Processo sul porto, accolta la costituzione di parte civile del Comune di Molfetta

Nel pomeriggio l'udienza a Trani. Si torna in aula il prossimo 22 gennaio

lunedì 8 gennaio 2018 17.55
Sono state ritenute tutte ammissibili, ma solo nei confronti degli imputati persone fisiche e non anche nei confronti degli enti, le richieste di costituzione di parte civile presentate nel processo sui presunti illeciti per la costruzione del nuovo porto commerciale di Molfetta.

Dopo una lunga camera di consiglio, terminata nel tardo pomeriggio, il Tribunale di Trani ha ammesso al dibattimento per l'eventuale riconoscimento al risarcimento dei danni il Comune di Molfetta, la Regione Puglia, il Ministero dell'Ambiente, il Ministero dell'Interno, Legambiente ed il Comitato per la Bonifica.

In tribunale si è visto, per l'udienza, il senatore, ex sindaco della città, Antonio Azzollini, uno dei 41 imputati a vario titolo.

Prossima udienza il 22 Gennaio con l'escussione del luogotenente della Guardia di Finanza – Nucleo di Polizia Tributaria di Bari – autore di una serie di informative che hanno nutrito le indagini preliminari.

A seconda dei casi la Procura della Repubblica di Trani contesta i reati di associazione per delinquere finalizzata a delitti contro il patrimonio, la fede pubblica e la pubblica amministrazione; abuso d'ufficio (tentato e consumato), falso, truffa, omissioni d'atti d'ufficio, frode in pubbliche forniture, danneggiamento, minaccia a pubblico ufficiale, favoreggiamento, concussione, attentato alla sicurezza dei trasporti marittimi, violazioni della normativa ambientale, del testo unico sull'edilizia, del codice del paesaggio e della disciplina speciale per la bonifica da ordigni bellici.
Il nuovo porto di Molfetta sarebbe dovuto costare 72 milioni di euro, poi lievitati a 147 con l'impegno economico più che raddoppiato di Regione e Stato.