Rapporto famiglia e matrimonio secondo il Tribunale Ecclesiastico Regionale

I numeri delle "nullità" riconosciute e riflessioni

lunedì 13 aprile 2015 8.02
A cura di Paola Copertino
I dati emersi dalla relazione annuale del Tribunale Ecclesiastico testimoniano come molti che avevano creduto in un progetto familiare, col tempo hanno perso le loro convinzioni, non riuscendo a mantenere saldo il nucleo familiare per la cultura consumistica preponderante e per differenti progetti di vita. Il Tribunale Ecclesiastico Regionale Pugliese nell'anno 2014 ha introdotto 220 cause di cui 13 sono state archiviate decidendo per 260 cause che sono state in 224 casi affermative e in 36 casi negative.

Al primo posto per capi di nullità troviamo, in 87 casi che hanno avuto esito positivo e in 47 negativo, esclusione della indissolubilità. Seguono in ordine numerico fra i motivi: l'esclusione della prole (51 affermative e 34 negative), la simulazione totale del consenso (52 affermative e 38 negative), l'incapacità di assumere gli obblighi coniugali (53 cause conclusesi positivamente e 18 negativamente). Altri motivi per cui è stato chiesto l'annullamento sono: "defectus discretionis iudicii", il timore, l'esclusione della fedeltà, l'errore di qualità, l'impotenza e il dolo.

Alcune cause presentavano più capi di imputazione da esaminare. Per quanta riguarda nello specifico la nostra diocesi e quindi le città di Molfetta, Ruvo, Giovinazzo e Terlizzi, sono state decise 260 cause di cui 9 nella diocesi che hanno avuto 8 esito positivo e 1 negativo. I motivi che hanno portato allo scioglimento del matrimonio sono stati in ordine: esclusione della prole, simulazione totale del consenso, esclusione della indissolubilità e incapacità di assumere gli obblighi coniugali a cui seguono altre motivazioni.

I cambiamenti della società, nel bene e nel male, si riflettono inevitabilmente anche nel rapporto stilato in occasione dell'inaugurazione dell'anno giudiziario del Tribunale Ecclesiastico Regionale Pugliese. Fra gli argomenti affrontati anche quello relativo ai tempi del processo e ai costi dello stesso che devono andare incontro, secondo le direttive della CEI, alle reali situazioni economiche delle famiglie. La crisi dei valori ha contribuito a una modificazione anche dei rapporti e legami sia familiari che matrimoniali. La famiglia rappresentava il luogo della sicurezza e della felicità, oggi minacciato da stimoli e influenze esterne. Raccoglie quindi le fragilità della società con le famiglie frantumate e ricomposte, con le relazioni che si dissolvono, facendo sì che molti scelgono di convivere invece che sposarsi.

Durante le relazioni presentate è emerso un maggiore individualismo a svantaggio del noi con la prevalenza delle necessità del singolo a discapito della coppia. Anche per quanto concerne il mettere al mondo dei figli, le nuove coppie sono più restie a causa dell'incertezza economica e lavorativa che caratterizza il nostro tempo. Mettere al mondo e crescere figli spesso risulta troppo oneroso. La famiglia va' quindi tutelata, protetta ed aiutata ad affrontare le difficoltà; questo quanto emerso durante l'inaugurazione, promuovendo una vera e propria cultura a sua difesa e dell' istituzione del matrimonio.

Le cause per il riconoscimento di nullità nel 2014 a livello regionale e diocesano, sono allineate con i dati relativi ad altri tribunali ecclesiastici che hanno competenza su altre regioni del territorio nazionale.