Pista di atletica leggera: Lavori inspiegabilmente sospesi

La denuncia del consigliere comunale Mariano Caputo

mercoledì 27 maggio 2015 7.17
Lavori sospesi per la pista di atletica in via di realizzazione alla periferia della città e questo nonostante che, alla ditta appaltatrice, sia stata corrisposta una importante somma di denaro quale anticipazione. Somma che, secondo quando sostiene Mariano Caputo, avvocato, consigliere comunale e assessore ai lavori pubblici nell'amministrazione Azzollini, non sarebbe stata dovuta, almeno sulla base di recenti disposizioni di legge.

«E' stata liquidata e pagata alla ditta "Tecno Costruzioni", con D.D. LLPP n. 158 del 15/07/2014, in completa violazione della legge, un'anticipazione di €.353.843,03= (IVA compresa) senza che ne avesse diritto.
Infatti – spiega Caputo - l'art. 26 ter della legge n. 98 del 9 agosto 2013 stabilisce che: "Per i contratti di appalto relativi a lavori, disciplinati dal codice di cui al decreto legislativo 12 aprile 2006, n. 163, affidati a seguito di gare bandite successivamente alla data di entrata in vigore della legge di conversione del presente decreto e fino al 31 dicembre 2014, in deroga ai vigenti divieti di anticipazione del prezzo, è prevista e pubblicizzata nella gara d'appalto la corresponsione in favore dell'appaltatore di un'anticipazione pari al 10 per cento dell'importo contrattuale..."
Di conseguenza, la ditta ha beneficiato, in completa violazione di legge, di un'anticipazione non dovuta in quanto la gara di appalto è stata bandita nell'ottobre 2012 (D.D Demografia Appalti e Contratti n. 83 del 23/10/2012) cioè prima della emanazione della L. n. 98 del 9 agosto 2013 che riconosce la possibile anticipazione».

Ma non finisce qui. «Il 16 dicembre 2014, con Determinazione n. 335, l'amministrazione Natalicchio – continua Caputo - ha liquidato e pagato alla "Tecno Costruzioni" oltre € 530.000,00 come stato avanzamento lavori. Nonostante l'esborso di tanto denaro pubblico, al momento i lavori sono sospesi e l'impresa beneficia impropriamente di circa € 300.000,00 quale anticipazione non dovuta ma versata dal Comune di Molfetta».

E poi i timori. «Se l'impresa non dovesse più riprendere i lavori, cosa abbastanza probabile, il Comune di Molfetta dovrà richiedere all'impresa – conclude - la restituzione di € 300.000,00 instaurando un contenzioso dagli esiti incerti».