Progetto "Periferie Aperte", Molfetta la grande esclusa

Il bando della Presidenza del Consiglio dei Ministri mette a disposizione 41 milioni per far rifiorire le periferie di 36 Comuni

venerdì 13 gennaio 2017
A cura di Isabel Romano
È stato presentato in questi giorni presso la sede della Città Metropolitana di Bari, il progetto "Periferie Aperte" vincitore del bando indetto dalla Presidenza del Consiglio dei Ministri che mette a disposizione 41 milioni di euro – cui si aggiungono circa altri 60 milioni di fondi pubblici e privati – per la riqualificazione di aree di interesse pubblico in 36 Comuni del barese.

Grande assente è, però, la città di Molfetta che non sarà interessata dagli interventi programmati e previsti dal piano. Tra le città limitrofe beneficeranno di importanti interventi grazie ai fondi del bando i Comuni di Giovinazzo, Corato, Terlizzi, Ruvo di Puglia, Bari, Bitonto, solo per citarne alcuni.

In tutto sono previsti 37 interventi volti alla riqualificazione complessiva di 11 piazze, creazione di 17 parchi urbani polifunzionali, rafforzamento del verde urbano in 18 Comuni, 11 nuove aree sportive attrezzate, implementazione di dispositivi di sorveglianza e gestione della sicurezza in 17 Comuni la riqualificazione di 9 vettori di mobilità ciclo pedonale, per un totale di 2 milioni di metri quadri di superficie riqualificata e riconvertita.

Molfetta, a quanto sembrerebbe, dovrà accontentarsi solo di rientrare nella sesta tipologia di azione del piano, quella in ambito strettamente artistico che prevede la creazione di un museo diffuso con opere d'arte definite "site specific" – installazioni, sculture, writing, street art –, disegnate da giovani artisti e con l'intento di trasformare la fisionomia dei paesaggi cittadini all'insegna della bellezza.

Un'opportunità persa per la città di Molfetta, non solo di essere parte attiva della rete comunitaria che, come ha confermato il sindaco metropolitano Antonio Decaro, ha dimostrato di poter coesistere mantenendo le peculiarità di ogni Comune; ma anche di poter far fiorire angoli di periferia abbandonati a sé.
Forse tale esclusione potrebbe essere il prezzo che la città di Molfetta paga per l'assenza di propri rappresentanti all'interno proprio del consiglio metropolitano?