Porto, Rifondazione "La politica arriva in ritardo"
Il partito commenta il parere del Consiglio superiore dei lavori pubblici
sabato 9 aprile 2016
All'indomani del parere negativo del Consiglio superiore dei lavori pubblici sul progetto di messa in sicurezza del nuovo porto, giunge la ferma presa di posizione di Rifondazione comunista che, tuttavia, si dice "in attesa di poter meglio comprendere quanto argomentato dal Consiglio Superiore dei lavori pubblici, non appena il parere sarà a disposizione delle forze politiche e della cittadinanza".
"Questo organismo nazionale è arrivato sostanzialmente a delle conclusioni che sono da due anni e mezzo le nostre tesi: ripensare il progetto, avvalersi di competenze tecniche, economiche, ingegneristiche per capire quale prospettiva deve avere questo nuovo porto, ragionare finalmente di costi e benefici per la comunità conti alla mano e non nei convegni organizzati come recite di fine anno", afferma il partito che si scaglia pesantemente contro i "così detti "esperti", quanti politici "responsabili", quanti imprenditori "illuminati", da destra a sinistra – passando per il centro e incrociando l'immancabile e "magica" società civile – quanti soloni provavano a spiegarci in questi anni, in tante riunioni e in tante dichiarazioni, che rivedere il progetto del porto per ridimensionarlo e adeguarlo alla funzione economica che si voleva dargli".
"Peccato che ancora una volta, come avevamo previsto, la politica arriva in ritardo. Eppure bastava avere un po' di equilibrio e capacità di ascolto per arrivarci prima", conclude la nota inviata alla stampa.
"Questo organismo nazionale è arrivato sostanzialmente a delle conclusioni che sono da due anni e mezzo le nostre tesi: ripensare il progetto, avvalersi di competenze tecniche, economiche, ingegneristiche per capire quale prospettiva deve avere questo nuovo porto, ragionare finalmente di costi e benefici per la comunità conti alla mano e non nei convegni organizzati come recite di fine anno", afferma il partito che si scaglia pesantemente contro i "così detti "esperti", quanti politici "responsabili", quanti imprenditori "illuminati", da destra a sinistra – passando per il centro e incrociando l'immancabile e "magica" società civile – quanti soloni provavano a spiegarci in questi anni, in tante riunioni e in tante dichiarazioni, che rivedere il progetto del porto per ridimensionarlo e adeguarlo alla funzione economica che si voleva dargli".
"Peccato che ancora una volta, come avevamo previsto, la politica arriva in ritardo. Eppure bastava avere un po' di equilibrio e capacità di ascolto per arrivarci prima", conclude la nota inviata alla stampa.