Piero de Nicolo si dimette da segretario del Pd?
L'ultima parola al segretario provinciale Ubaldo Pagano. Forse
martedì 21 luglio 2015
9.00
Una nuova tegola per il Partito Democratico a Molfetta. Piero de Nicolo, segretario del circolo Pd di Molfetta, ha deciso - da quel che sembra - di rimettere il suo mandato (oggi) nelle mani del segretario provincale Ubaldo Pagano.
Una decisione che giunge come un fulmine a ciel sereno, ma che era nell'aria, soprattutto dopo il diktat del sindaco Paola Natalicchio. Piero de Nicolo era stato eletto nuovo segretario del Partito Democratico il 3 maggio scorso. I risultati ufficiali, a spoglio ultimato, lo accreditavano con 208 consensi pari al 65% con ben 13 componenti del direttivo del partito su 20. Solo ieri il sindaco sulle sue dimissioni aveva affermato: «Mi chiedono: ti dimetti veramente? Sì, mi dimetto veramente veramente. Nella vita, a volte, bisogna fermare la giostra, soprattutto se uno ha mal di stomaco. Il Pd sta facendo il partito con la calcolatrice in mano. Abbiamo sopportato finchè è stato possibile. La condizione per poter continuare a fare il sindaco - concludeva Paola Natalicchio - è che cambi la classe dirigente di questo Pd perchè io con Piero de Nicolo, Annalisa Altomare e Lillino Di Gioia non voglio parlare un minuto di più».
La situazione è al limite del paradosso ed è stata resa ancor più pesante - secondo quando annoverato dal sindaco - dal ritorno in campo di vecchi esponenti della Dc come Lillino Di Gioia, che ha attaccato a muso duro la giunta Natalicchio nel corso di un'iniziativa dell'associazione "Cambiaverso", vicina al Pd, affiancato dalla consigliera comunale e ex presidente della commissione Urbanistica Annalisa Altomare. Solo pochi giorni fa si era ritirato dalla giunta anche l'assessore, sempre Pd, al Commercio Tommaso Spadavecchia.
Ora invece è la volta di Piero de Nicolo, pronto ad assecondare la richiesta mossa ieri dal sindaco Natalicchio. Un dentro o fuori in piena regola. Così, invece di gettare acqua sul fuoco, la crisi si è acuita. Resta da chiedersi cosa accadrebbe se il Pd (provinciale) riconfermasse Piero de Nicolo ponendogli nelle mani piena fiducia.
Una decisione che giunge come un fulmine a ciel sereno, ma che era nell'aria, soprattutto dopo il diktat del sindaco Paola Natalicchio. Piero de Nicolo era stato eletto nuovo segretario del Partito Democratico il 3 maggio scorso. I risultati ufficiali, a spoglio ultimato, lo accreditavano con 208 consensi pari al 65% con ben 13 componenti del direttivo del partito su 20. Solo ieri il sindaco sulle sue dimissioni aveva affermato: «Mi chiedono: ti dimetti veramente? Sì, mi dimetto veramente veramente. Nella vita, a volte, bisogna fermare la giostra, soprattutto se uno ha mal di stomaco. Il Pd sta facendo il partito con la calcolatrice in mano. Abbiamo sopportato finchè è stato possibile. La condizione per poter continuare a fare il sindaco - concludeva Paola Natalicchio - è che cambi la classe dirigente di questo Pd perchè io con Piero de Nicolo, Annalisa Altomare e Lillino Di Gioia non voglio parlare un minuto di più».
La situazione è al limite del paradosso ed è stata resa ancor più pesante - secondo quando annoverato dal sindaco - dal ritorno in campo di vecchi esponenti della Dc come Lillino Di Gioia, che ha attaccato a muso duro la giunta Natalicchio nel corso di un'iniziativa dell'associazione "Cambiaverso", vicina al Pd, affiancato dalla consigliera comunale e ex presidente della commissione Urbanistica Annalisa Altomare. Solo pochi giorni fa si era ritirato dalla giunta anche l'assessore, sempre Pd, al Commercio Tommaso Spadavecchia.
Ora invece è la volta di Piero de Nicolo, pronto ad assecondare la richiesta mossa ieri dal sindaco Natalicchio. Un dentro o fuori in piena regola. Così, invece di gettare acqua sul fuoco, la crisi si è acuita. Resta da chiedersi cosa accadrebbe se il Pd (provinciale) riconfermasse Piero de Nicolo ponendogli nelle mani piena fiducia.