Recuperato il peschereccio affondato nel porto di Molfetta
Alle operazioni, protrattesi per l'intera giornata, hanno partecipato anche i Vigili del Fuoco, intervenuti con i sommozzatori di Bari e Taranto
sabato 11 agosto 2018
20.13
Si sono concluse ieri pomeriggio le operazioni di recupero di un motopesca iscritto nei registri della Capitaneria di Porto di Molfetta, ormeggiato presso la banchina San Corrado del porto, che dopo aver imbarcato acqua per cause ancora da accertare - presumibilmente un'infiltrazione attraverso il fasciame -, è in parte affondato, adagiandosi sul basso fondale.
Immediatamente sono stati attivati i soccorsi da parte della Capitaneria di Porto, allertati dal comandante dell'unità; verificato per prima cosa che nessuna persona avesse bisogno di soccorso, sono state avviate subito le procedure per la messa in sicurezza del motopesca e per la tutela ambientale.
Il recupero dell'unità, un peschereccio a strascico di circa 15 metri di lunghezza, ha impegnato per tutta la mattina il personale della Capitaneria di Porto — Guardia Costiera di Molfetta ed i Vigili del Fuoco, intervenuti con i sommozzatori di Bari e di Taranto, che hanno provveduto ad imbragare il motopesca, successivamente riportato in galleggiamento grazie all'intervento di due autogru dell'impresa portuale Spamat s.r.l..
A quel punto, l'acqua ancora presente all'interno dell'unità è stata estratta per mezzo dell'autopompa, quindi il peschereccio, temporaneamente tappata la falla e messo in sicurezza, è stato trainato in breve tempo e senza difficoltà fino al cantiere, con l'assistenza dei mezzi navali della Guardia Costiera e del personale dei Vigili del Fuoco.
A protezione dell'ambiente, al fine di poter contenere eventuali perdite di idrocarburi, che poi effettivamente non si sono verificate, sono state posizionate per precauzione tutt'intorno all'imbarcazione delle panne galleggianti, in materiale assorbente, ad opera dell'equipaggio del Beluga, l'unità antinquinamento presente nel porto di Molfetta, che ha operato dietro specifica autorizzazione del Ministero dell'Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare, su richiesta della Capitaneria di Porto.
Le operazioni, come detto, sono terminate nel primo pomeriggio, quando il peschereccio è stato alato in secca in cantiere, all'interno del porto.
Immediatamente sono stati attivati i soccorsi da parte della Capitaneria di Porto, allertati dal comandante dell'unità; verificato per prima cosa che nessuna persona avesse bisogno di soccorso, sono state avviate subito le procedure per la messa in sicurezza del motopesca e per la tutela ambientale.
Il recupero dell'unità, un peschereccio a strascico di circa 15 metri di lunghezza, ha impegnato per tutta la mattina il personale della Capitaneria di Porto — Guardia Costiera di Molfetta ed i Vigili del Fuoco, intervenuti con i sommozzatori di Bari e di Taranto, che hanno provveduto ad imbragare il motopesca, successivamente riportato in galleggiamento grazie all'intervento di due autogru dell'impresa portuale Spamat s.r.l..
A quel punto, l'acqua ancora presente all'interno dell'unità è stata estratta per mezzo dell'autopompa, quindi il peschereccio, temporaneamente tappata la falla e messo in sicurezza, è stato trainato in breve tempo e senza difficoltà fino al cantiere, con l'assistenza dei mezzi navali della Guardia Costiera e del personale dei Vigili del Fuoco.
A protezione dell'ambiente, al fine di poter contenere eventuali perdite di idrocarburi, che poi effettivamente non si sono verificate, sono state posizionate per precauzione tutt'intorno all'imbarcazione delle panne galleggianti, in materiale assorbente, ad opera dell'equipaggio del Beluga, l'unità antinquinamento presente nel porto di Molfetta, che ha operato dietro specifica autorizzazione del Ministero dell'Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare, su richiesta della Capitaneria di Porto.
Le operazioni, come detto, sono terminate nel primo pomeriggio, quando il peschereccio è stato alato in secca in cantiere, all'interno del porto.