Piero de Nicolo: la prossima settimana verifica politico-amministrativa
Il Segretario del PD molfettese spiega quello che sta succedendo nel partito
sabato 20 giugno 2015
8.41
Dopo le elezioni regionali diventa incandescente l'aria politica molfettese. Il Partito Democratico perde pezzi, lo conferma il recente Comunicato di alcuni componenti del Direttivo cittadino.
Ecco Piero de Nicolo "senza peli sulla lingua".
Avvocato de Nicolo, come sono andate a Molfetta le elezioni regionali per il P.D.?
Bene. Parlano i numeri. Prima delle elezioni, l'assessore Regionale Gugliemo Minervini – dopo 10 anni da assessore Regionale del P.D. - ha abbandonato il nostro partito per candidarsi nella lista di "Noi a sinistra per la Puglia" (quella di Nichi Vendola). Lo hanno seguito, in campagna elettorale, due Assessori Comunali (Rosalba Gadaleta e Giovanni Abbattista), due Consiglieri Comunali (Davide De candia e Damiano Angeletti), numerosi militanti del partito e, addirittura, dopo il Congresso del 3 maggio che mi ha eletto Segretario, anche alcuni membri del Direttivo appena eletto.
In questo quadro di "fughe", "tradimenti" ed "abbandoni" (che avrebbe scoraggiato chiunque) il P.D. ha reagito con grande entusiasmo e commovente passione.
Grazie anche alla candidatura di Erika Cormio (cui va il grande ringraziamento di tutti i Democratici molfettesi) abbiamo subito deciso di non mollare e dimostrare che questo Partito è vivo, forte e determinato a continuare – anche a Molfetta - nel suo percorso politico di primo Partito del Paese.
In soli 27 giorni (tanti sono stati dal nostro Congresso alle Elezioni) abbiamo combattuto una campagna elettorale a mani nude, in particolare, contro due "corazzate" politiche di tutto rispetto: La lista dei "Popolari" (che vedeva candidato Saverio Tammacco, supportato da pezzi autorevolissimi ed elettoralmente importanti della città) e quello di "Noi a sinistra" (con Gugliemo Minervini, i predetti "pezzi" del P.D. che hanno deciso di votare un altro partito, il Sindaco, il Vice sindaco, Il Presidente del Consiglio Comunale, sei Assessori Comunali su sette, tutti i Consiglieri Comunali eletti in SEL, Signora Molfetta e Linea Diritta).
Abbiamo raccolto il 13,92% contro il 17,73% della lista di Guglielmo Minervini che ci ha distaccato del solo 3,8% e di soli 764 voti.
Numeri che parlano da soli e che si aggiungono al gratificante risultato della nostra candidata Erika Cormio che ha raccolto 1.866 voti con un risultato molto incoraggiante per questa giovanissima candidata (dopo la capolista la seconda donna più votata della lista).
Ma che è successo, realmente, al vostro Congresso? La accusano di essere il "padrone delle tessere" e di averlo vinto grazie a questo.
Il tesseramento non lo ho gestito io. Insieme ai miei amici e compagni abbiamo sempre risposto in massa al momento della sottoscrizione del tesseramento. Negli anni passati, con le nostre tessere, abbiamo consentito al gruppo di Gugliemo Minervini di governare insieme a noi il Partito. Oggi Gugliemo non è più nel P.D., il suo gruppo ha dichiarato di votare ed ha votato un altro partito. Che dovevamo fare? Rimanere a guardare e far sparire il P.D. molfettese dalla scena politica cittadina? Abbiamo deciso di reagire con l'unico strumento democratico consentito e abbiamo vinto il Congresso.
Lei ha stravinto il Congresso. Non le è sembrato di esagerare?
Il P.D. a Molfetta ha 401 iscritti. Hanno votato in 320, una percentuale altissima. La mia candidatura ha raccolto 208 voti, Raffaella Altamura (gruppo Minervini) 71 voti, Marco Gadaleta (Giovani Democratici) 41 voti. Dovevamo dire ai nostri militanti di non venire a votare? Dovevamo suggerire agli iscritti al P.D. (come altri hanno fatto) di votare un partito diverso da quello in cui si sono iscritti? Dovevamo abbandonare la nave? Abbiamo deciso di lottare perché il Partito non scomparisse e non solo non è scomparso ma oggi è più vivo che mai.
