Processo per il porto commerciale, il Comune parte civile. Rigettate le eccezioni preliminari dei difensori

Nuova udienza il 18 ottobre: il Gup scioglierà la riserva sulla costituzione di parte civile dell'Ente e della Regione Puglia

venerdì 14 ottobre 2016 14.43
Il Comune di Molfetta e la Regione Puglia si sono costituti parte civile nel procedimento penale sui presunti illeciti nella costruzione del nuovo porto commerciale.
Ma sull'ammissibilità delle rispettive costituzioni pende la decisione del giudice per l'udienza preliminare del Tribunale di Trani Francesco Messina, che scioglierà la riserva in apertura della prossima udienza del 18 Ottobre.
All'ammissibilità della costituzioni dei due enti si sono opposti diversi difensori dei 45 imputati.

Il Comune di Molfetta si è costituito a mezzo del commissario prefettizio. Il mandato è stato conferito all'avvocato Marciano sostituito, a causa di un lutto e dunque solo per l'udienza di oggi, dall'avvocato Andrea Calò.
Il gup Messina ha, invece, già rigettato tutte le eccezioni preliminari sollevate dalle difese nell'udienza del 30 Settembre, di cui alcune legate alla presunta nullità della notifica del decreto di fissazione dell'udienza preliminare.
Probabilmente nemmeno nell'udienza della prossima settimana si entrerà nel merito della richieste di rinvio a giudizio. I difensori degli imputati solleveranno altre eccezioni, alcune delle quali legate alla notifica dell'avviso di chiusura delle indagini preliminari.

All'udienza di stamattina hanno partecipato entrambi i pubblici ministeri titolari del variegato e complesso d'inchiesta: Michele Ruggiero ed Antonio Savasta.
A vario titolo sono contestati i reati di associazione per delinquere finalizzata a delitti contro il patrimonio, la fede pubblica e, la pubblica amministrazione; abuso d'ufficio (tentato e consumato), falso, truffa, omissioni d'atti d'ufficio, frode in pubbliche forniture, danneggiamento, minaccia a pubblico ufficiale, favoreggiamento, concussione, attentato alla sicurezza dei trasporti marittimi, violazioni della normativa ambientale, del testo unico sull'edilizia, del codice del paesaggio e della disciplina speciale per la bonifica da ordigni bellici.
Il nuovo porto di Molfetta sarebbe dovuto costare 72 milioni di euro. In realtà, l'impegno economico di Regione e Stato fu più che raddoppiato: 147 milioni con varie leggi di finanziamento dal 2001 in poi. Un'opera faraonica, non ancora ultimata, che secondo la Procura di Trani non si poteva nemmeno realizzare per la diffusa presenza di ordigni bellici sui fondali.