Prima le accuse, poi le scuse

Minervini: mai che si parli di quanto prodotto

mercoledì 9 aprile 2014 08.02
A cura di Mino Ciocia
Quando la politica si consuma sulla rete. Sui social network in particolare. Diventa facile infangare denigrare, far passare messaggi che poi nella realtà possono essere smentiti. Ma il marchio rimane. Il caso, forse il più emblematico, è quanto capitato a Guglielmo Minervini, accusato di assenteismo da chi forse neanche conosce la sua storia personale e politica. Una accusa infamante, per come è stata formulata da chi rincorre a tutti i costi mancanze nella politica e nei politici. Ma è lo stesso Minervini a spegnere le polemiche sul nascere. E lo fa, naturalmente attraverso i social network pubblicando sul suo profilo una lunga lettera che qui sintetizziamo. «Sono ovviamente turbato da questo gigantesco polverone – scrive -. Un anno fa parlai pubblicamente della mia malattia per farla uscire dall'anonimato e dal senso di vergogna che troppe volte l'accompagna nella considerazione sociale; stigma di una diversità che fa paura: sei malato uguale a sei finito. Con la mia testimonianza pubblica ho provato a dar voce a tutti coloro che a contatto con il male non hanno alcuna intenzione di dichiarare "game over" e che al contrario intendono lottare per vivere fino in fondo la propria sfida. Io sto vivendo così, bene e con buoni risultati, e come me tantissimi altri che al mattino incrocio in quel santuario oncologico che ci accoglie come una seconda casa al Policlinico di Bari. Rilevo le scuse di chi mi ha accusato, però una considerazione politica è dovuta. Possibile che la valutazione sui risultati di un'azione amministrativa si possa fare solo col calcolo delle presenze?
Davvero che una ventina di assenze in Consiglio Regionale possano liquidare così frettolosamente il giudizio su nove anni di azione amministrativa? Avrei trovato fisiologico un bel dibattito sull'impatto di Bollenti Spiriti, sugli effetti di Principi Attivi, sulla portata di Ritorno al Futuro, magari coinvolgendo le diverse decine di migliaia di giovani che ne sono stati toccati. Avrei trovato stimolante un bel confronto, proprio oggi, sulle ricadute della Legge sulla Tutela delle Coste e del successivo Piano. Sarebbe stato arricchente sentire il vostro contributo rispetto all'obiettivo coraggioso di smobilitazione del "ghetto di Rignano", che abbiamo lanciato in questi giorni e che cominciammo a incubare proprio mentre mi trovavo in una delicata fase di ospedalizzazione. Insomma, mi sarebbe piaciuto essere sottoposto a un bell'analisi di merito. Ma ridurre tutto a un pallottoliere, questo mi sembra davvero troppo poco. Troppo misero».