Postò in rete video hard dell'amica, dovrà pagare 80mila euro
La sentenza, di primo grado, è stata emessa dal giudice unico del Tribunale di Trani
mercoledì 10 gennaio 2018
15.42
Ha realizzato un video hard riprendendo l'amica nella cabina di un lido di Molfetta mentre aveva un rapporto sessuale con il suo fidanzato, all'insaputa dei due protagonisti, e poi ha postato il filmato in rete: per questa ragione dovrà ora pagare 80mila euro di risarcimento.
La sentenza, di primo grado, è stata emessa dal giudice unico del Tribunale di Trani che ha accolto la richiesta risarcitoria presentata dai legali Bepi Maralfa e Lele D'Amato. La notizia è stata pubblicata oggi dal quotidiano La Gazzetta del Mezzogiorno. I fatti risalgono al 2006. Nessun risarcimento è stato previsto da parte degli altri ragazzi rimasti coinvolti, a vario titolo, nella vicenda.
All'epoca dei fatti le due ragazze, amiche del cuore, erano entrambe minorenni, avevano 16 anni: una filmò l'altra mentre, nella cabina di uno stabilimento balneare, aveva un rapporto sessuale con il suo fidanzato. Il video finì in rete. Altri 20mila euro dovranno essere versati dai genitori della ragazza condannata in favore dei genitori della vittima.
«Per dar conto della gravità di quanto accaduto, che ha portato effetti devastanti - ha raccontato il legale Maralfa alla Gazzetta del Mezzogiorno -, va posto in evidenza il fatto che il video realizzato fu poi diffuso con un programma peer to peer, privo di client e server fissi, sicché, una volta acquisito il file, ogni nodo ne diventava a sua volta distributore. Di qui l'impossibilità di bloccare la diffusione del file per giungere al suo sequestro».
All'identificazione dell'autrice del video i Carabinieri giunsero grazie ad un braccialetto in cotone, con un ciondolo di Winnie tre Pooh legato stretto al polso della persona che realizzò il video, e dal fotogramma di un pareo azzurro e nero. Nel giro di pochi giorni l'autrice del video fu individuata.
La sentenza, di primo grado, è stata emessa dal giudice unico del Tribunale di Trani che ha accolto la richiesta risarcitoria presentata dai legali Bepi Maralfa e Lele D'Amato. La notizia è stata pubblicata oggi dal quotidiano La Gazzetta del Mezzogiorno. I fatti risalgono al 2006. Nessun risarcimento è stato previsto da parte degli altri ragazzi rimasti coinvolti, a vario titolo, nella vicenda.
All'epoca dei fatti le due ragazze, amiche del cuore, erano entrambe minorenni, avevano 16 anni: una filmò l'altra mentre, nella cabina di uno stabilimento balneare, aveva un rapporto sessuale con il suo fidanzato. Il video finì in rete. Altri 20mila euro dovranno essere versati dai genitori della ragazza condannata in favore dei genitori della vittima.
«Per dar conto della gravità di quanto accaduto, che ha portato effetti devastanti - ha raccontato il legale Maralfa alla Gazzetta del Mezzogiorno -, va posto in evidenza il fatto che il video realizzato fu poi diffuso con un programma peer to peer, privo di client e server fissi, sicché, una volta acquisito il file, ogni nodo ne diventava a sua volta distributore. Di qui l'impossibilità di bloccare la diffusione del file per giungere al suo sequestro».
All'identificazione dell'autrice del video i Carabinieri giunsero grazie ad un braccialetto in cotone, con un ciondolo di Winnie tre Pooh legato stretto al polso della persona che realizzò il video, e dal fotogramma di un pareo azzurro e nero. Nel giro di pochi giorni l'autrice del video fu individuata.