Potere al Popolo: «Ampliamento della spesa sanitaria»
«Sulla sanità pubblica non siamo tutti dalla stessa parte»
mercoledì 16 maggio 2018
13.37
Il dibattito sull'ospedale di Molfetta e sull'ormai mitico ospedale del nord barese si arricchisce di sempre nuove prese di posizioni senza che però nulla sia cambiato rispetto alla famigerata delibera di giunta regionale n. 239 del 2017 con cui Emiliano e la sua maggioranza di centrosinistra hanno approvato il piano di riordino ospedaliero.
Il piano prevedeva lo ricordiamo, il forte ridimensionamento dell'ospedale di Molfetta , la chiusura dell'ospedale di Terlizzi, e un presidio di primo livello a Corato.
Però le segreterie cittadine del Partito democratico di Bitonto,Giovinazzo, Molfetta,Terlizzi,Ruvo e Corato si accorgono solo ora, che il piano se attuato, lascerebbe privo di assistenza ospedaliera un bacino di circa 200.000 pazienti.
Ma non erano sotto i palchi durante le ultime campagne elettorale a spellarsi le mani per applaudire Emiliano quando assicurava che il piano di riordino non avrebbe lasciato scoperto nessun territorio?
Lo stesso Emiliano, bontà sua, ci promette per bocca di un esponente di un comitato civico la ripresa a breve dell'iter partecipativo per l'ospedale unico del nord barese.
Un ospedale, lo ricordiamo non previsto da nessun documento ufficiale, che serve soltanto a distogliere l'opinione pubblica dalla certezza della chiusura di strutture efficienti e funzionanti a Terlizzi e a Molfetta, a fronte della più totale incertezza e indeterminatezza riguardo la costruzione di una nuova struttura ospedaliera.
Senza il ritiro del piano di riordino ogni discussione o trattativa con l'amministrazione regionale o è in malafede o è totalmente inefficace o inconcludente.
La quasi chiusura dell'ospedale di Molfetta non è un fatto a se stante sganciato da ogni logica politica ma è figlio delle politiche di tagli alla spesa sociale propinati da centrosinistra e centrodestra in questi anni.
Infatti non è un caso che sia stata fortemente voluta da tutte le ultime amministrazioni regionali guidate da Fitto, Vendola, e in ultimo da Emiliano.
Ridurre il tutto ad problema amministrativo da risolvere attraverso il dialogo con Emiliano senza schierarsi contro le politiche di austerità e chi le mette in pratica, significa soltanto lavorare per " il re di Prussia", mettendo comunità e territori in competizione uno contro l'altro.
Per questo Potere al popolo propone l'ampliamento della spesa sanitaria potenziando i servizi sanitari esistenti, e sviluppando una rete capillare di centri di assistenza sanitaria e sociale di prossimità, unitamente alla cancellazione dei vincoli di bilancio imposti dall'Unione Europea che ci impediscono di spendere di più per scuola e sanità pubblica.
Su questo terreno verificheremo l'inconsistenza delle promesse elettorali di forze politiche ex antisistema lega e movimento 5 stelle che dell'aumento della spesa sociale e dell'indipendenza dall'Unione Europea e dai suoi dictat avevano fatto una bandiera.
Il piano prevedeva lo ricordiamo, il forte ridimensionamento dell'ospedale di Molfetta , la chiusura dell'ospedale di Terlizzi, e un presidio di primo livello a Corato.
Però le segreterie cittadine del Partito democratico di Bitonto,Giovinazzo, Molfetta,Terlizzi,Ruvo e Corato si accorgono solo ora, che il piano se attuato, lascerebbe privo di assistenza ospedaliera un bacino di circa 200.000 pazienti.
Ma non erano sotto i palchi durante le ultime campagne elettorale a spellarsi le mani per applaudire Emiliano quando assicurava che il piano di riordino non avrebbe lasciato scoperto nessun territorio?
Lo stesso Emiliano, bontà sua, ci promette per bocca di un esponente di un comitato civico la ripresa a breve dell'iter partecipativo per l'ospedale unico del nord barese.
Un ospedale, lo ricordiamo non previsto da nessun documento ufficiale, che serve soltanto a distogliere l'opinione pubblica dalla certezza della chiusura di strutture efficienti e funzionanti a Terlizzi e a Molfetta, a fronte della più totale incertezza e indeterminatezza riguardo la costruzione di una nuova struttura ospedaliera.
Senza il ritiro del piano di riordino ogni discussione o trattativa con l'amministrazione regionale o è in malafede o è totalmente inefficace o inconcludente.
La quasi chiusura dell'ospedale di Molfetta non è un fatto a se stante sganciato da ogni logica politica ma è figlio delle politiche di tagli alla spesa sociale propinati da centrosinistra e centrodestra in questi anni.
Infatti non è un caso che sia stata fortemente voluta da tutte le ultime amministrazioni regionali guidate da Fitto, Vendola, e in ultimo da Emiliano.
Ridurre il tutto ad problema amministrativo da risolvere attraverso il dialogo con Emiliano senza schierarsi contro le politiche di austerità e chi le mette in pratica, significa soltanto lavorare per " il re di Prussia", mettendo comunità e territori in competizione uno contro l'altro.
Per questo Potere al popolo propone l'ampliamento della spesa sanitaria potenziando i servizi sanitari esistenti, e sviluppando una rete capillare di centri di assistenza sanitaria e sociale di prossimità, unitamente alla cancellazione dei vincoli di bilancio imposti dall'Unione Europea che ci impediscono di spendere di più per scuola e sanità pubblica.
Su questo terreno verificheremo l'inconsistenza delle promesse elettorali di forze politiche ex antisistema lega e movimento 5 stelle che dell'aumento della spesa sociale e dell'indipendenza dall'Unione Europea e dai suoi dictat avevano fatto una bandiera.