Oggi quattro componenti del Direttivo del Partito (eletti nella lista "Democrazia e partecipazione" quella vicina alle posizioni di Gugliemo Minervini) dichiarano di dimettersi perché nel partito "non ci sono più le condizioni per potere svolgere la loro funzione". La accusano di volere epurare la dissidenza interna. Il P.D. continua a perdere pezzi?
Ho letto quel documento e, lo confesso, non ho capito esattamente cosa vogliano fare. Si sono dimessi dal Direttivo? Si sono dimessi dal partito? Non si sono dimessi ma stanno a guardare? Provvederò, nei prossimi giorni, a chiedere chiarezza. Mi permetto solo di esprimere un concetto banale. Se perdi un Congresso, accetti il risultato e fai la minoranza. Ti attrezzi per prevalere la prossima volta. Non è che se perdi non giochi più e te ne vai. In questo non posso che apprezzare la posizione dei Giovani Democratici. Hanno presentato una loro lista al Congresso, hanno eletto i loro membri nel Direttivo e partecipano alle nostre riunioni da posizioni, sicuramente, autonome e costruttive. Così si fa in Democrazia.
E sulla "epurazione" in corso?
Non abbiamo intenzione di "epurare" nessuno e su questo voglio essere chiaro. Nelle ultime elezioni, come ho già detto, due Assessori, due Consiglieri Comunali e alcuni membri del Direttivo (chiaramente tutti iscritti al P.D.) hanno dichiarato pubblicamente (addirittura anche durante il nostro Congresso) di votare un partito diverso dal P.D. Secondo lei, si può essere iscritti ad un partito e votare per un altro partito? E' tutto qui. A me sembra assurdo solo pensare possa essere diversamente.
Il Direttivo del partito, tre giorni fa, ha deciso di segnalare quello che è successo al competente Organismo di Garanzia Provinciale. Non è neppure il partito di Molfetta che deciderà su eventuali provvedimenti contro chi dice di essere del P.D. e non lo vota. Decideranno a livello provinciale. Come possiamo "epurare" se non siamo neppure noi a decidere? Qualcuno dice che lei farà tremare la amministrazione comunale.
E' vero che il P.D. ha chiesto la verifica politico-amministrativa al Sindaco Natalicchio?
Ho smesso da tempo di inseguire le dicerie e le illazioni pseudo-giornalistiche (chiaramente, non mi riferisco alla vostra testata).
Avvieremo una Campagna di Tesseramento in cui chiederemo a tutti coloro i quali intendono militare nel nostro partito il sacrificio dell'impegno e della partecipazione. Parleremo alla città e ne ascolteremo le speranze, i timori e le esigenze. Nel P.D. ci sarà posto per tutte le donne e gli uomini "di buona volontà". Non spremeremo come limoni chi si è impegnato per la vittoria del centrosinistra per poi dimenticare che se oggi governiamo la città lo dobbiamo anche grazie a tutti coloro i quali ci hanno permesso prima di arrivare al ballottaggio e, poi, di vincerlo. Il nuovo corso del P.D. sarà improntato alla massima trasparenza.
Nella nostra ultima Assemblea, come nel Congresso, abbiamo anche consentito agli operatori dell'informazione di ascoltare tutto quello che ci siamo detti, senza filtri e mediazioni. Ma quanto pare questo non basta.
Sono due anni che amministriamo questa città. Siamo a metà del mandato che ci hanno conferito gli elettori molfettesi.
Pur consapevoli delle difficoltà riscontrate nella prima fase di insediamento della amministrazione Natalicchio oggi, però, non possiamo sottrarci ad una serena analisi sulle condizioni di attuazione del programma e sulla qualità della attività amministrativa sin ora svolta. Siamo a metà del percorso amministrativo e appare giusto evidenziare le criticità emerse, le attività non realizzate, le scelte amministrative e politiche non ancora svolte, consapevoli della necessità di un "rilancio" della attività amministrativa che renda più incisivo il cambiamento che abbiamo promesso e prospettato ai nostri elettori.
