Porto: a breve si discuterà delle richieste di rinvio a giudizio
L'udienza dinanzi al gup del Tribunale di Trani, Francesco Messina, dovrebbe tenersi venerdì
mercoledì 28 settembre 2016
16.43
L'inchiesta sul nuovo porto commerciale di Molfetta giunge al vaglio dell'udienza preliminare.
A quanto si apprende, dopodomani, venerdì 30 Settembre, davanti al gup del Tribunale di Trani, Francesco Messina, si discuteranno le 45 richieste di rinvio a giudizio formulate dal procuratore aggiunto Francesco Giannella e dal sostituto procuratore Michele Ruggiero.
Le richieste riguardano: il senatore Antonio Azzollini, ex sindaco di Molfetta ed ex presidente della commissione bilancio del Senato; Vincenzo Balducci, responsabile unico del procedimento; Giuseppe Domenico De Bari, dirigente del settore economico-finanziario del Comune di Molfetta; Giovanni Antonio Abbattista componente del collegio di revisione dei conti del Comune di Molfetta; Giuseppe Antonelli, responsabile del servizio di prevenzione e protezione della Molfetta Newport Scarl; Luca Barbara, direttore tecnico del cantiere portuale; Pasquale Botta, autista della ditta "Dell'Erba Gaetano" subappaltatrice della Srl Fantozzi Group; Giorgio Calderoni, procuratore speciale della CMC in qualità di direttore tecnico d'appalto; Michele Camero, segretario generale del Comune di Molfetta; Alfio Capraro, capo cantiere della Fantozzi Group Srl; Maurizio Cavalieri, dipendente della CMC; Pierre Catteau, procuratore speciale della SIDRA; Domenico Corrieri, dirigente pro tempore del settore affari generali del Comune di Molfetta; Silvestro Costa, dipendente della CMC; Nicola Cuccovillo, collaboratore esterno della direzione lavori con funzioni di direttore operativo; Daniele Defendi, direttore dei lavori di dragaggio condotti dalla SIDRA; Gaetano Dell'Erba, titolare dell'omonima ditta in qualità di fornitore e trasportatore del materiale inerte da cava; Giuseppe Dell'Erba, amministratore di fatto della ditta Dell'Erba Gaetano; Giuseppe De Pinto, geometra presso il settore lavori pubblici del Comune di Molfetta; Maurizio Didonè, responsabile del servizio di prevenzione e protezione della Molfetta Newport; Michele Ettorre, capocantiere e responsabile di produzione della SIDRA; Massimo Fantozzi, legale rappresentante della Fantozzi Group Srl; Dario Foschini e Francesco Giuffrida, presidenti del CdA della Molfetta Newport; Franco Grimaldi, legale rappresentante dell'Idrotec Srl; Giuseppe Grondona, direttore tecnico e procuratore speciale della Spa Pietro Cidonio di Roma, che è indagata anche quale persona giuridica; Gerardo Lavolpe, dipendente della Fantozzi Group Srl; Roberto Leonardi, presidente del CdA della Molfetta Newport; Gianluca Loliva, componente dell'ufficio della direzione dei lavori con incarico di direttore operativo; Carlo Alberto Marconi, direttore tecnico e procuratore speciale della SIDRA; Massimo Matteucci, presidente del CdA della CMC; il finanziere Giuseppe Mattiello; Osvaldo Mazzola, amministratore unico della SpA Cidonio; Gian Luca Menchini, presidente del CdA della Molfetta Newport; Michele Mezzina e Gaetano Mario Panunzio, componenti il collegio dei revisori dei conti del Comune di Molfetta; Carlo Parmigiani, direttore tecnico della CMC; Pietro Scrimieri, componente dell'ufficio della direzione lavori con funzione di coordinatore per la sicurezza in fase di esecuzione; Paolo Turbolente, legale rappresentante della Srl Acquatecno di Roma; Piergiorgio Zannini, titolare dell'omonima ditta per l'attività di bonifiche subacque da ordigni esplosivi e residuati bellici con sede legale a La Spezia; le persone giuridiche Cooperativa Muratori e Cementisti (C.M.C.) di Ravenna; Società Italiana Dragaggi SpA (SIDRA) con sede a Roma; Società Consortile Molfetta Newport; Fantozzi Group Srl con sede a Roma.
