Rifondazione: «A Molfetta serve un nuovo piano urbanistico generale»
La nota: «Quello attuale è obsoleto perché fuori dalla realtà attuale»
martedì 23 luglio 2024
Urbanizzazione e gestione del verde: la sezione molfettese di Rifondazione si è espressa su questi temi per suscitare spunti di riflessione all'amministrazione comunale:
"Molfetta è una città in costante decrescita demografica ormai da 20 anni, con un numero di abitanti poco al di sotto dei 58000 da ultimo rilievo fatto a fine 2023. Nonostante questa palese evidenza, l'amministrazione comunale di Tommaso Minervini continua a concedere permessi edilizi e a edificare interi comparti come se nulla fosse, in coerenza con un piano regolatore (PRGC) obsoleto. Quel PRGC è figlio degli anni '90 e calcolato per una popolazione di 75000 abitanti, completamente fuori dalla realtà dei nostri tempi e il suo completamento sta di fatto comportando un abbandono inesorabile delle zone centrali della città e un ulteriore consumo di suolo in una città soffocata dal cemento".
"Bisogna avere il coraggio di dire che questa città che sta divorando sé stessa è ostaggio degli interessi di pochi costruttori e dei loro portavoce politici. Incapaci di offrire una visione ed una progettualità che ponga al centro il benessere e la felicità di ogni cittadino e cittadina. Per questo come Partito della Rifondazione comunista siamo convinti che non si possa continuare così, serve immediatamente elaborare e approvare un piano urbanistico generale (PUG), che superi il piano regolatore e tenga conto delle nuove esigenze demografiche, ambientali, sociali e di traffico di Molfetta".
"No ad ulteriore consumo di suolo, Si all'edilizia popolare nei comparti già realizzati, in cui si è costruito di tutto, meno che le case popolari che tante e tanti molfettesi aspettano da anni. Pensiamo poi che sia urgente redigere un Piano del Verde, che tuteli il verde in città in maniera sistematica. In questa estate rovente, la Città non è più disposta ad accettare che si abbattano alberature pubbliche e private, come sta avvenendo nel quartiere di Levante (via don Minzoni, parco di Levante, via Gobetti/piazza I Maggio) e alla 167 in via Allende o che si congestioni di cemento quartieri gia privi di verde (Corso Fornari, via S. Francesco d'Assisi, Comparto 18, Viiale dei Crociati - Madonna dei Martiri), né che si trasformi Lama Martina in un parco giochi.
"Immaginiamo una città più vivibile, a dimensione di persona, in cui l'urbanistica sia al servizio dei molti e non succube degli interessi dei pochi".
"Molfetta è una città in costante decrescita demografica ormai da 20 anni, con un numero di abitanti poco al di sotto dei 58000 da ultimo rilievo fatto a fine 2023. Nonostante questa palese evidenza, l'amministrazione comunale di Tommaso Minervini continua a concedere permessi edilizi e a edificare interi comparti come se nulla fosse, in coerenza con un piano regolatore (PRGC) obsoleto. Quel PRGC è figlio degli anni '90 e calcolato per una popolazione di 75000 abitanti, completamente fuori dalla realtà dei nostri tempi e il suo completamento sta di fatto comportando un abbandono inesorabile delle zone centrali della città e un ulteriore consumo di suolo in una città soffocata dal cemento".
"Bisogna avere il coraggio di dire che questa città che sta divorando sé stessa è ostaggio degli interessi di pochi costruttori e dei loro portavoce politici. Incapaci di offrire una visione ed una progettualità che ponga al centro il benessere e la felicità di ogni cittadino e cittadina. Per questo come Partito della Rifondazione comunista siamo convinti che non si possa continuare così, serve immediatamente elaborare e approvare un piano urbanistico generale (PUG), che superi il piano regolatore e tenga conto delle nuove esigenze demografiche, ambientali, sociali e di traffico di Molfetta".
"No ad ulteriore consumo di suolo, Si all'edilizia popolare nei comparti già realizzati, in cui si è costruito di tutto, meno che le case popolari che tante e tanti molfettesi aspettano da anni. Pensiamo poi che sia urgente redigere un Piano del Verde, che tuteli il verde in città in maniera sistematica. In questa estate rovente, la Città non è più disposta ad accettare che si abbattano alberature pubbliche e private, come sta avvenendo nel quartiere di Levante (via don Minzoni, parco di Levante, via Gobetti/piazza I Maggio) e alla 167 in via Allende o che si congestioni di cemento quartieri gia privi di verde (Corso Fornari, via S. Francesco d'Assisi, Comparto 18, Viiale dei Crociati - Madonna dei Martiri), né che si trasformi Lama Martina in un parco giochi.
"Immaginiamo una città più vivibile, a dimensione di persona, in cui l'urbanistica sia al servizio dei molti e non succube degli interessi dei pochi".