Partendo dal "Programma" - che non può che rimanere il nostro riferimento principale nelle scelte e nella conduzione della attività amministrativa – dobbiamo rimarcare un oggettivo ritardo nella attuazione dello stesso, una complessa difficoltà nella condivisione delle strategie propedeutiche alla sua realizzazione e la necessità di un maggiore, reale coinvolgimento delle forze politiche e dei Gruppi Consigliari, della "maggioranza" di governo, nella progettazione del futuro della Città.
Si impone, quindi, una serena e compiuta analisi delle cose da fare e del come farle. In questa prospettiva "costruttiva" il P.D. molfettese ha chiesto al Sindaco, Paola Natalicchio, l'avvio di una verifica puntuale della azione amministrativa sin qui svolta, sulle criticità emerse e sulle modalità di attuazione delle attività incompiute o ancora da avviare.
I temi della vivibilità e della fruizione di spazi comuni (dall'impiantistica sportiva alla gestione delle aree verdi), dell'igiene urbana, della sicurezza e del contrasto ai fenomeni di illegalità diffusa come l'abusivismo commerciale, delle politiche e degli spazi sportivi, turistici e culturali, della attivazione dei meccanismi di supporto a tutte le attività economiche e produttive, delle opere pubbliche, della trasparenza, della qualità della vita, delle scelte sul futuro del nostro Porto, del futuro urbanistico della città, del welfare e, non ultimo, delle scelte in materia di fiscalità comunale. Questi, solo a titolo esemplificativo, alcuni degli spunti per una discussione franca e positiva che dovremo affrontare.
La vicinissima scadenza connessa all'esame del Bilancio di Previsione, strumento attraverso il quale dovremo affrontare scelte fondamentali, rende la nostra riflessione ancor più urgente.
Abbiamo, quindi, chiesto al Sindaco, Paola Natalicchio, di attivarsi affinchè venga convocato un "tavolo" di maggioranza che concretizzi la verifica politico-amministrativa da noi auspicata.
Il Sindaco, peraltro sollecitato anche da altre forze politiche, ha subito accettato la nostra proposta e la ringraziamo sinceramente. Cominciamo a discutere la prossima settimana. Riteniamo sia arrivato il tempo delle scelte.
Ecco Piero de Nicolo "senza peli sulla lingua".
Avvocato de Nicolo, come sono andate a Molfetta le elezioni regionali per il P.D.?
Bene. Parlano i numeri. Prima delle elezioni, l'assessore Regionale Gugliemo Minervini – dopo 10 anni da assessore Regionale del P.D. - ha abbandonato il nostro partito per candidarsi nella lista di "Noi a sinistra per la Puglia" (quella di Nichi Vendola). Lo hanno seguito, in campagna elettorale, due Assessori Comunali (Rosalba Gadaleta e Giovanni Abbattista), due Consiglieri Comunali (Davide De candia e Damiano Angeletti), numerosi militanti del partito e, addirittura, dopo il Congresso del 3 maggio che mi ha eletto Segretario, anche alcuni membri del Direttivo appena eletto.
In questo quadro di "fughe", "tradimenti" ed "abbandoni" (che avrebbe scoraggiato chiunque) il P.D. ha reagito con grande entusiasmo e commovente passione.
Grazie anche alla candidatura di Erika Cormio (cui va il grande ringraziamento di tutti i Democratici molfettesi) abbiamo subito deciso di non mollare e dimostrare che questo Partito è vivo, forte e determinato a continuare – anche a Molfetta - nel suo percorso politico di primo Partito del Paese.
In soli 27 giorni (tanti sono stati dal nostro Congresso alle Elezioni) abbiamo combattuto una campagna elettorale a mani nude, in particolare, contro due "corazzate" politiche di tutto rispetto: La lista dei "Popolari" (che vedeva candidato Saverio Tammacco, supportato da pezzi autorevolissimi ed elettoralmente importanti della città) e quello di "Noi a sinistra" (con Gugliemo Minervini, i predetti "pezzi" del P.D. che hanno deciso di votare un altro partito, il Sindaco, il Vice sindaco, Il Presidente del Consiglio Comunale, sei Assessori Comunali su sette, tutti i Consiglieri Comunali eletti in SEL, Signora Molfetta e Linea Diritta).
