Referendum, «le ragioni del no» per il M5S

Sabato 1 ottobre incontro con il prof.Grasso presso la Sala Finocchiaro

sabato 1 ottobre 2016 9.05
Sabato 1 ottobre 2016 a Molfetta, presso la Sala Finocchiaro nella Fabrica San Domenico, in via San Domenico 69, si terrà un incontro tra la cittadinanza e il Prof. Avv. Nicola Grasso dell'Università del Salento, già relatore sul tema del referendum costituzionale in altri eventi organizzati in lungo e in largo per la Puglia da associazioni e comitati.

«L'evento si inserisce in una cornice politica locale che vede da un lato il totale dissesto della vecchia partitocrazia e dall'altro lato un vivo fermento della cittadinanza attiva. I Cittadini si riprendono i loro spazi e reclamano la difesa dei loro principi fondamentali e costituzionali. La Costituzione Italiana si attua, non si cambia. E' la politica a dover cambiare, non le regole di tenuta degli assetti democratici del Paese.
L'annuncio nel giorno dell'udienza preliminare del processo penale sul nuovo Porto Commerciale di Molfetta è del tutto casuale.
Tuttavia, l'evento sulle ragioni del No al Referendum Costituzionale - confermativo - che impegna i cittadini italiani ad esprimersi domenica 4 dicembre 2016, è annunciato a soli 4 giorni dalla fissazione della data con decreto del Consiglio dei Ministri e a soli cinque giorni dallo show tenuto nella villa Comunale alla Festa dell'Unità, dal Presidente della Giunta Regionale Michele Emiliano con direttori e redattori delle testate locali, dove il tema della Riforma Costituzionale non è mai stato sollevato né dal Presidente e, purtroppo, neppure dagli intervistatori.
Sulla Costituzione ci vuole chiarezza e senso delle istituzioni, come del resto arde il bisogno di onestà intellettuale nella fibra del nostro tessuto sociale.
Pertanto, a fronte dello sfrenato revisionismo costituzionale esporremo le Ragioni del No che porteranno i cittadini a fare la scelta migliore per i tempi che saranno e per le ingerenze allo Stato che temiamo saranno sempre più straniere», spiegano gli attivisti.