Processo clan Diomede, il giudice accoglie la richiesta di parte civile della FAI

Presenti in aula il presidente e vicepresidente FAI, Grasso e De Scisciolo, e il Commissario del Governo Cuttaia

lunedì 6 febbraio 2017 16.41
Si è tenuta questa mattina, davanti al giudice del Tribunale di Bari, dott. Francesco Pellecchia, l'udienza per la celebrazione del giudizio abbreviato nell'ambito del processo che vede tra i principali imputati esponenti di spicco del clan Diomede radicato in particolare nel quartiere Carrassi di Bari.

Nel corso dell'udienza è stata accolta la richiesta di costituzione di parte civile della FAI (Federazione Antiracket Italiana) – per la quale erano presenti in aula il presidente onorario della FAI Tano Grasso e il vicepresidente nazionale Renato De Scisciolo – rappresentata dall'avvocato Maurizio Altomare; dell'Avvocatura di Stato attraverso il Commissario straordinario del Governo per il coordinamento delle iniziative antiracket ed antiusura Domenico Cuttaia; del Comune di Bari alla presenza del sindaco Antonio Decaro; e di alcune vittime rappresentate dall'avvocato Angela Maralfa.

Per i 5 imputati, che hanno tutti avanzato richiesta di rito abbreviato, sono state formulate le seguenti richieste di condanna: Diomede Francesco anni 14 di reclusione ed € 14.000 di multa; Novelli Marco anni 8 ed € 8.000 di multa; Zaccaro Cosimo anni 5 ed € 5.000 di multa; Sedicina Giovanni anni 8 ed € 8.400 di multa; Siciliani Domenico anni 3 ed € 3.000 di multa.

L'accoglimento della richiesta di costituzione di parte civile è un altro importante passo in avanti fatto nel lungo percorso all'insegna della legalità intrapreso nella città di Bari e in particolare nel quartiere Carrassi, da troppo tempo in balia di un "sistema" che ha arrecato ingenti danni al tessuto economico cittadino.

Grande è, naturalmente, la soddisfazione per il presidente onorario Grasso, che ha voluto fortemente