Abbiamo raccolto il 13,92% contro il 17,73% della lista di Guglielmo Minervini che ci ha distaccato del solo 3,8% e di soli 764 voti.
Numeri che parlano da soli e che si aggiungono al gratificante risultato della nostra candidata Erika Cormio che ha raccolto 1.866 voti con un risultato molto incoraggiante per questa giovanissima candidata (dopo la capolista la seconda donna più votata della lista).
Ma che è successo, realmente, al vostro Congresso? La accusano di essere il "padrone delle tessere" e di averlo vinto grazie a questo.
Il tesseramento non lo ho gestito io. Insieme ai miei amici e compagni abbiamo sempre risposto in massa al momento della sottoscrizione del tesseramento. Negli anni passati, con le nostre tessere, abbiamo consentito al gruppo di Gugliemo Minervini di governare insieme a noi il Partito. Oggi Gugliemo non è più nel P.D., il suo gruppo ha dichiarato di votare ed ha votato un altro partito. Che dovevamo fare? Rimanere a guardare e far sparire il P.D. molfettese dalla scena politica cittadina? Abbiamo deciso di reagire con l'unico strumento democratico consentito e abbiamo vinto il Congresso.
Lei ha stravinto il Congresso. Non le è sembrato di esagerare?
Il P.D. a Molfetta ha 401 iscritti. Hanno votato in 320, una percentuale altissima. La mia candidatura ha raccolto 208 voti, Raffaella Altamura (gruppo Minervini) 71 voti, Marco Gadaleta (Giovani Democratici) 41 voti. Dovevamo dire ai nostri militanti di non venire a votare? Dovevamo suggerire agli iscritti al P.D. (come altri hanno fatto) di votare un partito diverso da quello in cui si sono iscritti? Dovevamo abbandonare la nave? Abbiamo deciso di lottare perché il Partito non scomparisse e non solo non è scomparso ma oggi è più vivo che mai.
Oggi quattro componenti del Direttivo del Partito (eletti nella lista "Democrazia e partecipazione" quella vicina alle posizioni di Gugliemo Minervini) dichiarano di dimettersi perché nel partito "non ci sono più le condizioni per potere svolgere la loro funzione". La accusano di volere epurare la dissidenza interna. Il P.D. continua a perdere pezzi?
Ho letto quel documento e, lo confesso, non ho capito esattamente cosa vogliano fare. Si sono dimessi dal Direttivo? Si sono dimessi dal partito? Non si sono dimessi ma stanno a guardare? Provvederò, nei prossimi giorni, a chiedere chiarezza. Mi permetto solo di esprimere un concetto banale. Se perdi un Congresso, accetti il risultato e fai la minoranza. Ti attrezzi per prevalere la prossima volta. Non è che se perdi non giochi più e te ne vai. In questo non posso che apprezzare la posizione dei Giovani Democratici. Hanno presentato una loro lista al Congresso, hanno eletto i loro membri nel Direttivo e partecipano alle nostre riunioni da posizioni, sicuramente, autonome e costruttive. Così si fa in Democrazia.
E sulla "epurazione" in corso?
Non abbiamo intenzione di "epurare" nessuno e su questo voglio essere chiaro. Nelle ultime elezioni, come ho già detto, due Assessori, due Consiglieri Comunali e alcuni membri del Direttivo (chiaramente tutti iscritti al P.D.) hanno dichiarato pubblicamente (addirittura anche durante il nostro Congresso) di votare un partito diverso dal P.D. Secondo lei, si può essere iscritti ad un partito e votare per un altro partito? E' tutto qui. A me sembra assurdo solo pensare possa essere diversamente.
Il Direttivo del partito, tre giorni fa, ha deciso di segnalare quello che è successo al competente Organismo di Garanzia Provinciale. Non è neppure il partito di Molfetta che deciderà su eventuali provvedimenti contro chi dice di essere del P.D. e non lo vota. Decideranno a livello provinciale. Come possiamo "epurare" se non siamo neppure noi a decidere? Qualcuno dice che lei farà tremare la amministrazione comunale.
