Pista di atletica. È botta e risposta tra Caputo e Abbattista

Tra il rimpallo di responsabilità i lavori rimangono fermi

lunedì 8 giugno 2015 7.02
A cura di Mino Ciocia
Continua il botta e risposta tra l'assessore in carica Giovanni Abbattista e il suo predecessore Mariano Caputo sullo stallo dei lavori alla nuova pista di atletica leggera. «I problemi evidenziati negli ultimi tempi – queste sono state le ultime dichiarazioni di Abbattista - sono purtroppo diversi e sono stati accertati a seguito di una accurata istruttoria che ha coinvolto non solo tecnici interni all'ufficio ma anche tecnici esterni».

I riferimenti dell'assessore sono relativi alla assenza nel progetto esecutivo, secondo il suo punto di vista, di carenze progettuali circa il sistema di raccolta e smaltimento delle acque meteoriche, il blocco spogliatoi, la struttura della tribuna e la copertura metallica, l'area destinata alla biglietteria, gli stessi impianti elettrici. Per un progetto complessivo, sempre secondo Abbattista, che non potrebbe essere eseguibile.

Sono affermazioni e accuse che Caputo rimanda al mittente. «È d'uso a questa amministrazione - scrive in un comunicato Caputo - accusare chi l'ha preceduta per difendere le proprie inefficienze e i propri errori. Il contratto d'appalto è stato stipulato nel gennaio 2014 e i lavori consegnati nel marzo successivo. Quindi Abbattista non invochi l'errore progettuale o non accusi chi lo ha preceduto per giustificare quello che la sua amministrazione ha ignorato».

Insomma, secondo l'ex assessore sarebbe responsabilità dell'amministrazione in carica se il progetto esecutivo non è completo in tutte le sue parti. Un progetto che, sempre secondo Caputo, aveva ottenuto i pareri positivi sia dal Coni dì che dai Vigili del Fuoco. «Nei verbali sottoscritti tra l'impresa e il responsabile del procedimento – attacca Caputo – è scritto forse che il progetto è irrealizzabile?». E poi c'è il balletto delle somme già liquidate o da liquidare a tecnici professionisti esterni. «Come i costi di progettazione - aveva affermato Abbattista – siano lieviti, da 20mila euro a 150mila euro, Mariano Caputo lo dovrà spiegare».

«Ai progettisti – replica Caputo - per evitare un contenzioso che avrebbe visto soccombente l'Amministrazione, è stato liquidato un onorario di € 120.000,00 a fronte di una parcella di € 189.000,00. Denaro che è stato pagato a fronte di una prestazione fornita dal professionista incaricato. Invece l'amministrazione Natalicchio ha erogato somme per 350mila euro ad una azienda che non aveva titolo e senza alcuna contropartita in termini di lavoro o progetti».