Potere al popolo - Molfetta a difesa della sanità e dell'ospedale "Mons.Bello"
Interventi dei candidati Teresa Racanati, Beppe Zanna e Pasquale de Candia
mercoledì 14 febbraio 2018
10.12
La salute non può aspettare.
No a un Piano di Riordino Ospedaliero che mette in pericolo la salute dei cittadini. No alle promesse di Emiliano e alla sua ennesima campagna elettorale basata su promesse ed illusioni.
Potere al Popolo Molfetta ha realizzato un sit in davanti all'Ospedale di Molfetta "Don Tonino Bello" per ribadire l'importanza della sanità pubblica e l'importanza della tutela della salute come fondamentale diritto dell'individuo e interesse della collettività.
«Quello che doveva essere garantito, ossia il diritto alla salute sancito dalla Costituzione italiana, ormai è diventato unicamente oggetto di campagna elettorale.
Le promesse dei politici cozzano con le liste d'attesa che ci sono ai Cup, le urgenze non sono rispettate né a 10, 30, 60, 90 gg e nelle condizioni dei Pronto Soccorso.
Siamo per la valorizzazione del sistema sanitario pubblico, si mettano una mano sulla coscienza chi invece continua a illudere le persone», lo dice Salvatore Drago, medico di base.
«Il 16 febbraio Emiliano verrà a Molfetta per rassicurare i cittadini che l'Ospedale non chiuderà.
Sembra l'ennesima presa in giro dopo averlo ripetuto alla campagna elettorale delle Regionali e comunali.
La verità è che nel Piano di Riordino Ospedaliero è spiegato chiaramente che l'Ospedale di Molfetta chiuderà. Noi pretendiamo che l'ospedale e i suoi reparti non vengano smontati, che non venga abbandonato un bacino d'utenza di 100.000 pazienti»
Beppe Zanna – candidato uninominale al Senato.
«L'articolo 32 della Costituzione è stato nuovamente disatteso dal decreto ministeriale 70/2015.
Il nostro territorio è stato penalizzato ancora una volta. I reparti di urologia e cardiologia vengono trasferiti così come stabilito da Il Piano di Riordino Ospedaliero (PRO), deliberato dal Presidente Emiliano e dalla Giunta Regionale.
Sono andata presso la guardia medica e ho fatto delle foto che dimostrano lo stato di degrado in cui versano i luoghi che dovrebbero ridare salute alle persone. Anziché finanziare la sanità privata che non è per tutti, bisognerà investire nel lungo termine, realizzando il nuovo ospedale del Nord Barese area Adriatica, adeguato alla medicina del terzo millennio».
Teresa Racanati – candidata uninominale alla Camera
«Ci raccontano che i soldi non ci sono, che bisogna tagliare le spese e invece di farlo con le spese militare riducono la sanità pubblica.
C'è la necessità di investire e ridare dignità ai pazienti . Per questo bisogna lottare contro la privatizzazione della sanità in cui un paziente si trasforma in cliente, eliminando quell'idea che privato vuol dire di qualità.
La sanità pubblica è l'unica garanzia per le cure di qualità e di tutti. Eliminazione dei ticket, potenziamento dei poliambulatori, le nuove assunzioni. I sindacati e la stampa ci raccontano che nei prossimi anni sempre più pazienti si ritroveranno senza medico curante. A questo bisogna dare una risposta da parte dello Stato»
Pasquale de Candia – candidato plurinominale Camera.
No a un Piano di Riordino Ospedaliero che mette in pericolo la salute dei cittadini. No alle promesse di Emiliano e alla sua ennesima campagna elettorale basata su promesse ed illusioni.
Potere al Popolo Molfetta ha realizzato un sit in davanti all'Ospedale di Molfetta "Don Tonino Bello" per ribadire l'importanza della sanità pubblica e l'importanza della tutela della salute come fondamentale diritto dell'individuo e interesse della collettività.
«Quello che doveva essere garantito, ossia il diritto alla salute sancito dalla Costituzione italiana, ormai è diventato unicamente oggetto di campagna elettorale.
Le promesse dei politici cozzano con le liste d'attesa che ci sono ai Cup, le urgenze non sono rispettate né a 10, 30, 60, 90 gg e nelle condizioni dei Pronto Soccorso.
Siamo per la valorizzazione del sistema sanitario pubblico, si mettano una mano sulla coscienza chi invece continua a illudere le persone», lo dice Salvatore Drago, medico di base.
«Il 16 febbraio Emiliano verrà a Molfetta per rassicurare i cittadini che l'Ospedale non chiuderà.
Sembra l'ennesima presa in giro dopo averlo ripetuto alla campagna elettorale delle Regionali e comunali.
La verità è che nel Piano di Riordino Ospedaliero è spiegato chiaramente che l'Ospedale di Molfetta chiuderà. Noi pretendiamo che l'ospedale e i suoi reparti non vengano smontati, che non venga abbandonato un bacino d'utenza di 100.000 pazienti»
Beppe Zanna – candidato uninominale al Senato.
«L'articolo 32 della Costituzione è stato nuovamente disatteso dal decreto ministeriale 70/2015.
Il nostro territorio è stato penalizzato ancora una volta. I reparti di urologia e cardiologia vengono trasferiti così come stabilito da Il Piano di Riordino Ospedaliero (PRO), deliberato dal Presidente Emiliano e dalla Giunta Regionale.
Sono andata presso la guardia medica e ho fatto delle foto che dimostrano lo stato di degrado in cui versano i luoghi che dovrebbero ridare salute alle persone. Anziché finanziare la sanità privata che non è per tutti, bisognerà investire nel lungo termine, realizzando il nuovo ospedale del Nord Barese area Adriatica, adeguato alla medicina del terzo millennio».
Teresa Racanati – candidata uninominale alla Camera
«Ci raccontano che i soldi non ci sono, che bisogna tagliare le spese e invece di farlo con le spese militare riducono la sanità pubblica.
C'è la necessità di investire e ridare dignità ai pazienti . Per questo bisogna lottare contro la privatizzazione della sanità in cui un paziente si trasforma in cliente, eliminando quell'idea che privato vuol dire di qualità.
La sanità pubblica è l'unica garanzia per le cure di qualità e di tutti. Eliminazione dei ticket, potenziamento dei poliambulatori, le nuove assunzioni. I sindacati e la stampa ci raccontano che nei prossimi anni sempre più pazienti si ritroveranno senza medico curante. A questo bisogna dare una risposta da parte dello Stato»
Pasquale de Candia – candidato plurinominale Camera.