Rifondazione Comunista attacca Emiliano sulla gestione della seconda ondata Covid

La nota della sezione molfettese e le richieste avanzate

sabato 31 ottobre 2020 7.58
Riceviamo e pubblichiamo la seguente nota stampa a cura di Rifondazione Comunista Molfetta

"Dopo un'estate di campagna elettorale in cui Emiliano ci ha raccontato che tutto andava bene, che eravamo pronti ad affrontare una seconda ondata e invitava tutta Italia a venire in Puglia ci ritroviamo a metà ottobre in una situazione disastrosa frutto della confusione e impreparazione dell'attuale governo regionale. Ultimo atto della confusione che stiamo vivendo è la chiusura delle scuole che Emiliano ha decretato in contrasto con la scelta del governo. Insomma ancora una volta i cittadini italiani sono costretti a subire le conseguenze devastanti della modifica al Titolo V che ha permesso ai presidenti di Regione di assumere decisioni su questioni fondamentali creando un corto circuito politico e istituzionale di cui oggi più che mai stiamo vedendo le conseguenze.
L'unica cosa che interessa è quella di salvaguardare i grandi interessi economici a discapito della nostra salute, dei nostri figli e delle categorie più deboli. Chiudere oggi la scuola significa costringere i bambini della primaria come i ragazzi delle secondarie a ripiombare nell'alienante e cognitivamente dannosa didattica a distanza. Come mai niente è stato fatto nei mesi estivi visto l'annunciato arrivo della seconda ondata dei contagi? Non pensiamo si sarebbero potuti risolvere gli atavici problemi della scuola pubblica in pochi mesi ma niente è stato fatto per cominciare ad imboccare la strada giusta. Investimenti sulle strutture scolastiche, implementazione dei mezzi di trasporto negli orari in cui si spostano decine di migliaia di pendolari, assunzioni di nuovi docenti e ata e, perché no, l'assunzione di medici scolastici così da potenziare la rete della medicina del territorio tanto indebolita da precise scelte politiche.
Insomma se la pandemia è così fuori controllo ci chiediamo come mai si parte dalla chiusura delle scuole che, al contrario di quanto si vuole lasciare intendere, non hanno assolutamente prodotto, in questo primo mese, alcun tipo di focolaio.
Se si fosse voluto evitare un nuovo lockdown, si sarebbe dovuto finanziare in maniera adeguata la sanità pubblica in maniera che fosse preparata a fronteggiare l'emergenza sanitaria, e attraverso i finanziamenti necessari, rendere adeguato il sistema dei trasporti nonché assicurando la massima sicurezza sui luoghi di lavoro.
Per questo riteniamo che sia assurdo che questioni cosi complesse e delicate siano lasciate nelle mani dell'Emiliano di turno, totalmente incapace di gestire l'ordinario figuriamoci le situazioni straordinarie. E chiediamo con forza al governo:
1. Misure economiche di protezione effettiva di tutta la popolazione, attraverso una forma di reddito che copra tutta la fase della crisi e della emergenza sanitaria;
2. Lockdown veri, capaci di isolare e sconfiggere il virus, e che non si pieghino alle pressioni di Confindustria che tiene in ostaggio il paese perché le fabbriche continuino a produrre;
3. Mezzi e personale nella sanità pubblica sufficienti a far fronte all'emergenza pandemica e a dare la certezza che tutti avremo la possibilità di essere curati, anche i malati non covid;
4. Introduzione di una tassa sui grandi patrimoni. Bisogna chiedere dei sacrifici alla parte ricca del paese per consentire a tutti di vivere".