Pulo, Apicella, Istituti scolastici: è buio pesto

Dopo la cessazione della Provincia è confusione sulla gestione degli immobili

martedì 8 luglio 2014 8.43
A cura di Mino Ciocia
Sono trascorse non più di due settimane dall'ultima seduta del Consiglio provinciale. Quello dell'addio. In carica sono rimasti il Presidente Francesco Schittulli, che veste i panni del Commissario, e la sua giunta. A loro il compito di regolare tutti gli adempimenti che dovrebbero trasferire i poteri, le competenze, le proprietà dell'ente ad altre istituzioni. Un nodo non da poco visto che nessuno ancora sa come questi passaggi dovrebbero avvenire. Non lo sanno in Provincia, non lo sanno i Comuni che dovrebbero, il condizionale in questo momento è d'obbligo, ricevere e gestire beni e servizi.

Tra le proprietà «in ballo» per il comune di Molfetta, il Pulo, l'Apicella, gli istituti scolastici. «In questo momento c'è solo confusione - ha affermato l'assessore al patrimonio Angela Amato – non sappiamo nulla. La cessazione delle funzioni delle Provincie non è accompagnata da alcun preciso provvedimento legislativo che determini con esattezza quello che potrà succedere a partire dal primo gennaio del prossimo anno». Un termine temporale, quello indicato dall'assessore, entro cui tutto potrà succedere. «Per conto nostro stiamo puntando e molto – ha affermato ancora –sulla gestione comunale del Pulo. Un sito di interesse turistico notevole, attualmente chiuso proprio perché la Provincia, scaduta la precedente convenzione che affidava la gestione della dolina al consorzio "Polje", non ha emesso alcun bando per una nuova assegnazione. Nonostante le nostre sollecitazioni». Non solo il Pulo, tra le proprietà che attenderebbero una nuova gestione l'Apicella e tutti gli istituti scolastici, la loro gestione e anche le loro manutenzioni.

«L'Apicella dovrà per forza di cose mantenere anche se in parte la sua funzione, cioè quella di istituto scolastico per sordomuti – ha ricordato Amato – per gli altri istituti scolastici c'è anche da capire con quali risorse sarà chiesta al gestione ad altri Enti. Per il Comune comunque sarebbe un carico economico notevole». Le scuole potrebbero essere prese in carico direttamente dalla Regione. «O anche dalla Città Metropolitana di prossima istituzione - ha affermato l'assessore – entro i cui confini Molfetta ricade e anche come comune più grande. Ma in questo momento ogni previsione potrebbe essere smentita, visto che nessuno sa nulla sul destino futuro di quelle che sono le competenze della Provincia, della gestione delle risorse economiche che fanno capo all'Ente, di come saranno riassegnate e gestite».

Un limbo entro il quale tutto potrà avvenire, visto che le Province non cesseranno di esistere del tutto. Avranno ancora un presidente e un consiglio eletto tra i sindaci che governano le città, e sono 41, che ricadono entro i suoi confini. Con quali funzioni? Nessuno ancora lo sa.