Processo sul porto, si astiene un giudice del collegio. Prossima udienza il 25 maggio
Quarantuno imputati. Il 1 giugno calendarizzata un'altra udienza
mercoledì 5 aprile 2017
15.31
Nulla di fatto alla seconda udienza del processo sui presunti illeciti per la costruzione del nuovo porto commerciale di Molfetta.
Uno dei giudici del collegio della prima sezione penale di Trani, Lorenzo Gadaleta, si è astenuto. A base della decisione il fatto di aver già valutato alcuni profili del procedimento in qualità di giudice del Tribunale del Riesame delle Misure Reali, che nel corso delle indagini fu interessato alla vicenda per via di alcuni sequestri.
Il 25 maggio si tornerà in aula col nuovo collegio e dunque col sostituto di Gadaleta.
In quella data si tratteranno le questioni previste per l'udienza di stamattina. E cioè l'esame delle richieste di costituzioni di parte civile del Ministero dell'Ambiente, del Ministero dell'Interno, di Legambiente e del Comitato molfettese per la bonifica della zona destinata al nuovo porto. Nella stessa udienza ci sarà, inoltre, spazio per la discussione e la decisione sulle varie eccezioni preliminari sollevate da diversi difensori, tra cui quella dell'avvocato Felice Petruzzella, legale del senatore-ex sindaco Antonio Azzollini relativa alla procura conferita al difensore del Comune già costituito parte civile al pari della Regione Puglia.
Quarantuno gli imputati a dibattimento, con accuse a vario titolo.
La Procura contesta, a seconda dei casi, i i reati di associazione per delinquere finalizzata a delitti contro il patrimonio, la fede pubblica e la pubblica amministrazione; abuso d'ufficio (tentato e consumato), falso, truffa, omissioni d'atti d'ufficio, frode in pubbliche forniture, danneggiamento, minaccia a pubblico ufficiale, favoreggiamento, concussione, attentato alla sicurezza dei trasporti marittimi, violazioni della normativa ambientale, del testo unico sull'edilizia, del codice del paesaggio e della disciplina speciale per la bonifica da ordigni bellici.
Il nuovo porto di Molfetta sarebbe dovuto costare 72 milioni di euro, poi lievitati a 147 con l'impegno economico più che raddoppiato di Regione e Stato.
Già calendarizzata la successiva udienza del primo giugno.
Uno dei giudici del collegio della prima sezione penale di Trani, Lorenzo Gadaleta, si è astenuto. A base della decisione il fatto di aver già valutato alcuni profili del procedimento in qualità di giudice del Tribunale del Riesame delle Misure Reali, che nel corso delle indagini fu interessato alla vicenda per via di alcuni sequestri.
Il 25 maggio si tornerà in aula col nuovo collegio e dunque col sostituto di Gadaleta.
In quella data si tratteranno le questioni previste per l'udienza di stamattina. E cioè l'esame delle richieste di costituzioni di parte civile del Ministero dell'Ambiente, del Ministero dell'Interno, di Legambiente e del Comitato molfettese per la bonifica della zona destinata al nuovo porto. Nella stessa udienza ci sarà, inoltre, spazio per la discussione e la decisione sulle varie eccezioni preliminari sollevate da diversi difensori, tra cui quella dell'avvocato Felice Petruzzella, legale del senatore-ex sindaco Antonio Azzollini relativa alla procura conferita al difensore del Comune già costituito parte civile al pari della Regione Puglia.
Quarantuno gli imputati a dibattimento, con accuse a vario titolo.
La Procura contesta, a seconda dei casi, i i reati di associazione per delinquere finalizzata a delitti contro il patrimonio, la fede pubblica e la pubblica amministrazione; abuso d'ufficio (tentato e consumato), falso, truffa, omissioni d'atti d'ufficio, frode in pubbliche forniture, danneggiamento, minaccia a pubblico ufficiale, favoreggiamento, concussione, attentato alla sicurezza dei trasporti marittimi, violazioni della normativa ambientale, del testo unico sull'edilizia, del codice del paesaggio e della disciplina speciale per la bonifica da ordigni bellici.
Il nuovo porto di Molfetta sarebbe dovuto costare 72 milioni di euro, poi lievitati a 147 con l'impegno economico più che raddoppiato di Regione e Stato.
Già calendarizzata la successiva udienza del primo giugno.