Reflui inquinanti in mare, interrogazione di Gianni Porta
Rifondazione comunista apre il dibattito attorno al depuratore
martedì 2 dicembre 2014
07.28
Quali sostanze ci sono nelle acque che il depuratore di Molfetta scarica a mare? Lo chiede il consigliere comunale Gianni Porta (Rifondazione comunista) in una interpellanza urgente presentata all'amministrazione comunale.
Porta ricostruisce le vicende che hanno visto coinvolto negli ultimi anni l'impianto di depurazione: i due sequestri giudiziari (maggio 2012 e luglio 2013) a seguito di valori riscontrati sistematicamente non conformi a quelli stabiliti dalla legge; il passaggio della gestione alla Società Acquedotto Pugliese (AQP) che ha rilevato l'anomala composizione degli scarichi che raggiungono il depuratore; le segnalazioni della Guardia Costiera di Molfetta rispetto alla presenza nei pressi dello sbocco a mare di larghe chiazze di reflui non depurati come quella di colore blu fotografata a marzo del 2013 che «induceva a ritenere che i reflui (liquami e probabilmente rifiuti liquidi industriali) non erano sottoposti ad alcun processo di depurazione» dice Porta che chiede se a seguito del passaggio della gestione all'AQP le analisi chimiche di controllo risultino nei limiti di legge o si riscontrino ancora carichi inquinanti anomali.
Il consigliere di Rifondazione chiede inoltre «quali iniziative si intendano mettere in atto per mappare, verificare e controllare, ai fini del corretto funzionamento dell'impianto di depurazione, la regolarità degli scarichi, in particolar modo quelli provenienti dalle zone artigianale e industriale». Infine, una proposta: utilizzare il Laboratorio Ambientale Mobile della Capitaneria di Porto per permettere l'accertamento di possibili violazioni che possano causare danni o situazioni di pericolo per l'ambiente marino e costiero.
Porta ricostruisce le vicende che hanno visto coinvolto negli ultimi anni l'impianto di depurazione: i due sequestri giudiziari (maggio 2012 e luglio 2013) a seguito di valori riscontrati sistematicamente non conformi a quelli stabiliti dalla legge; il passaggio della gestione alla Società Acquedotto Pugliese (AQP) che ha rilevato l'anomala composizione degli scarichi che raggiungono il depuratore; le segnalazioni della Guardia Costiera di Molfetta rispetto alla presenza nei pressi dello sbocco a mare di larghe chiazze di reflui non depurati come quella di colore blu fotografata a marzo del 2013 che «induceva a ritenere che i reflui (liquami e probabilmente rifiuti liquidi industriali) non erano sottoposti ad alcun processo di depurazione» dice Porta che chiede se a seguito del passaggio della gestione all'AQP le analisi chimiche di controllo risultino nei limiti di legge o si riscontrino ancora carichi inquinanti anomali.
Il consigliere di Rifondazione chiede inoltre «quali iniziative si intendano mettere in atto per mappare, verificare e controllare, ai fini del corretto funzionamento dell'impianto di depurazione, la regolarità degli scarichi, in particolar modo quelli provenienti dalle zone artigianale e industriale». Infine, una proposta: utilizzare il Laboratorio Ambientale Mobile della Capitaneria di Porto per permettere l'accertamento di possibili violazioni che possano causare danni o situazioni di pericolo per l'ambiente marino e costiero.