Piscina comunale, il futuro incerto. Si allungano i tempi del concordato preventivo della Sport Management
L’obiettivo resta scongiurare il fallimento
lunedì 8 marzo 2021
8.28
Potrebbero allungarsi i tempi della procedura di concordato preventivo richiesto al Tribunale di Verona dalla SSD Sport Management: infatti, la società che ha vinto l'appalto per la gestione della piscina comunale di Molfetta, avrebbe depositato una istanza per ottenere altri due mesi di tempo per lavorare al piano di rientro dei debiti.
L'udienza si sarebbe dovuta svolgere il 22 febbraio scorso mentre adesso il rinvio sarebbe di due mesi con la data del 22 aprile 2021: davanti al Tribunale veneto la società dovrà presentare il piano con cui intende saldare i crediti vantati da terzi nei propri confronti. Qualora ciò non dovesse accadere non sarebbe da scartare l'ipotesi del fallimento: la procedura del concordato preventivo serve proprio per non arrivare a tanto.
Con i tempi della procedura che si allungano e con un eventuale fallimento, si apre ancora una volta la discussione sul futuro dell'impianto notatorio locale.
La SSD Sport Management aveva ottenuto tra la fine del 2017 e l'inizio del 2018 ufficialmente la gestione della struttura per 25 anni da parte dal Comune con contestuale obbligo di intervenire sull'immobile attraverso opere di ristrutturazione, adeguamento normativo e migliorie funzionali.
Lavori molto rallentati con l'opera che adesso versa in condizioni di assoluto abbandono nonostante il 9 agosto 2019 la presentazione del progetto nella sede di Lama Scotella facesse presagire l'inizio di un percorso di grande innovazione per la piscina.
Alla presenza del sindaco, del presidente del Consiglio Comunale Nicola Piergiovanni, degli allora assessori Mariano Caputo e Angela Panunzio, fu Sergio Tosi, presidente della società, a spiegare che la parte scoperta sarebbe stata agibile nel maggio 2020 per poi riaprire quella coperta nell'autunno 2020.
Di lì in avanti, però, prima ancora del lockdown, una serie di step burocratici che avrebbero fatto rallentare i piani di intervento e slittare l'avvio del cantiere vero e proprio.
Poi le vicissitudini giudiziarie.
I tempi che si allungano e una città che pretende risposte.
L'udienza si sarebbe dovuta svolgere il 22 febbraio scorso mentre adesso il rinvio sarebbe di due mesi con la data del 22 aprile 2021: davanti al Tribunale veneto la società dovrà presentare il piano con cui intende saldare i crediti vantati da terzi nei propri confronti. Qualora ciò non dovesse accadere non sarebbe da scartare l'ipotesi del fallimento: la procedura del concordato preventivo serve proprio per non arrivare a tanto.
Con i tempi della procedura che si allungano e con un eventuale fallimento, si apre ancora una volta la discussione sul futuro dell'impianto notatorio locale.
La SSD Sport Management aveva ottenuto tra la fine del 2017 e l'inizio del 2018 ufficialmente la gestione della struttura per 25 anni da parte dal Comune con contestuale obbligo di intervenire sull'immobile attraverso opere di ristrutturazione, adeguamento normativo e migliorie funzionali.
Lavori molto rallentati con l'opera che adesso versa in condizioni di assoluto abbandono nonostante il 9 agosto 2019 la presentazione del progetto nella sede di Lama Scotella facesse presagire l'inizio di un percorso di grande innovazione per la piscina.
Alla presenza del sindaco, del presidente del Consiglio Comunale Nicola Piergiovanni, degli allora assessori Mariano Caputo e Angela Panunzio, fu Sergio Tosi, presidente della società, a spiegare che la parte scoperta sarebbe stata agibile nel maggio 2020 per poi riaprire quella coperta nell'autunno 2020.
Di lì in avanti, però, prima ancora del lockdown, una serie di step burocratici che avrebbero fatto rallentare i piani di intervento e slittare l'avvio del cantiere vero e proprio.
Poi le vicissitudini giudiziarie.
I tempi che si allungano e una città che pretende risposte.