All'udienza preliminare gli interessati potranno chiedere di esser giudicati col rito abbreviato. In questo caso il gup dovrà (in una successiva udienza) pronunciare sentenza per quanti opteranno per il giudizio allo stato degli atti. Diversamente (o per quanti non chiederanno di esser giudicati col rito abbreviato) il gup deciderà chi rinviare a giudizio per il dibattimento dinanzi al Tribunale collegiale di Trani.
A vario titolo sono contestati, tra gli altri, abuso d'ufficio (tentato e consumato), falso, omissioni d'atti d'ufficio, frode in pubbliche forniture, danneggiamento, minaccia a pubblico ufficiale, violazioni della normativa ambientale, del testo unico sull'edilizia, del codice del paesaggio e della disciplina speciale per la bonifica da ordigni bellici.
Il nuovo porto di Molfetta sarebbe dovuto costare 72 milioni di euro. In realtà, l'impegno economico di Regione e Stato fu più che raddoppiato: 147 milioni con varie leggi di finanziamento dal 2001 in poi. Un'opera faraonica, non ancora ultimata, che secondo la Procura di Trani non si poteva realizzare a causa della diffusa presenza di ordigni bellici sui fondali. Ad Ottobre 2013 l'area, a lavori in corso, fu sequestrata. Dopo qualche tempo fu dissequestrata con la riconsegna al Comune per ultimare, a sue spese, i lavori di bonifica e sicurezza avviati dal Servizio Difesa Antimezzi Insidiosi sotto l'egida della Procura e dell'amministratore giudiziale. S'ipotizzò, inoltre, che parte del fiume di denaro pubblico sarebbe stato utilizzata dal Comune per finalità estranee al porto e cioè per sistemare il proprio bilancio.
A quanto si apprende, dopodomani, venerdì 30 Settembre, davanti al gup del Tribunale di Trani, Francesco Messina, si discuteranno le 45 richieste di rinvio a giudizio formulate dal procuratore aggiunto Francesco Giannella e dal sostituto procuratore Michele Ruggiero.
Le richieste riguardano: il senatore Antonio Azzollini, ex sindaco di Molfetta ed ex presidente della commissione bilancio del Senato; Vincenzo Balducci, responsabile unico del procedimento; Giuseppe Domenico De Bari, dirigente del settore economico-finanziario del Comune di Molfetta; Giovanni Antonio Abbattista componente del collegio di revisione dei conti del Comune di Molfetta; Giuseppe Antonelli, responsabile del servizio di prevenzione e protezione della Molfetta Newport Scarl; Luca Barbara, direttore tecnico del cantiere portuale; Pasquale Botta, autista della ditta "Dell'Erba Gaetano" subappaltatrice della Srl Fantozzi Group; Giorgio Calderoni, procuratore speciale della CMC in qualità di direttore tecnico d'appalto; Michele Camero, segretario generale del Comune di Molfetta; Alfio Capraro, capo cantiere della Fantozzi Group Srl; Maurizio Cavalieri, dipendente della CMC; Pierre Catteau, procuratore speciale della SIDRA; Domenico Corrieri, dirigente pro tempore del settore affari generali del Comune di Molfetta; Silvestro Costa, dipendente della CMC; Nicola Cuccovillo, collaboratore esterno della direzione lavori con funzioni di direttore operativo; Daniele Defendi, direttore dei lavori di dragaggio condotti dalla SIDRA; Gaetano Dell'Erba, titolare dell'omonima ditta in qualità di fornitore e trasportatore del materiale inerte da cava; Giuseppe Dell'Erba, amministratore di fatto della ditta Dell'Erba Gaetano; Giuseppe De Pinto, geometra presso il settore lavori