Presentati i punti chiave del Regolamento comunale dei dehors
Momento di confronto prima della discussione in Consiglio
venerdì 15 giugno 2018
1.25
Decisivi ed importanti passi avanti sono stati compiuti nella messa a punto di uno strumento che, in futuro, renderà più agevole, meno complessa e più snella la possibilità per i commercianti di ottenere permessi atti ad installare, al di fuori dei propri esercizi commerciali, arredi esterni su aree pubbliche comunali.
Nasce, in poche parole, il nuovo regolamento Dehors, voluto fortemente dall'Amministrazione Natalicchio e finito sul tavolo dei nuovi amministratori, pronto per essere esaminato e giustamente integrato.
E' quello che è stato fatto in questi mesi dall'Amministrazione di Tommaso Minervini, pronta a presentare al pubblico il progetto e a confrontarsi con gli stessi operatori del commercio prima della definitiva approvazione in Consiglio Comunale.
Alla presenza dell'Assessore all'Urbanistica Pietro Mastropasqua e dell'Assessore al Marketing Territoriale Pasquale Mancini, supportanti tecnicamente dall'Arch. Fabio Mastrofilppo e dall'Ing, Alessandro Binetti, Dirigente del Settore Territorio, presso l'ex Casina Cappelluti è stato illustrato il nuovo regolamento Dehors. Presenti all'incontro diversi operatori commerciali nonché tecnici del settore, con i quali si è aperto un proficuo dibattito, atto a limare, correggere ed integrare alcuni degli aspetti illustrati.
A cosa serve un regolamento Dehors? La risposta può toccare diverse tematiche, ma principalmente è utile ad agevolare da un lato i commercianti, spesso sfiduciati dalla lentezza e dalla complessità con la quale la loro richiesta di installazione di strutture esterne al proprio esercizio viene vagliata, dall'altro lato risulta fondamentale per tutelare la Città da brutture esteticamente poco consone ad esaltare bellezze storico architettoniche di un centro urbano.
Le domande presentate dai commercianti si scontrano principalmente con quegli enti deputati al controllo di tali installazioni: principalmente la Soprintendenza dei Beni Culturali e la ASL. L'iter da seguire diviene complesso e al tempo stesso con un indice elevato di rifiuto della domanda. Grazie all'art. 51 del Codice dei Beni Culturale, un Comune ha la possibilità di dotarsi di un vero e proprio regolamento avvallato proprio da quegli enti a cui facevamo riferimento. Rispettando tale regolamento, le possibilità che le domande presentate dagli operatori del commercio vengano accettate con maggiore celerità aumentano conseguentemente.
Lo studio fatto sul territorio di Molfetta, come egregiamente illustrato dall'Arch. Mastrofilippo, ha permesso di individuare tre grandi aree di intervento: quella del centro cittadino, quella immediatamente a ridosso di quest'ultimo con costruzioni risalenti ai primi anni del '900 e infine le zone di nuova espansione. Come è facile immaginare, trovandosi dinanzi a zone a valenza storica, soggette inevitabilmente al controllo della Soprintendenza, l'attenzione degli studi si è concentrata su tutta l'area prospiciente al Centro Storico, Corso Dante, Banchina San Domenico, Villa Comunale, Corso Umberto e Lungomare Colonna. Lo studio del nuovo regolamento Dehors non ha tralasciato la zona intorno al quartiere Catecombe, che tuttavia potrebbe rappresentare una delle più importanti novità del futuro.
«Lo scopo del regolamento che oggi andiamo a presentare – ha commentato l'Arch. Mastrofilippo – è quello di valorizzare e rendere più vitali alcune zone della Città attraverso l'allestimento di strutture che, a sua volta, possano favorire l'incremento di nuove attività commerciali».
Questo è il caso del quartiere Catecombe, per il quale è stata immaginata la creazione di una nuova Zona a Traffico Limitato che possa contribuire a far nascere nuove attività commerciali. Tra le novità previste dal regolamento (la cui approvazione definitiva dovrà passare inevitabilmente dal voto della massima assise cittadina) c'è quella riguardante Piazza Garibaldi. Si è pensato ad allargare i marciapiedi sui quali sorgono le attuali attività, liberandoli dai posti auto esistenti e ad incrementare questi ultimi sull'altro lato della carreggiata, seguendo la classica disposizione a spina di pesce. Piazza Municipio e Corso Umberto non potranno essere occupati per più del 50% dalle installazioni pensate dagli esercizi commerciali, mentre una soluzione simile a quella di Piazza Garibaldi dovrebbe essere attuata in Viale Pio XI (strada già a senso unico) con un allargamento dei marciapiedi e disposizione dei parcheggi a spina di pesce. Piazza Paradiso, invece, potrà essere occupata soltanto marginalmente, lasciando completamente libera la parte centrale della piazza, che potrà continuare ad ospitare eventi e manifestazioni.
Previste dallo stesso regolamento norme che diano indicazioni precise all'arredo, con sedute in metallo e legno nella zona centrale della città, dai colori pastello, ideali per sposarsi con il bianco tipico della pietra. Saranno invece limitati i tipici ombrelloni in tutta la zona del centro antico.
