Consiglio Comunale, Minervini e de Bari sulla questione nuovo porto
Il sindaco riporta in aula l'esito dell'incontro presso il Consiglio Superiore dei Lavori Pubblici e l'avvocato de Bari risponde
sabato 12 agosto 2017
1.56
"Riprendere a lavorare sulle grandi questioni di questa città" queste le parole del sindaco Tommaso Minervini allorché durante il primo Consiglio Comunale tenutosi giovedì scorso si accingeva a presentare le linee programmatiche relative ad azioni e progetti da realizzare nel corso del suo mandato, punto settimo dell'ordine del giorno.
Senza dubbio tra le grandi questioni non poteva essere assente quella relativa al progetto esecutivo del nuovo porto commerciale cittadino, questione che ritorna ad accendere il dibattito dell'Aula Carnicella dopo il commissariamento.
In un'ottica di ripresa multisettoriale della città, il settore marittimo non può prescindere dalla questione porto che a detta di Minervini deve essere posta in un binario più fruttuoso. A tal proposito il sindaco ha riportato gli esiti dell'incontro avuto a Roma presso il Consiglio Superiore dei Lavori Pubblici a cui si è presentato «come sindaco appena eletto ottenendo a settembre di approfondire tutto il voluminoso dossier del porto, per presentare una ricognizione approfondita dell'intera questione che in questo momento è nient'affatto definita e ritengo che debba essere ripresa e rimessa sui canali giusti per dare continuità alle azioni positive sin qui svolte, attraverso una messa in sicurezza non soltanto delle opere edili, ma dell'intera opera portuale; quindi anche di destinare tutti i finanziamenti necessari affinché l'intera opera sia assicurata nei tempi e nei modi che le condizioni giuridiche, amministrative e finanziarie consentiranno a questa città».
Una messa in sicurezza dell'opera che, da quanto affermato in consiglio da Minervini, i tecnici stimano ammonti a oltre 22 milioni di euro e in tal senso sono state date delle direttive per reperire le cifre necessarie.
Su una questione così delicata non si è fatta desiderare la replica di Isabella de Bari che pur dell'argomento nuovo porto ha fatto uno dei suoi cavalli di battaglia in campagna elettorale. Anzi "i porti", come li ha sempre definiti "nella triplice funzione mercantile, turistica, peschereccia" che costituirebbero la sola opera capace di creare e garantire sviluppo e lavoro per una generazione compromessa tra i 28 e i 40 anni".
Puntuale, dunque, la replica dell'avvocato de Bari che risponde al sindaco Minervini proprio su quello che sarebbe stato l'esito dell'incontro romano.
«Tutte le testate giornalistiche verso cui non ho grande simpatia, io sposo l'accezione di Honorè de Balzac, hanno annunciato la sua andata a Roma al Consiglio Superiore dei Lavori Pubblici che lei ha relazionato oggi ma non ha detto la verità. Lei ha avuto un puro rinvio a settembre perché la relatrice era oberata di lavoro e siete stati pregati di non insistere, perché chi aveva insistito per questo incontro era stato il Commissaio, ed era stato fissato per rispondere a questa richiesta. Quando invoca i rapporti istituzionali, i ponti, i legami fruttuosi ci aspettiamo che non siano riverenziali ma che siano invece risoluti e insistenti. Perché se la volontà dell'ex sindaco Natalicchio era chiara e senza ambiguità sul punto "no al porto", la volontà del Commissario era invece ambigua e ostruzionistica creando nodi di rallentamento che oggi ci vedono di nuovo davanti al Consiglio Superiore dei Lavori Pubblici per una variante che non è stata né richiesta, né funzionale al progetto e né necessaria.»
Un intervento senza dubbio in linea con i proclami di opposizione amara, puntuale e rigida annunciata dal consigliere Isabella de Bari.
Senza dubbio tra le grandi questioni non poteva essere assente quella relativa al progetto esecutivo del nuovo porto commerciale cittadino, questione che ritorna ad accendere il dibattito dell'Aula Carnicella dopo il commissariamento.
In un'ottica di ripresa multisettoriale della città, il settore marittimo non può prescindere dalla questione porto che a detta di Minervini deve essere posta in un binario più fruttuoso. A tal proposito il sindaco ha riportato gli esiti dell'incontro avuto a Roma presso il Consiglio Superiore dei Lavori Pubblici a cui si è presentato «come sindaco appena eletto ottenendo a settembre di approfondire tutto il voluminoso dossier del porto, per presentare una ricognizione approfondita dell'intera questione che in questo momento è nient'affatto definita e ritengo che debba essere ripresa e rimessa sui canali giusti per dare continuità alle azioni positive sin qui svolte, attraverso una messa in sicurezza non soltanto delle opere edili, ma dell'intera opera portuale; quindi anche di destinare tutti i finanziamenti necessari affinché l'intera opera sia assicurata nei tempi e nei modi che le condizioni giuridiche, amministrative e finanziarie consentiranno a questa città».
Una messa in sicurezza dell'opera che, da quanto affermato in consiglio da Minervini, i tecnici stimano ammonti a oltre 22 milioni di euro e in tal senso sono state date delle direttive per reperire le cifre necessarie.
Su una questione così delicata non si è fatta desiderare la replica di Isabella de Bari che pur dell'argomento nuovo porto ha fatto uno dei suoi cavalli di battaglia in campagna elettorale. Anzi "i porti", come li ha sempre definiti "nella triplice funzione mercantile, turistica, peschereccia" che costituirebbero la sola opera capace di creare e garantire sviluppo e lavoro per una generazione compromessa tra i 28 e i 40 anni".
Puntuale, dunque, la replica dell'avvocato de Bari che risponde al sindaco Minervini proprio su quello che sarebbe stato l'esito dell'incontro romano.
«Tutte le testate giornalistiche verso cui non ho grande simpatia, io sposo l'accezione di Honorè de Balzac, hanno annunciato la sua andata a Roma al Consiglio Superiore dei Lavori Pubblici che lei ha relazionato oggi ma non ha detto la verità. Lei ha avuto un puro rinvio a settembre perché la relatrice era oberata di lavoro e siete stati pregati di non insistere, perché chi aveva insistito per questo incontro era stato il Commissaio, ed era stato fissato per rispondere a questa richiesta. Quando invoca i rapporti istituzionali, i ponti, i legami fruttuosi ci aspettiamo che non siano riverenziali ma che siano invece risoluti e insistenti. Perché se la volontà dell'ex sindaco Natalicchio era chiara e senza ambiguità sul punto "no al porto", la volontà del Commissario era invece ambigua e ostruzionistica creando nodi di rallentamento che oggi ci vedono di nuovo davanti al Consiglio Superiore dei Lavori Pubblici per una variante che non è stata né richiesta, né funzionale al progetto e né necessaria.»
Un intervento senza dubbio in linea con i proclami di opposizione amara, puntuale e rigida annunciata dal consigliere Isabella de Bari.