Rifiuti abbandonati: a Molfetta emergenza mai cessata. A giugno e luglio differenziata oltre il 70%
Tantissime le segnalazioni: da via don Minzoni a via Sergio Fontana
sabato 3 ottobre 2020
Rifiuti abbandonati a Molfetta. Piaga mai chiusa. Anzi.
E' quanto denunciano i cittadini attraverso diverse segnalazioni nelle quali emerge tutta l'insofferenza verso gli incivili e la sensazione di vivere in una città sporca nonostante le tre isole ecologiche e il servizio di conferimento porta a porta quotidiano.
Se l'attenzione è sempre portata nella zona storica (quella tra Piazza Paradiso e Piazza Immacolata) dove nei mesi scorsi è stata anche realizzata una operazione straordinaria di sensibilizzazione e pulizia, altrettanto vero è che non bisogna ghettizzare solo quest'area. A sentire i cittadini, infatti, le denunce riguardano l'intero territorio urbano.
«Si tratta dei cestini dell'immondizia (uno in particolare) che di norma dovrebbero essere riservati ai piccoli rifiuti e alle buste dei bisogni dei cani della zona. Perennemente stracolmi, pile enormi di qualsiasi cosa. Naturalmente esaurita la fisica possibilità di depositare rifiuti, le "persone" si sentono in dovere di buttarli per terra nell'area circostante. Vi lascio immaginare. Mi è capitato di vedere anche piccoli branchi di cane di notte rovistare tra le buste. Si può fare qualcosa per arginare il fenomeno o per punire i colpevoli? Qualche forma di sorveglianza, telecamere o cartelli per disincentivarli», è la testimonianza di un residente di via Minzoni, nella zona di Levante.
«O si fa qualcosa oppure inizieremo a comportaci diversamente», spiega invece una residente di via Sergio Fontana, «questo è proprio degrado», continua mostrando a pochi metri dalla propria abitazione due bidoni per la raccolta degli indumenti ai cui piedi c'è ogni genere di rifiuto.
Nel frattempo sul portale ambientale della Regione Puglia sono stati divulgati i dati relativi alla raccolta differenziata in città nei mesi di giugno e luglio.
A giugno il 70,35% mentre a luglio il 72,78% dei rifiuti è stato differenziato, toccando il picco più alto di questo 2020 con oltre 4% in più rispetto a marzo di questo anno, il picco più basso.
E' quanto denunciano i cittadini attraverso diverse segnalazioni nelle quali emerge tutta l'insofferenza verso gli incivili e la sensazione di vivere in una città sporca nonostante le tre isole ecologiche e il servizio di conferimento porta a porta quotidiano.
Se l'attenzione è sempre portata nella zona storica (quella tra Piazza Paradiso e Piazza Immacolata) dove nei mesi scorsi è stata anche realizzata una operazione straordinaria di sensibilizzazione e pulizia, altrettanto vero è che non bisogna ghettizzare solo quest'area. A sentire i cittadini, infatti, le denunce riguardano l'intero territorio urbano.
«Si tratta dei cestini dell'immondizia (uno in particolare) che di norma dovrebbero essere riservati ai piccoli rifiuti e alle buste dei bisogni dei cani della zona. Perennemente stracolmi, pile enormi di qualsiasi cosa. Naturalmente esaurita la fisica possibilità di depositare rifiuti, le "persone" si sentono in dovere di buttarli per terra nell'area circostante. Vi lascio immaginare. Mi è capitato di vedere anche piccoli branchi di cane di notte rovistare tra le buste. Si può fare qualcosa per arginare il fenomeno o per punire i colpevoli? Qualche forma di sorveglianza, telecamere o cartelli per disincentivarli», è la testimonianza di un residente di via Minzoni, nella zona di Levante.
«O si fa qualcosa oppure inizieremo a comportaci diversamente», spiega invece una residente di via Sergio Fontana, «questo è proprio degrado», continua mostrando a pochi metri dalla propria abitazione due bidoni per la raccolta degli indumenti ai cui piedi c'è ogni genere di rifiuto.
Nel frattempo sul portale ambientale della Regione Puglia sono stati divulgati i dati relativi alla raccolta differenziata in città nei mesi di giugno e luglio.
A giugno il 70,35% mentre a luglio il 72,78% dei rifiuti è stato differenziato, toccando il picco più alto di questo 2020 con oltre 4% in più rispetto a marzo di questo anno, il picco più basso.