Insomma un regolamento su cui l'Amministrazione punta per rilanciare il commercio cittadino e al tempo stesso contribuire ad abbellire con garbo ed eleganza la nostra città.
Nasce, in poche parole, il nuovo regolamento Dehors, voluto fortemente dall'Amministrazione Natalicchio e finito sul tavolo dei nuovi amministratori, pronto per essere esaminato e giustamente integrato.
E' quello che è stato fatto in questi mesi dall'Amministrazione di Tommaso Minervini, pronta a presentare al pubblico il progetto e a confrontarsi con gli stessi operatori del commercio prima della definitiva approvazione in Consiglio Comunale.
Alla presenza dell'Assessore all'Urbanistica Pietro Mastropasqua e dell'Assessore al Marketing Territoriale Pasquale Mancini, supportanti tecnicamente dall'Arch. Fabio Mastrofilppo e dall'Ing, Alessandro Binetti, Dirigente del Settore Territorio, presso l'ex Casina Cappelluti è stato illustrato il nuovo regolamento Dehors. Presenti all'incontro diversi operatori commerciali nonché tecnici del settore, con i quali si è aperto un proficuo dibattito, atto a limare, correggere ed integrare alcuni degli aspetti illustrati.
A cosa serve un regolamento Dehors? La risposta può toccare diverse tematiche, ma principalmente è utile ad agevolare da un lato i commercianti, spesso sfiduciati dalla lentezza e dalla complessità con la quale la loro richiesta di installazione di strutture esterne al proprio esercizio viene vagliata, dall'altro lato risulta fondamentale per tutelare la Città da brutture esteticamente poco consone ad esaltare bellezze storico architettoniche di un centro urbano.
Le domande presentate dai commercianti si scontrano principalmente con quegli enti deputati al controllo di tali installazioni: principalmente la Soprintendenza dei Beni Culturali e la ASL. L'iter da seguire diviene complesso e al tempo stesso con un indice elevato di rifiuto della domanda. Grazie all'art. 51 del Codice dei Beni Culturale, un Comune ha la possibilità di dotarsi di un vero e proprio regolamento avvallato proprio da quegli enti a cui facevamo riferimento. Rispettando tale regolamento, le possibilità che le domande presentate dagli operatori del commercio vengano accettate con maggiore celerità aumentano conseguentemente.
Lo studio fatto sul territorio di Molfetta, come egregiamente illustrato dall'Arch. Mastrofilippo, ha permesso di individuare tre grandi aree di intervento: quella del centro cittadino, quella immediatamente a ridosso di quest'ultimo con costruzioni risalenti ai primi anni del '900 e infine le zone di nuova espansione. Come è facile immaginare, trovandosi dinanzi a zone a valenza storica, soggette inevitabilmente al controllo della Soprintendenza, l'attenzione degli studi si è concentrata su tutta l'area prospiciente al Centro Storico, Corso Dante, Banchina San Domenico, Villa Comunale, Corso Umberto e Lungomare Colonna. Lo studio del nuovo regolamento Dehors non ha tralasciato la zona intorno al quartiere Catecombe, che tuttavia potrebbe rappresentare una delle più importanti novità del futuro.
«Lo scopo del regolamento che oggi andiamo a presentare – ha commentato l'Arch. Mastrofilippo – è quello di valorizzare e rendere più vitali alcune zone della Città attraverso l'allestimento di strutture che, a sua volta, possano favorire l'incremento di nuove attività commerciali».
Questo è il caso del quartiere Catecombe, per il quale è stata immaginata la creazione di una nuova Zona a Traffico Limitato che possa contribuire a far nascere nuove attività commerciali. Tra le novità previste dal regolamento (la cui approvazione definitiva dovrà passare inevitabilmente dal voto della massima assise cittadina) c'è quella riguardante Piazza Garibaldi. Si è pensato ad allargare i marciapiedi sui quali sorgono le attuali attività, liberandoli dai posti auto esistenti e ad incrementare questi ultimi sull'altro lato della carreggiata, seguendo la classica disposizione a spina di pesce. Piazza Municipio e Corso Umberto non potranno essere occupati per più del 50% dalle installazioni pensate dagli esercizi commerciali, mentre una soluzione simile a quella di Piazza Garibaldi dovrebbe essere attuata in Viale Pio XI (strada già a senso unico) con un allargamento dei marciapiedi e disposizione dei parcheggi a spina di pesce. Piazza Paradiso, invece, potrà essere occupata soltanto marginalmente, lasciando completamente libera la parte centrale della piazza, che potrà continuare ad ospitare eventi e manifestazioni.
Previste dallo stesso regolamento norme che diano indicazioni precise all'arredo, con sedute in metallo e legno nella zona centrale della città, dai colori pastello, ideali per sposarsi con il bianco tipico della pietra. Saranno invece limitati i tipici ombrelloni in tutta la zona del centro antico.
Insomma un regolamento su cui l'Amministrazione punta per rilanciare il commercio cittadino e al tempo stesso contribuire ad abbellire con garbo ed eleganza la nostra città.