Quella volta in cui don Tonino chiese scusa a una ragazza di Molfetta

La lettera del vescovo alla quindicenne: «Mi perdoni»?

sabato 18 marzo 2023 8.00
Quando un vescovo chiede scusa con una lettera a una ragazza di 15 anni, dopo un dibattito, non può che trattarsi di don Tonino Bello. Nel giorno in cui ricorre la sua nascita, il 18 marzo, vogliamo ricordarlo con un episodio che ne sottolinea l'umiltà e la bontà d'animo.

Abbiamo incontrato una molfettese che custodisce gelosamente una lettera che il Venerabile le ha recapitato nel lontano 1985.

«Era il 2 gennaio, avevo 15 anni e facevo la catechista al Duomo - racconta Valentina - quella sera partecipai a un convegno nell'auditorium di San Giuseppe e come relatore c'era don Tonino».

Durante l'incontro, uno dei temi toccati dall'allora vescovo della nostra diocesi fu la spettacolarizzazione delle funzioni religiose, contro cui don Tonino si espresse.

«Mio padre era un fotografo, io in quel momento mi sentii punta dalle parole del vescovo - prosegue - così gli dissi quello che pensavo, ossia che i fotografi hanno delle famiglie da mantenere, così come tutti i lavoratori della filiera degli eventi».

Questa risposta scatenò una discussione, al termine della quale Valentina si alzò per andare via. «Don Tonino mi raggiunse sulle scale - ricorda - ma io non volevo saperne, ero troppo ferita per provare ad avere un dialogo e tornai a casa».

Quella sera stessa, il padre di Valentina le recapitò una busta contenente una lettera. Una missiva da parte di don Tonino. «Quando mio padre tornò a casa con quella busta, io non potevo crederci - aggiunge - e fui ancora più incredula quando ne lessi il contenuto».

Don Tonino non si era solo informato per riuscire a farle recapitare la lettera, ma le aveva scritto delle scuse.

«Leggendo, realizzai quello che era successo- afferma - il vescovo aveva scritto una lettera, la sua prima lettera dell'anno per giunta, per porgere delle scuse a una ragazzina».

Il linguaggio usato dal Venerabile nella lettera (firmata rigorosamente don Tonino, come lui si faceva chiamare) fa capire quanto realmente ci tenesse a chiarire la sua posizione nel diverbio.

«Ho detto incontri, non scontri». Questo è don Tonino, indimenticabile servo di Dio.

«Da allora, ogni 14 febbraio, don Tonino è sempre passato dallo studio di papà per farmi gli auguri di onomastico e di compleanno - conclude Valentina - niente da aggiungere, una persona splendida».