Il neo consigliere comunale Paola De Candia si presenta a Molfetta
Nel corso di una conferenza stampa il passaggio del testimone del dimissionario Antonello Zaza
mercoledì 26 giugno 2019
Passaggio di testimone in seno al consiglio comunale nelle fila di Rifondazione Comunista- Compagni di strada, al dimissionario Antonello Zaza è subentrata Paola De Candia.
Questo passaggio il partito di Rifondazione comunista lo ha voluto fare pubblicamente nel corso di una conferenza stampa, tenutasi nei giorni scorsi, un gesto simbolico certo, ma di grande impatto emotivo per tutti coloro che sono coinvolti. Si tratta di un cambio di persone «senza nessuna porta sbattuta», come ha puntualizzato il segretario, Beppe Zanna, «anzi tutt'altro, con una punta d'orgoglio dico che noi siamo un collettivo che è sempre stato dalla stessa parte. Abbiamo sempre preso le decisioni insieme». E aggiunge: «è in questo contesto di crescita che si inseriscono le dimissioni di Antonello e l'ingresso di Paola».
Non è la prima volta che Antonello Zaza lascia il posto di consigliere comunale per altri compagni, lo ha fatto nel 2004 in favore di Luigi Cataldo, per ricoprire l'incarico di consigliere provinciale, e nel 2008 in favore di Gianni Porta, quando divenne assessore provinciale alla solidarietà nella giunta Divella. Per il partito di Rifondazione comunista vige una regola interna non scritta ma applicata: essere su una sola poltrona.
Questa volta le dimissioni di Zaza, come lui stesso ha detto durante l'incontro, sono di carattere personale, dovute dall'impossibilità di conciliare il lavoro fuori città con i tempi della politica, fermo restando che darà sempre e comunque il suo contributo al partito e alla città.
«La mia è una scelta di responsabilità nei confronti di un collettivo», e rivolgendosi a Paola le chiede di «mantenere questo come punto di riferimento di tutte le sue future scelte». Prosegue dicendo: «l'elemento del "noi" deve essere prevalente rispetto all'"io", purtroppo avviene esattamente il contrario. Noi vogliamo mantenere un'idea della politica che è frutto di un percorso collettivo, di un confronto collettivo, che è forse la nostra forza che ci ha fatto proseguire qui a Molfetta».
Non si nasconde dietro un dito e con tutta franchezza riconosce che a livello nazionale il partito di Rifondazione comunista non conta più nulla.
Poi la parola passa a Paola De Candia, per il suo primo discorso da consigliere comunale, anche lei pone l'accento sull'importanza del collettivo, infatti precisa sin da subito che il suo progetto è di cambiare per condividere e continuare a crescere insieme come gruppo. E puntualizza ancora: «una crescita che, in questo momento, al collettivo potrà derivare dalle competenze e dalle conoscenze, mie personali,che potrò mettere a disposizione del lavoro di opposizione all'interno del Consiglio Comunale, così come sempre, per altro, ho fatto quando mi è stata data l'opportunità, attraverso lavoro di studio e approfondimento congiunto con chi rappresentava, di volta in volta, il gruppo all'interno dell'Istituzione. E' questa, infatti, una pratica cui è avvezza la nostra comunità: il confronto ed il contributo di tutti, sui temi e sulle questioni, di volta in volta, all'attenzione».
E conclude riprendendo il suggerimento datole da Zaza aggiungendo: «continuerò ad essere ed a fare ciò che ho sempre fatto, con un senso di responsabilità maggiore, derivante dalla consapevolezza di costituire il volto della base che in questo momento vado a rappresentare e mantenendo sempre ben saldi i punti di riferimento».
Questo passaggio il partito di Rifondazione comunista lo ha voluto fare pubblicamente nel corso di una conferenza stampa, tenutasi nei giorni scorsi, un gesto simbolico certo, ma di grande impatto emotivo per tutti coloro che sono coinvolti. Si tratta di un cambio di persone «senza nessuna porta sbattuta», come ha puntualizzato il segretario, Beppe Zanna, «anzi tutt'altro, con una punta d'orgoglio dico che noi siamo un collettivo che è sempre stato dalla stessa parte. Abbiamo sempre preso le decisioni insieme». E aggiunge: «è in questo contesto di crescita che si inseriscono le dimissioni di Antonello e l'ingresso di Paola».
Non è la prima volta che Antonello Zaza lascia il posto di consigliere comunale per altri compagni, lo ha fatto nel 2004 in favore di Luigi Cataldo, per ricoprire l'incarico di consigliere provinciale, e nel 2008 in favore di Gianni Porta, quando divenne assessore provinciale alla solidarietà nella giunta Divella. Per il partito di Rifondazione comunista vige una regola interna non scritta ma applicata: essere su una sola poltrona.
Questa volta le dimissioni di Zaza, come lui stesso ha detto durante l'incontro, sono di carattere personale, dovute dall'impossibilità di conciliare il lavoro fuori città con i tempi della politica, fermo restando che darà sempre e comunque il suo contributo al partito e alla città.
«La mia è una scelta di responsabilità nei confronti di un collettivo», e rivolgendosi a Paola le chiede di «mantenere questo come punto di riferimento di tutte le sue future scelte». Prosegue dicendo: «l'elemento del "noi" deve essere prevalente rispetto all'"io", purtroppo avviene esattamente il contrario. Noi vogliamo mantenere un'idea della politica che è frutto di un percorso collettivo, di un confronto collettivo, che è forse la nostra forza che ci ha fatto proseguire qui a Molfetta».
Non si nasconde dietro un dito e con tutta franchezza riconosce che a livello nazionale il partito di Rifondazione comunista non conta più nulla.
Poi la parola passa a Paola De Candia, per il suo primo discorso da consigliere comunale, anche lei pone l'accento sull'importanza del collettivo, infatti precisa sin da subito che il suo progetto è di cambiare per condividere e continuare a crescere insieme come gruppo. E puntualizza ancora: «una crescita che, in questo momento, al collettivo potrà derivare dalle competenze e dalle conoscenze, mie personali,che potrò mettere a disposizione del lavoro di opposizione all'interno del Consiglio Comunale, così come sempre, per altro, ho fatto quando mi è stata data l'opportunità, attraverso lavoro di studio e approfondimento congiunto con chi rappresentava, di volta in volta, il gruppo all'interno dell'Istituzione. E' questa, infatti, una pratica cui è avvezza la nostra comunità: il confronto ed il contributo di tutti, sui temi e sulle questioni, di volta in volta, all'attenzione».
E conclude riprendendo il suggerimento datole da Zaza aggiungendo: «continuerò ad essere ed a fare ciò che ho sempre fatto, con un senso di responsabilità maggiore, derivante dalla consapevolezza di costituire il volto della base che in questo momento vado a rappresentare e mantenendo sempre ben saldi i punti di riferimento».