Questione cani randagi nel comparto 15, il comitato di quartiere: «Facciamo chiarezza»
La nota: L’argomento è delicato e le persone sono combattute tra l’amore per i cani e la tutela della sicurezza.
lunedì 6 gennaio 2025
17.35
Il comitato di quartiere del comparto 15 si è espresso in merito alla questione legata ai cani randagi, un tema che ha acceso diversi dibattiti in città negli ultimi giorni, soprattutto alla luce degli ultimi sviluppi. A seguire, la nota stampa:
"L'argomento è delicato e il quartiere è combattuto tra l'amore per i cani e la tutela della sicurezza. Chi denuncia, chi è aggredito e si spaventa intimorito dalle offese di chi non teme i cani e non vorrebbe vederli in canile".
"Nessuno vorrebbe vederli rinchiusi in cattività, però non ci si può neanche nascondere dietro al fatto che non esiste un problema. Sono mesi che nelle chat e nella pagina social del Comparto oltre che su vari social, si parla dei cani; ci sono segnalazioni di figli degli abitanti del quartiere che non riescono a rientrare a casa, segnalazioni di cani di proprietà aggrediti, ci sono denunce alla Polizia Locale di aggressioni e morsi anche a bambini indifesi, motivo per cui è scaturita l'ordinanza di cattura da parte del Sindaco, che ha la responsabilità dell'incolumità dei cittadini".
"Questi sono i fatti, il resto sono chiacchiere da bar o frasi scritte solo per alimentare odio. Ci sono soluzioni? Noi non ne abbiamo trovate se non quella proposta più volte da molti cittadini del Comparto cioé non dare da mangiare ai cani in modo che non si fermino nei pressi del nostro quartiere e si spostino verso la campagna, come è accaduto altre volte. Ma l'invito è stato disatteso da coloro che , che volti a compassione, hanno continuato a nutrire i tre cani".
"Qui non ci sono buoni o cattivi; bisogna capire che è legittimo aver paura dei cani, come è altrettanto legittimo che chi è stato aggredito debba essere tutelato. In un quartiere periferico, già poco sicuro, se qualcuno si sente in pericolo e non vive tranquillo, va tutelato. Le vie ufficiali sono quelle proposte dal primo cittadino, le vie ufficiose sono quelle da noi suggerite per allontanare i randagi, ma sono state disattese".
"C'è sicuramente bisogno di tutelare la sicurezza dei cittadini e il benessere dei cani. C'è un altro modo? Un suggerimento? Riteniamo si sia applicata la via migliore e formalmente percorribile dall'amministrazione, per rispondere a denunce e richieste di aiuto. Non colpevolizziamo chi non si sente tranquillo o chi è stato aggredito e ha denunciato. Allora siamo disposti a trovare insieme un modo per allontanare i cani e magari non rinchiuderli in un canile? Non sprechiamo energie in parole d'odio sui social (c'è n'è tanto nel mondo e noi abbiamo sempre inseguito la pace), usiamole per trovare soluzioni".
"L'argomento è delicato e il quartiere è combattuto tra l'amore per i cani e la tutela della sicurezza. Chi denuncia, chi è aggredito e si spaventa intimorito dalle offese di chi non teme i cani e non vorrebbe vederli in canile".
"Nessuno vorrebbe vederli rinchiusi in cattività, però non ci si può neanche nascondere dietro al fatto che non esiste un problema. Sono mesi che nelle chat e nella pagina social del Comparto oltre che su vari social, si parla dei cani; ci sono segnalazioni di figli degli abitanti del quartiere che non riescono a rientrare a casa, segnalazioni di cani di proprietà aggrediti, ci sono denunce alla Polizia Locale di aggressioni e morsi anche a bambini indifesi, motivo per cui è scaturita l'ordinanza di cattura da parte del Sindaco, che ha la responsabilità dell'incolumità dei cittadini".
"Questi sono i fatti, il resto sono chiacchiere da bar o frasi scritte solo per alimentare odio. Ci sono soluzioni? Noi non ne abbiamo trovate se non quella proposta più volte da molti cittadini del Comparto cioé non dare da mangiare ai cani in modo che non si fermino nei pressi del nostro quartiere e si spostino verso la campagna, come è accaduto altre volte. Ma l'invito è stato disatteso da coloro che , che volti a compassione, hanno continuato a nutrire i tre cani".
"Qui non ci sono buoni o cattivi; bisogna capire che è legittimo aver paura dei cani, come è altrettanto legittimo che chi è stato aggredito debba essere tutelato. In un quartiere periferico, già poco sicuro, se qualcuno si sente in pericolo e non vive tranquillo, va tutelato. Le vie ufficiali sono quelle proposte dal primo cittadino, le vie ufficiose sono quelle da noi suggerite per allontanare i randagi, ma sono state disattese".
"C'è sicuramente bisogno di tutelare la sicurezza dei cittadini e il benessere dei cani. C'è un altro modo? Un suggerimento? Riteniamo si sia applicata la via migliore e formalmente percorribile dall'amministrazione, per rispondere a denunce e richieste di aiuto. Non colpevolizziamo chi non si sente tranquillo o chi è stato aggredito e ha denunciato. Allora siamo disposti a trovare insieme un modo per allontanare i cani e magari non rinchiuderli in un canile? Non sprechiamo energie in parole d'odio sui social (c'è n'è tanto nel mondo e noi abbiamo sempre inseguito la pace), usiamole per trovare soluzioni".