Rifondazione: «Buste della spazzatura al posto dei calzari anti-Covid nell'ospedale di Molfetta»
Forti accuse del partito: «Dimissioni immediate dei responsabili»
martedì 5 gennaio 2021
12.23
Riceviamo e pubblichiamo integralmente la seguente nota a cura del partito Rifondazione Comunista - Molfetta
"Molfetta, Puglia, Italia anno 2021, decimo mese di pandemia. Gli operatori sanitari di Molfetta lavorano ancora in queste condizioni. Sono passati circa 2 mesi da quando il 12 novembre è stata istituita l'astanteria COVID presso l'ospedale "Don Tonino Bello" di Molfetta. Dopo aver atteso invano i primi dispositivi di protezione individuale i sanitari sono stati costretti ad acquistare a proprie spese gli schermi facciali arrivati in un secondo momento. Nonostante le continue richieste degli operatori però non hanno ricevuto i calzari e come vedete nella foto vengono utilizzate buste della spazzatura. Così come non è andato ancora a regime il meccanismo dei tamponi ogni 15 giorni agli operatori. Insomma, tutto è ancora in emergenza, nonostante i proclami del governatore Emiliano, dall'apertura di un reparto COVID alla Fiera del Levante dopo aver chiuso prima gli ospedali, l'annuncio di fantomatici macchinari da 10 mila tamponi al giorno che ancora oggi sono un traguardo irraggiungibile. Insomma tra un proclama e l'altro e uno scontro istituzionale con il governo, sempre utile alla visibilità del presidente Emiliano i nostri operatori sanitari sono ancora sprovvisti dei necessari dispositivi di protezione individuale. Roba da dimissioni immediate dei responsabili".
"Molfetta, Puglia, Italia anno 2021, decimo mese di pandemia. Gli operatori sanitari di Molfetta lavorano ancora in queste condizioni. Sono passati circa 2 mesi da quando il 12 novembre è stata istituita l'astanteria COVID presso l'ospedale "Don Tonino Bello" di Molfetta. Dopo aver atteso invano i primi dispositivi di protezione individuale i sanitari sono stati costretti ad acquistare a proprie spese gli schermi facciali arrivati in un secondo momento. Nonostante le continue richieste degli operatori però non hanno ricevuto i calzari e come vedete nella foto vengono utilizzate buste della spazzatura. Così come non è andato ancora a regime il meccanismo dei tamponi ogni 15 giorni agli operatori. Insomma, tutto è ancora in emergenza, nonostante i proclami del governatore Emiliano, dall'apertura di un reparto COVID alla Fiera del Levante dopo aver chiuso prima gli ospedali, l'annuncio di fantomatici macchinari da 10 mila tamponi al giorno che ancora oggi sono un traguardo irraggiungibile. Insomma tra un proclama e l'altro e uno scontro istituzionale con il governo, sempre utile alla visibilità del presidente Emiliano i nostri operatori sanitari sono ancora sprovvisti dei necessari dispositivi di protezione individuale. Roba da dimissioni immediate dei responsabili".