Pirati-rapinatori a Molfetta. Assalto ad un motopeschereccio
L'episodio nel porto: rubate le attrezzature di bordo. Sul caso stanno indagando i Carabinieri
domenica 28 marzo 2021
11.46
Pirati-rapinatori nel porto di Molfetta. Fino ad oggi, almeno stando alle cronache, alle denunce ed ai dati delle forze dell'ordine, non si era mai sentito. I Carabinieri della locale Compagnia, questa volta, indagano sulla rapina ai danni di un motopeschereccio attraccato in porto. Tipiche della pirateria le tecniche adottate.
L'imbarcazione, nella notte fra il 26 ed il 27 marzo, era ferma nel porto di Molfetta. All'improvviso, secondo il racconto della vittima raccolto dagli investigatori, tre uomini, con i volti travisati, a bordo di un gommone di circa 3 metri, sono riusciti a salire a bordo dopo aver accostato il loro natante al motopeschereccio. Pirati in piena regola, rapinatori a volto coperto che sono sembrati davvero esperti uomini di mare, in particolare per come hanno maneggiato la loro imbarcazione.
Un colpo chirurgico, nel silenzio buio della notte. Poi, proprio come i pirati, hanno fatto man bassa di numerosissime attrezzature di bordo fra cui l'ecoscandaglio e il trasmettitore satellitare e localizzatore GPS. Ma all'improvviso, l'imprevisto che avrebbe potuto mandare tutto all'aria. I banditi, infatti, si sono trovati davanti il proprietario dell'imbarcazione, che in quel momento si trovava a passare in zona a bordo della propria auto. L'uomo si è accorto di loro ed è subito intervenuto.
Non ci ha pensato due volte: ha piantato gli abbaglianti della propria auto in faccia ai malviventi, ma uno di questi, per tutta risposta, gli avrebbe puntato un'arma (una pistola a salve oppure, molto più probabilmente, una pistola lanciarazzi, nda), minacciando di fare fuoco - senza tradire alcuna inflessione dialettale - se non si fosse allontanato in fretta. L'uomo, terrorizzato, è fuggito, mentre i tre, si sono allontanati col bottino a bordo del loro gommone, al largo, verso Giovinazzo.
La notizia del colpo in mare, regolarmente denunciata dalla povera vittima, sotto choc, è trapelata solo questa mattina. I danni sono ingenti (circa 20mila euro il valore delle attrezzature trafugate), mentre sul caso, una modalità di rapina mai registrata fino ad ora a Molfetta, stanno indagando gli investigatori dell'Arma, che stanno cercando di ricostruire il tragitto del gommone (fuggito verso dove?) ed arrivare - si spera - all'identità dei tre rapinatori, veri e propri uomini di mare.
Un pugno di secondi per affiancare il motopeschereccio col gommone, saltare a bordo e rubare. Pirateria in piena regola. Poi la fuga. Un caso del genere non può rimanere impunito: al vaglio anche le telecamere della zona del porto. Quello che è successo a Molfetta è senza precedenti e allo stesso tempo allarmante.
L'imbarcazione, nella notte fra il 26 ed il 27 marzo, era ferma nel porto di Molfetta. All'improvviso, secondo il racconto della vittima raccolto dagli investigatori, tre uomini, con i volti travisati, a bordo di un gommone di circa 3 metri, sono riusciti a salire a bordo dopo aver accostato il loro natante al motopeschereccio. Pirati in piena regola, rapinatori a volto coperto che sono sembrati davvero esperti uomini di mare, in particolare per come hanno maneggiato la loro imbarcazione.
Un colpo chirurgico, nel silenzio buio della notte. Poi, proprio come i pirati, hanno fatto man bassa di numerosissime attrezzature di bordo fra cui l'ecoscandaglio e il trasmettitore satellitare e localizzatore GPS. Ma all'improvviso, l'imprevisto che avrebbe potuto mandare tutto all'aria. I banditi, infatti, si sono trovati davanti il proprietario dell'imbarcazione, che in quel momento si trovava a passare in zona a bordo della propria auto. L'uomo si è accorto di loro ed è subito intervenuto.
Non ci ha pensato due volte: ha piantato gli abbaglianti della propria auto in faccia ai malviventi, ma uno di questi, per tutta risposta, gli avrebbe puntato un'arma (una pistola a salve oppure, molto più probabilmente, una pistola lanciarazzi, nda), minacciando di fare fuoco - senza tradire alcuna inflessione dialettale - se non si fosse allontanato in fretta. L'uomo, terrorizzato, è fuggito, mentre i tre, si sono allontanati col bottino a bordo del loro gommone, al largo, verso Giovinazzo.
La notizia del colpo in mare, regolarmente denunciata dalla povera vittima, sotto choc, è trapelata solo questa mattina. I danni sono ingenti (circa 20mila euro il valore delle attrezzature trafugate), mentre sul caso, una modalità di rapina mai registrata fino ad ora a Molfetta, stanno indagando gli investigatori dell'Arma, che stanno cercando di ricostruire il tragitto del gommone (fuggito verso dove?) ed arrivare - si spera - all'identità dei tre rapinatori, veri e propri uomini di mare.
Un pugno di secondi per affiancare il motopeschereccio col gommone, saltare a bordo e rubare. Pirateria in piena regola. Poi la fuga. Un caso del genere non può rimanere impunito: al vaglio anche le telecamere della zona del porto. Quello che è successo a Molfetta è senza precedenti e allo stesso tempo allarmante.