E' vero che il P.D. ha chiesto la verifica politico-amministrativa al Sindaco Natalicchio?
Ho smesso da tempo di inseguire le dicerie e le illazioni pseudo-giornalistiche (chiaramente, non mi riferisco alla vostra testata).
Avvieremo una Campagna di Tesseramento in cui chiederemo a tutti coloro i quali intendono militare nel nostro partito il sacrificio dell'impegno e della partecipazione. Parleremo alla città e ne ascolteremo le speranze, i timori e le esigenze. Nel P.D. ci sarà posto per tutte le donne e gli uomini "di buona volontà". Non spremeremo come limoni chi si è impegnato per la vittoria del centrosinistra per poi dimenticare che se oggi governiamo la città lo dobbiamo anche grazie a tutti coloro i quali ci hanno permesso prima di arrivare al ballottaggio e, poi, di vincerlo. Il nuovo corso del P.D. sarà improntato alla massima trasparenza.
Nella nostra ultima Assemblea, come nel Congresso, abbiamo anche consentito agli operatori dell'informazione di ascoltare tutto quello che ci siamo detti, senza filtri e mediazioni. Ma quanto pare questo non basta.
Sono due anni che amministriamo questa città. Siamo a metà del mandato che ci hanno conferito gli elettori molfettesi.
Pur consapevoli delle difficoltà riscontrate nella prima fase di insediamento della amministrazione Natalicchio oggi, però, non possiamo sottrarci ad una serena analisi sulle condizioni di attuazione del programma e sulla qualità della attività amministrativa sin ora svolta. Siamo a metà del percorso amministrativo e appare giusto evidenziare le criticità emerse, le attività non realizzate, le scelte amministrative e politiche non ancora svolte, consapevoli della necessità di un "rilancio" della attività amministrativa che renda più incisivo il cambiamento che abbiamo promesso e prospettato ai nostri elettori.
Partendo dal "Programma" - che non può che rimanere il nostro riferimento principale nelle scelte e nella conduzione della attività amministrativa – dobbiamo rimarcare un oggettivo ritardo nella attuazione dello stesso, una complessa difficoltà nella condivisione delle strategie propedeutiche alla sua realizzazione e la necessità di un maggiore, reale coinvolgimento delle forze politiche e dei Gruppi Consigliari, della "maggioranza" di governo, nella progettazione del futuro della Città.
Si impone, quindi, una serena e compiuta analisi delle cose da fare e del come farle. In questa prospettiva "costruttiva" il P.D. molfettese ha chiesto al Sindaco, Paola Natalicchio, l'avvio di una verifica puntuale della azione amministrativa sin qui svolta, sulle criticità emerse e sulle modalità di attuazione delle attività incompiute o ancora da avviare.
I temi della vivibilità e della fruizione di spazi comuni (dall'impiantistica sportiva alla gestione delle aree verdi), dell'igiene urbana, della sicurezza e del contrasto ai fenomeni di illegalità diffusa come l'abusivismo commerciale, delle politiche e degli spazi sportivi, turistici e culturali, della attivazione dei meccanismi di supporto a tutte le attività economiche e produttive, delle opere pubbliche, della trasparenza, della qualità della vita, delle scelte sul futuro del nostro Porto, del futuro urbanistico della città, del welfare e, non ultimo, delle scelte in materia di fiscalità comunale. Questi, solo a titolo esemplificativo, alcuni degli spunti per una discussione franca e positiva che dovremo affrontare.
La vicinissima scadenza connessa all'esame del Bilancio di Previsione, strumento attraverso il quale dovremo affrontare scelte fondamentali, rende la nostra riflessione ancor più urgente.
Abbiamo, quindi, chiesto al Sindaco, Paola Natalicchio, di attivarsi affinchè venga convocato un "tavolo" di maggioranza che concretizzi la verifica politico-amministrativa da noi auspicata.
Il Sindaco, peraltro sollecitato anche da altre forze politiche, ha subito accettato la nostra proposta e la ringraziamo sinceramente. Cominciamo a discutere la prossima settimana. Riteniamo sia arrivato il tempo delle scelte.