Presentato a Molfetta il libro “L’Artista di strada”
L'opera, di Maria Addamiano, racconta di una storia di riscatto
venerdì 11 marzo 2022
«Non è mai tardi per mettersi in gioco e offrire agli altri il proprio sapere, per rendersi utili e sconfiggere le barriere della solitudine e cogliere la seconda occasione che la vita offre». Questo, in sintesi, il senso dell'intervento del Primo cittadino, Tommaso Minervini, che ha partecipato alla presentazione del libro di Maria Addamiano, "L'Artista di strada" (pubblicato dalla editrice Insieme), nella sala conferenze del Centro polivalente per anziani Il porto e il faro del Consorzio Metropolis, a Molfetta, su Via Dante.
Il libro è una storia di riscatto. Per un uomo, un artista di strada, finito in carcere da innocente, a cui nessuno crede perché parte della schiera degli ultimi. Un uomo che solo nel carcere, grazie al direttore dell'Istituto, che crede nella sua innocenza e va oltre le apparenze, riuscirà a risalire la china. Ad andare oltre le brutture che gli ha riservato la vita.
«Accogliere – sottolinea il Sindaco, Tommaso Minervini - significa aprire le braccia e il cuore, significa abbattere muri ed eliminare ostacoli. Il carcere può essere terribile ma può anche rappresentare la via per cominciare una vita nuova. Ma spesso è dalle gabbie mentali che bisogna liberarsi e una storia di riscatto può aiutare a comprenderlo».
Hanno parte alla presentazione, oltre al Sindaco e all'autrice, l'editore Renato Brucoli, il referente dei Centri Il Porto e il Faro, Luigi Vista, che ha aperto i lavori, gli amministratori del Consorzio Metropolis, Vito e Luigi Paparella, che hanno sottolineato l'importanza svolta sul territorio da tutte quelle realtà che, come Metropolis, accolgono gli ultimi e gli emarginati, sono in grado di accompagnarli, con progetti mirati, nel percorso di rinascita, a prescindere dalla loro etnia, dalla loro religione, dalla loro nazionalità.
Il libro è una storia di riscatto. Per un uomo, un artista di strada, finito in carcere da innocente, a cui nessuno crede perché parte della schiera degli ultimi. Un uomo che solo nel carcere, grazie al direttore dell'Istituto, che crede nella sua innocenza e va oltre le apparenze, riuscirà a risalire la china. Ad andare oltre le brutture che gli ha riservato la vita.
«Accogliere – sottolinea il Sindaco, Tommaso Minervini - significa aprire le braccia e il cuore, significa abbattere muri ed eliminare ostacoli. Il carcere può essere terribile ma può anche rappresentare la via per cominciare una vita nuova. Ma spesso è dalle gabbie mentali che bisogna liberarsi e una storia di riscatto può aiutare a comprenderlo».
Hanno parte alla presentazione, oltre al Sindaco e all'autrice, l'editore Renato Brucoli, il referente dei Centri Il Porto e il Faro, Luigi Vista, che ha aperto i lavori, gli amministratori del Consorzio Metropolis, Vito e Luigi Paparella, che hanno sottolineato l'importanza svolta sul territorio da tutte quelle realtà che, come Metropolis, accolgono gli ultimi e gli emarginati, sono in grado di accompagnarli, con progetti mirati, nel percorso di rinascita, a prescindere dalla loro etnia, dalla loro religione, dalla loro nazionalità.