Processo porto: l'ing. Balducci contro l'ex sindaco Natalicchio

In una nota le ragioni di Balducci, che allega una nota dell'avv. Di Paola

lunedì 21 novembre 2016 14.33

Riceviamo e pubblichiamo una nota dell'ing. Balducci, in merito alla vicenda giudiziaria del porto, che risponde ad una precedente dichiarazione dell'ex sindaco Natalicchio.
Balducci inoltre ci invia una nota dell'avvocato di Paola, che alleghiamo a questo articolo.
L'ing. Balducci scrive:

L'ex Sindaco del Comune dì Molfetta continua imperterrita a svolgere un ruolo, che non le compete; di novella Savonarola, deducendo nei suoi interventi scritti che il procedimento di realizzazione del nuovo porto commerciale di Molfetta ha rappresentato il "male assoluto" e l'occasione migliore di estrinsecazione della disonestà dei pubblici amministratori, dei pubblici funzionari e degli imprenditori privati che della vicenda si sono interessati. Tanto facendosi forte dell'intervento, oramai datato (2009) della Procura della Repubblica di Trani e del recente rinvio a giudizio dei numerosi imputati.
Evidenzio, innanzìtutto, come il Giudice dell'udienza preliminare, che quel rinvio a giudizio ha disposto in data 10 novembre 2016, abbia utilizzato nel suo decreto espressioni di grande cautela (ed aggiungo di assoluto equilibrio) osservando che «Il Giudice ritiene che l'insieme degli elementi raccolti nelle indagini del presente procedimento imponga un APPROFONDITO ACCERTAMENTO GIURISDIZIONALE, attuabile solo nella fase dibattimentale, con le peculiarità del confronto dialettico previsto per essa. I fatti posti all'attenzione dì questo giudicante appaiono di NOTEVOLE COMPLESSITÀ' sia quanto al profilo fattuale che a quello ermeneutico».

Tanto significa, se alle parole utilizzate occorre dare un senso compiuto, che la ipotesi di accusa tale per ora rimane, sino a quando non intervenga una verifica dibattimentale e comunque una sentenza di condanna irrevocabile (uno sguardo alla Costituzione non guasterebbe!). E significa altresì che affermazioni categoriche e definitorie di responsabilità, di demerito, di mancanza di probità, appartengono ad una cultura giustizialista che qualifica il soggetto che le propone.
A titolo personale, evitando di fare in questa sede retorici appelli alla Giustizia (che dovrebbe ex post restituire all'ex Sindaco la serenità sottrattale da una bocciatura in sede politica: ma non sapeva cosa sia stata nel passato anche meno recente dell'Italia repubblicana e rimanga tuttora la politica?), evidenzio unicamente di aver rinunziato, durante l'udienza preliminare avanti il GUP, ad una prescrizione che potrebbe anche non essersi verificata, ma che permane ipotesi molto plausibile attesi i tempi biblici disvolgimento dei processi.

Enzo Balducci