Renzo Arbore e l'orchestra italiana, apoteosi a Molfetta per uno dei concerti più belli di sempre
Il poliedrico artista con i suoi musicisti regala arte a Banchina San Domenico
lunedì 2 settembre 2019
1.26
Renzo Arbore e l'orchestra italiana hanno dimostrato che cosa significa essere "animali da palcoscenico".
Ieri sera, nella cornice di Banchina San Domenico, infatti, l'artista e i suoi musicisti hanno regalato oltre tre di musica senza tempo, pezzi del repertorio e dell'immaginario collettivo, non soltanto partonopeo, tra classe, guizzi di pura energia, intrattenimento e maestria.
"Sono a Molfetta che per noi era Hollywood quando da Foggia dovevamo venire qui a fare i primi concerti nel dopo guerra", ha raccontato Renzo Arbore che ha poi omaggiato anche Riccardo Muti "che ho incontrato di recente a Spoleto. Lui è uno di quelli che non ha perso l'accento, si sente che è di qui...".
Tra un momento e l'altro anche riflessioni come quella sul tempo che passa (attraverso uno schetch con i musicisti che "sopportano8" un Arbore senza tempo) e il ricordo di Luciano de Crescenzo, amico fraterno di Arbore, scomparso qualche settimana fa.
Alla fine poi tutti in piedi. E non solo per il ritmo della musica, sempre più coinvolgente.
Standing ovation per musicisti e Renzo Arbore, omaggiato con due targhe da Tommaso Minervini e il professor Schittulli per quanto fatto a favore di Lega del Filo d'oro e Lilt.
Ieri sera, nella cornice di Banchina San Domenico, infatti, l'artista e i suoi musicisti hanno regalato oltre tre di musica senza tempo, pezzi del repertorio e dell'immaginario collettivo, non soltanto partonopeo, tra classe, guizzi di pura energia, intrattenimento e maestria.
"Sono a Molfetta che per noi era Hollywood quando da Foggia dovevamo venire qui a fare i primi concerti nel dopo guerra", ha raccontato Renzo Arbore che ha poi omaggiato anche Riccardo Muti "che ho incontrato di recente a Spoleto. Lui è uno di quelli che non ha perso l'accento, si sente che è di qui...".
Tra un momento e l'altro anche riflessioni come quella sul tempo che passa (attraverso uno schetch con i musicisti che "sopportano8" un Arbore senza tempo) e il ricordo di Luciano de Crescenzo, amico fraterno di Arbore, scomparso qualche settimana fa.
Alla fine poi tutti in piedi. E non solo per il ritmo della musica, sempre più coinvolgente.
Standing ovation per musicisti e Renzo Arbore, omaggiato con due targhe da Tommaso Minervini e il professor Schittulli per quanto fatto a favore di Lega del Filo d'oro e Lilt.