Processo "Pandora": alla sbarra 90 affiliati ai clan Diomede-Mercante e Capriati
Sono accusati a vario titolo di associazione mafiosa pluriaggravata e tentati omicidi. Prossima udienza il 22 maggio
lunedì 20 maggio 2019
17.42
Con le richieste di costituzione di parte civile dei Comuni di Bari e Terlizzi e dell'associazione Antiracket, è cominciato dinanzi al gup del Tribunale di Bari Rossana De Cristofaro il processo con rito abbreviato nei confronti di 90 presunti affiliati ai clan Diomede-Mercante e Capriati di Bari.
Tutti sono accusati, a vario titolo, di associazione mafiosa pluriaggravata, tentati omicidi, armi, rapine, furti, lesioni personali, sequestro di persona e violazioni della sorveglianza speciale. Il processo è stato chiamato "Pandora" dagli inquirenti della Direzione Distrettuale Antimafia di Bari, dal nome del mitologico vaso greco nel quale sarebbero racchiusi tutti i mali, in questo caso imputati alla mafia barese degli ultimi 15 anni.
Tra gli indagati che hanno scelto il rito abbreviato ci sono i boss di Bari e Bitonto Nicola Diomede e Domenico Conte. La prossima udienza, nell'aula bunker di Trani, è il 22 maggio. Altre 10 persone sono a processo per gli stessi reati con il rito ordinario in Tribunale a Bari.
Le indagini dei Carabinieri del Raggruppamento Operativo Speciale hanno documentato a carico dei 100 imputati un decennio di affari illeciti e le ramificazioni dei due clan, federati tra loro nell'intera regione, da Bitonto a San Severo, passando per Altamura, Gravina, Valenzano, Triggiano e il nord barese.
Gli investigatori hanno altresì accertato anche collegamenti con le altre organizzazioni criminali pugliesi, oltre a rapporti commerciali (per l'approvvigionamento della droga) con 'Ndrangheta, Cosa Nostra e Camorra.
Tutti sono accusati, a vario titolo, di associazione mafiosa pluriaggravata, tentati omicidi, armi, rapine, furti, lesioni personali, sequestro di persona e violazioni della sorveglianza speciale. Il processo è stato chiamato "Pandora" dagli inquirenti della Direzione Distrettuale Antimafia di Bari, dal nome del mitologico vaso greco nel quale sarebbero racchiusi tutti i mali, in questo caso imputati alla mafia barese degli ultimi 15 anni.
Tra gli indagati che hanno scelto il rito abbreviato ci sono i boss di Bari e Bitonto Nicola Diomede e Domenico Conte. La prossima udienza, nell'aula bunker di Trani, è il 22 maggio. Altre 10 persone sono a processo per gli stessi reati con il rito ordinario in Tribunale a Bari.
Le indagini dei Carabinieri del Raggruppamento Operativo Speciale hanno documentato a carico dei 100 imputati un decennio di affari illeciti e le ramificazioni dei due clan, federati tra loro nell'intera regione, da Bitonto a San Severo, passando per Altamura, Gravina, Valenzano, Triggiano e il nord barese.
Gli investigatori hanno altresì accertato anche collegamenti con le altre organizzazioni criminali pugliesi, oltre a rapporti commerciali (per l'approvvigionamento della droga) con 'Ndrangheta, Cosa Nostra e Camorra.