pubblici del Comune di Molfetta; Maurizio Didonè, responsabile del servizio di prevenzione e protezione della Molfetta Newport; Michele Ettorre, capocantiere e responsabile di produzione della SIDRA; Massimo Fantozzi, legale rappresentante della Fantozzi Group Srl; Dario Foschini e Francesco Giuffrida, presidenti del CdA della Molfetta Newport; Franco Grimaldi, legale rappresentante dell'Idrotec Srl; Giuseppe Grondona, direttore tecnico e procuratore speciale della Spa Pietro Cidonio di Roma, che è indagata anche quale persona giuridica; Gerardo Lavolpe, dipendente della Fantozzi Group Srl; Roberto Leonardi, presidente del CdA della Molfetta Newport; Gianluca Loliva, componente dell'ufficio della direzione dei lavori con incarico di direttore operativo; Carlo Alberto Marconi, direttore tecnico e procuratore speciale della SIDRA; Massimo Matteucci, presidente del CdA della CMC; il finanziere Giuseppe Mattiello; Osvaldo Mazzola, amministratore unico della SpA Cidonio; Gian Luca Menchini, presidente del CdA della Molfetta Newport; Michele Mezzina e Gaetano Mario Panunzio, componenti il collegio dei revisori dei conti del Comune di Molfetta; Carlo Parmigiani, direttore tecnico della CMC; Pietro Scrimieri, componente dell'ufficio della direzione lavori con funzione di coordinatore per la sicurezza in fase di esecuzione; Paolo Turbolente, legale rappresentante della Srl Acquatecno di Roma; Piergiorgio Zannini, titolare dell'omonima ditta per l'attività di bonifiche subacque da ordigni esplosivi e residuati bellici con sede legale a La Spezia; le persone giuridiche Cooperativa Muratori e Cementisti (C.M.C.) di Ravenna; Società Italiana Dragaggi SpA (SIDRA) con sede a Roma; Società Consortile Molfetta Newport; Fantozzi Group Srl con sede a Roma.
All'udienza preliminare gli interessati potranno chiedere di esser giudicati col rito abbreviato. In questo caso il gup dovrà (in una successiva udienza) pronunciare sentenza per quanti opteranno per il giudizio allo stato degli atti. Diversamente (o per quanti non chiederanno di esser giudicati col rito abbreviato) il gup deciderà chi rinviare a giudizio per il dibattimento dinanzi al Tribunale collegiale di Trani.
A vario titolo sono contestati, tra gli altri, abuso d'ufficio (tentato e consumato), falso, omissioni d'atti d'ufficio, frode in pubbliche forniture, danneggiamento, minaccia a pubblico ufficiale, violazioni della normativa ambientale, del testo unico sull'edilizia, del codice del paesaggio e della disciplina speciale per la bonifica da ordigni bellici.
Il nuovo porto di Molfetta sarebbe dovuto costare 72 milioni di euro. In realtà, l'impegno economico di Regione e Stato fu più che raddoppiato: 147 milioni con varie leggi di finanziamento dal 2001 in poi. Un'opera faraonica, non ancora ultimata, che secondo la Procura di Trani non si poteva realizzare a causa della diffusa presenza di ordigni bellici sui fondali. Ad Ottobre 2013 l'area, a lavori in corso, fu sequestrata. Dopo qualche tempo fu dissequestrata con la riconsegna al Comune per ultimare, a sue spese, i lavori di bonifica e sicurezza avviati dal Servizio Difesa Antimezzi Insidiosi sotto l'egida della Procura e dell'amministratore giudiziale. S'ipotizzò, inoltre, che parte del fiume di denaro pubblico sarebbe stato utilizzata dal Comune per finalità estranee al porto e cioè per sistemare il proprio bilancio.