Rapina choc a Molfetta: imprenditore picchiato. Poi la fuga con soldi e Rolex

L'uomo, di 49 anni, derubato in via Carlo Alberto dalla Chiesa. Si sono fatti aprire la cassaforte e sono fuggiti

giovedì 13 febbraio 2020 06.00
A cura di Nicola Miccione
"Arancia meccanica" in un'abitazione di Molfetta: banditi si fanno aprire la cassaforte portandosi via il bottino: 4.000 euro in denaro contante e 4 Rolex. Momenti di terrore per un uomo di Molfetta, sequestrato da un gruppo di malviventi a mano armata.

I fatti: sono da poco trascorse le ore 20.50 di ieri, quando l'uomo, un 49enne imprenditore edile residente a Molfetta, è impegnato nel parcheggiare la propria auto, una Jaguar, nel seminterrato adibito a studio di via Carlo Alberto dalla Chiesa. È solo e nulla lascia presagire ciò che si sarebbe terribilmente materializzato di lì a poco. Mentre è alla guida, infatti, davanti a suoi occhi si materializzano alcuni uomini che rompono il vetro dell'autovettura.

Sono almeno due i balordi, decisamente determinati a mettere a segno il colpo, ma forse un terzo complice è rimasto all'esterno con funzioni di "palo". La vittima viene minacciata, colpita con il calcio di una pistola e riempita di pugni in pieno volto: l'indicazione è chiara, la gang punta alla cassaforte, i banditi sono sicuri di trovarci denaro. I rapinatori - è questo il sospetto - erano convinti che ci fosse una cassaforte da qualche parte, all'interno della casa.

I toni si fanno sempre più minacciosi finché l'uomo è costretto a cedere: i banditi razziano soldi (4.000 euro) e 4 Rolex per un valore in corso di quantificazione. Poi la fuga, mentre l'uomo, sotto choc, avvisa i Carabinieri, giunti sul posto con due pattuglie dell'Aliquota Radiomobile, e altrettante ambulanze del 118. Un raid violento, per cui si è reso necessario l'intervento dei sanitari, che hanno soccorso l'uomo: la vittima ha riportato una prognosi di 3 giorni.

Stando ad una prima ricostruzione dell'episodio i rapinatori si sono introdotti nel seminterrato adibito a studio dell'imprenditore edile. Nessuna lesione per lui, fortunatamente, ma è in uno stato di choc. Al militari, diretti dal capitano Francesco Iodice, ha raccontato di quegli interminabili minuti di terrore, in balia della gang. Malviventi pericolosi. Gli esperti del Nucleo Operativo hanno effettuato i rilievi, alla ricerca di tracce utili alle indagini.

E i Carabinieri della Compagnia di Molfetta non escludono neppure l'esistenza di un basista, una persona vicina alla vittima che possa aver fatto da talpa. L'uomo ha trascorso una serata che non dimenticherà facilmente. Come il resto della sua famiglia, ancora sotto choc.