa disastrosa, per loro «il Sindaco avrebbe dovuto dimettersi e difendere l'istituzione che rappresenta e per dignità delle Istituzioni». I consiglieri comunali asseriscono che la città è stata amministrata come un feudo. «Un'amministrazione che è la somma degli interessi privati, ma non fa gli interessi pubblici e quelli generali della città». La definiscono antidemocratica e ricordano che non è stato nemmeno rispettato lo Statuto comunale in merito alla vicepresidenza del consiglio comunale, che spetta alle opposizioni. Aggiungo, inoltre, che «di tutte le promesse fatte in campagna elettorale inerenti alla smart city non c'è niente».
A Giovanni Infante e Gennaro Agrimi, è stato affidato il compito di fare il punto della situazione in merito al futuro dell'ospedale di Molfetta e al terminal ferroviario.
Delle vicende giudiziarie si accenna, ma solo per dimostrare a loro dire, l'incapacità amministrativa dell'amministrazione "Tammacco- Minervini- Pd", per Rifondazione Comunista/Compagni di strada «sono tutti responsabili».
Parlano anche di una città silenziosa e assopita. Di una città che non ha un futuro nemmeno dal punta di vista economico.
In qualche modo, anche se ad un anno di distanza dalla prossime consultazioni elettorali, un inizio di campagna elettorale, perché più volte i referenti politici di Rifondazione Comunista/Compagni di strada chiedono la creazione di una coalizione di emergenza democratica, che metta insieme le forze sane di questa città.
Si capisce chiaramente che ci si rivolge ad un interlocutore ben preciso, ma non vengono fatti nomi di possibili alleati. Se così fosse sarebbe forse la prima volta che Rifondazione comunista si presenta in una coalizione e non prova ad andare da sola alla prossime comunali.
Non più mediati da uno schermo di pc, ma come si dice in questi tempi, in presenza, è una parvenza di ritorno alla normalità. Mascherine e distanza di sicurezza non mancano. Ma non hanno dubbi che per questa amministrazione il "Tempo scaduto. Il sindaco si faccia da parte, costruiamo l'alternativa". Al tavolo dei relatori: i consiglieri comunali di Rifondazione Comunista/Compagni di strada, Beppe Zanna e Paola De Candia, Pasquale De Candia, Gennaro Agrimi e Giovanni Infante.
Per gli esponenti di Rifondazione Comunista/Compagni di strada si tratta di una esperienza amministrativa disastrosa, per loro «il Sindaco avrebbe dovuto dimettersi e difendere l'istituzione che rappresenta e per dignità delle Istituzioni». I consiglieri comunali asseriscono che la città è stata amministrata come un feudo. «Un'amministrazione che è la somma degli interessi privati, ma non fa gli interessi pubblici e quelli generali della città». La definiscono antidemocratica e ricordano che non è stato nemmeno rispettato lo Statuto comunale in merito alla vicepresidenza del consiglio comunale, che spetta alle opposizioni. Aggiungo, inoltre, che «di tutte le promesse fatte in campagna elettorale inerenti alla smart city non c'è niente».
A Giovanni Infante e Gennaro Agrimi, è stato affidato il compito di fare il punto della situazione in merito al futuro dell'ospedale di Molfetta e al terminal ferroviario.
Delle vicende giudiziarie si accenna, ma solo per dimostrare a loro dire, l'incapacità amministrativa dell'amministrazione "Tammacco- Minervini- Pd", per Rifondazione Comunista/Compagni di strada «sono tutti responsabili».
Parlano anche di una città silenziosa e assopita. Di una città che non ha un futuro nemmeno dal punta di vista economico.
In qualche modo, anche se ad un anno di distanza dalla prossime consultazioni elettorali, un inizio di campagna elettorale, perché più volte i referenti politici di Rifondazione Comunista/Compagni di strada chiedono la creazione di una coalizione di emergenza democratica, che metta insieme le forze sane di questa città.
Si capisce chiaramente che ci si rivolge ad un interlocutore ben preciso, ma non vengono fatti nomi di possibili alleati. Se così fosse sarebbe forse la prima volta che Rifondazione comunista si presenta in una coalizione e non prova ad andare da sola alla prossime comunali.