Rapina alla Win Time: i tre imputati scelgono il rito abbreviato
Istanza degli avvocati difensori accolta dal gip Volpe. Il colpo, a luglio scorso, fruttò 11mila euro
lunedì 21 giugno 2021
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Sì al processo abbreviato per i tre imputati - Gianfranco Del Rosso (di 33 anni, rinchiuso nel carcere di Lecce), Nicolò De Pinto e Stefano De Bari (di 26 e 22 anni, entrambi ai domiciliari), tutti del posto - accusati della rapina da 11mila euro ai danni della sala scommesse Win Time di Molfetta, avvenuta il 12 luglio 2020.
I tre molfettesi, arrestati il 9 febbraio scorso poiché ritenuti responsabili, in concorso tra loro, dei reati di rapina aggravata e di porto illegale di arma comune da sparo, sono gravemente indiziati del raid avvenuto sotto l'occhio delle telecamere di videosorveglianza installate nel locale: ripreso minuto per minuto, a distanza di sette mesi, ha portato i finanzieri del G.I.C.O. della Guardia di Finanza di Bari a stringere le manette ai polsi dei tre, due dei quali completamente incensurati.
La rapina, in cui avrebbe avuto un ruolo anche Michele Calabrese, divenuto collaboratore di giustizia (la sua posizione è stata stralciata) sarebbe stata compiuta «dopo un'attenta pianificazione e perlustrazione dei luoghi, con elevata spregiudicatezza», secondo gli investigatori. Tre banditi, col volto coperto e uno armato di pistola, sarebbero arrivati con un'auto rubata (per questo rispondono pure di ricettazione) e, minacciando i presenti, avrebbero rapinato la sala slot dell'incasso.
Per i tre imputati, su richiesta del pm Alessandro Pesce, è stato disposto il giudizio immediato e il giudice per le indagini preliminari Rossella Volpe, accogliendo la richiesta degli avvocati difensori Michele Salvemini, Giuseppe Pansini e Apollonia Gadaleta, ha ammesso l'abbreviato, fissando l'udienza al 15 novembre.
I tre molfettesi, arrestati il 9 febbraio scorso poiché ritenuti responsabili, in concorso tra loro, dei reati di rapina aggravata e di porto illegale di arma comune da sparo, sono gravemente indiziati del raid avvenuto sotto l'occhio delle telecamere di videosorveglianza installate nel locale: ripreso minuto per minuto, a distanza di sette mesi, ha portato i finanzieri del G.I.C.O. della Guardia di Finanza di Bari a stringere le manette ai polsi dei tre, due dei quali completamente incensurati.
La rapina, in cui avrebbe avuto un ruolo anche Michele Calabrese, divenuto collaboratore di giustizia (la sua posizione è stata stralciata) sarebbe stata compiuta «dopo un'attenta pianificazione e perlustrazione dei luoghi, con elevata spregiudicatezza», secondo gli investigatori. Tre banditi, col volto coperto e uno armato di pistola, sarebbero arrivati con un'auto rubata (per questo rispondono pure di ricettazione) e, minacciando i presenti, avrebbero rapinato la sala slot dell'incasso.
Per i tre imputati, su richiesta del pm Alessandro Pesce, è stato disposto il giudizio immediato e il giudice per le indagini preliminari Rossella Volpe, accogliendo la richiesta degli avvocati difensori Michele Salvemini, Giuseppe Pansini e Apollonia Gadaleta, ha ammesso l'abbreviato, fissando l'udienza al 15 novembre.