Raccolte 300 firme per le telecamere in Piazza Paradiso e Piazza Immacolata
La petizione è stata coordinata dal Comitato di quartiere con il coinvolgimento dei residenti
sabato 29 aprile 2017
Sono state consegnate nei giorni scorsi nelle mani del Commissario straordinario, Mauro Passerotti, le firme raccolte dal Comitato di quartiere Piazza Paradiso e Piazza Immacolata, affinché nella zona siano apposte delle telecamere di videosorveglianza.
Per i referenti del Comitato non si è trattato semplicemente di una raccolta firme (ne sono state raccolte circa 300), ma, come ci hanno detto: «di un lavoro di coordinamento e partecipazione di tutto il quartiere, dalle parrocchie ai commercianti, all'Auser, ai tanti cittadini che hanno sposato questa richiesta facendosi portavoce anche al di fuori dei confini del quartiere».
La petizione è tesa "a sollecitare le Autorità competenti e preposte a predisporre tutte le misure repressive per evitare l'attuarsi di eventi e situazioni di pericolo per le case e gli abitanti del quartiere", come si legge nella motivazione della petizione stessa, dove viene sottolineato anche che "questa sollecitazione è ancora più necessaria in questo momento in cui, in una situazione di particolare bisogno di sicurezza e tutela, numerosi incivili utilizzano il conferimento "porta a porta" dei rifiuti urbani come scusa per evitare di seguire qualunque fondamentale regola di comportamento. Si assiste pertanto ad un costante e progressivo degrado del quartiere, dovuto principalmente e soprattutto a gravi episodi di microcriminalità e pericolo, particolarmente localizzati in alcune piazze e strade del quartiere, ma anche a situazioni incresciose legate all'inciviltà, sotto gli occhi di tutti".
I referenti del Comitato hanno ben chiare dove devono essere posizionate le telecamere per il controllo del quartiere e la tutela dei cittadini: "in piazza Paradiso sul lato della piazza posto di fronte alla telecamera già esistente, in modo da coprire completamente la piazza; in piazzetta di via Madonna degli Angeli; in piazza Immacolata, collocandola sulla facciata della Chiesa; in piazza San Michele, collocandola nel lato della piazza più nascosto; nonché in Via Annunziata all'altezza del civico 34, in modo da riuscire a visualizzare l'arco Annunziata".
Inoltre, viene segnalata nella petizione: "la grave situazione in cui si trovano le piazze Immacolata e San Michele, nonché via Annunziata e piazzetta di via Madonna degli Angeli, dove ormai avviene qualsiasi cosa alla luce del sole, in particolar modo pericolosi fenomeni di microcriminalità e degrado, a discapito degli abitanti tutti del quartiere. Pensiamo in particolar modo ai tanti anziani che abitano il quartiere, ma rivolgiamo il nostro pensiero anche ai tantissimi minorenni, onde evitare che vadano a riempire le fasce più a rischio".
I referenti evidenziano che «le telecamere non devono rappresentare una sorta di militarizzazione del quartiere, anzi tutt'altro, devono essere una forma di sicurezza per i residenti e non solo. La videosorveglianza- hanno aggiunto- deve rappresentare un forte deterrente contro i fenomeni di microcriminalità». E concludono ribadendo che «siamo soddisfatti del risultato ottenuto, perché ci ha permesso di ritrovare un rinnovato senso civico fra gli abitanti del quartiere, e anche perché si è lavorato in sinergia nel e con il quartiere stesso».
Per i referenti del Comitato non si è trattato semplicemente di una raccolta firme (ne sono state raccolte circa 300), ma, come ci hanno detto: «di un lavoro di coordinamento e partecipazione di tutto il quartiere, dalle parrocchie ai commercianti, all'Auser, ai tanti cittadini che hanno sposato questa richiesta facendosi portavoce anche al di fuori dei confini del quartiere».
La petizione è tesa "a sollecitare le Autorità competenti e preposte a predisporre tutte le misure repressive per evitare l'attuarsi di eventi e situazioni di pericolo per le case e gli abitanti del quartiere", come si legge nella motivazione della petizione stessa, dove viene sottolineato anche che "questa sollecitazione è ancora più necessaria in questo momento in cui, in una situazione di particolare bisogno di sicurezza e tutela, numerosi incivili utilizzano il conferimento "porta a porta" dei rifiuti urbani come scusa per evitare di seguire qualunque fondamentale regola di comportamento. Si assiste pertanto ad un costante e progressivo degrado del quartiere, dovuto principalmente e soprattutto a gravi episodi di microcriminalità e pericolo, particolarmente localizzati in alcune piazze e strade del quartiere, ma anche a situazioni incresciose legate all'inciviltà, sotto gli occhi di tutti".
I referenti del Comitato hanno ben chiare dove devono essere posizionate le telecamere per il controllo del quartiere e la tutela dei cittadini: "in piazza Paradiso sul lato della piazza posto di fronte alla telecamera già esistente, in modo da coprire completamente la piazza; in piazzetta di via Madonna degli Angeli; in piazza Immacolata, collocandola sulla facciata della Chiesa; in piazza San Michele, collocandola nel lato della piazza più nascosto; nonché in Via Annunziata all'altezza del civico 34, in modo da riuscire a visualizzare l'arco Annunziata".
Inoltre, viene segnalata nella petizione: "la grave situazione in cui si trovano le piazze Immacolata e San Michele, nonché via Annunziata e piazzetta di via Madonna degli Angeli, dove ormai avviene qualsiasi cosa alla luce del sole, in particolar modo pericolosi fenomeni di microcriminalità e degrado, a discapito degli abitanti tutti del quartiere. Pensiamo in particolar modo ai tanti anziani che abitano il quartiere, ma rivolgiamo il nostro pensiero anche ai tantissimi minorenni, onde evitare che vadano a riempire le fasce più a rischio".
I referenti evidenziano che «le telecamere non devono rappresentare una sorta di militarizzazione del quartiere, anzi tutt'altro, devono essere una forma di sicurezza per i residenti e non solo. La videosorveglianza- hanno aggiunto- deve rappresentare un forte deterrente contro i fenomeni di microcriminalità». E concludono ribadendo che «siamo soddisfatti del risultato ottenuto, perché ci ha permesso di ritrovare un rinnovato senso civico fra gli abitanti del quartiere, e anche perché si è lavorato in sinergia nel e con il quartiere stesso».