Piergiovanni: «Ho fiducia sulla vittoria di Minervini al ballottaggio. Decideranno i cittadini»
Le parole del candidato consigliere più suffragato del primo turno con oltre 900 voti
mercoledì 22 giugno 2022
18.01
Nicola Piergiovanni è stato il più suffragato tra i candidati al Consiglio comunale a Molfetta nel primo turno delle elezioni amministrative 2022. Il presidente uscente della massima assise cittadina ha parlato in vista del voto che domenica 26 giugno stabilirà chi tra Minervini e Drago dovrà indossare la fascia tricolore. «Ricevere così tante attestazioni di stima è motivo di soddisfazione, ma soprattutto rappresenta una grande e rinnovata responsabilità. Se da un lato significa aver lavorato bene in questi anni, dall'altro è la spinta per lavorare sempre meglio, nell'interesse dell'intera comunità».
Adesso ci attende il ballottaggio. Come andrà a finire? «Lo decideranno i cittadini domenica. Credo che i cittadini sapranno lasciarsi alle spalle le strumentalizzazioni della campagna elettorale, e che sceglieranno di premiare il Sindaco Minervini per il grande lavoro svolto in questi anni».
E se vincesse l'altra coalizione? «Non credo che possa succedere ma accetteremmo il risultato delle urne, anche se si aprirebbe una fase di ingovernabilità, dovuta all'anatra zoppa, che porterebbe al commissario prefettizio. Una ipotesi da scongiurare. Infatti, nonostante gli accordi tra la sinistra e la destra, non ci sarebbe maggioranza in Consiglio comunale». Se dovesse scegliere una novità da introdurre nei primi 100 giorni di governo, quale sarebbe? «Uno come me, a cui piace stare in mezzo alla gente, non può che suggerire un ufficio che si occupi di raccogliere le istanze che provengono, in particolare, dalle periferie. A dirla tutta, potrebbe essere utile anche una delega assessorile, che riporti le istanze più sentite all'attenzione dell'organo di governo. Bisogna favorire la vicinanza tra istituzioni e cittadini, e consentire a questi ultimi di essere costantemente protagonisti del cambiamento».
Come vede il futuro di Molfetta? «Lo vedo sempre roseo, comunque andrà. Anzi, mi fanno molta tristezza coloro che, per raccattare qualche voto, descrivono la mia amata Molfetta come una città alla deriva. Se poi a dirlo sono coloro che hanno lavorato con noi fino a dieci mesi fa, si comprende che si tratta solo di propaganda elettorale».
Adesso ci attende il ballottaggio. Come andrà a finire? «Lo decideranno i cittadini domenica. Credo che i cittadini sapranno lasciarsi alle spalle le strumentalizzazioni della campagna elettorale, e che sceglieranno di premiare il Sindaco Minervini per il grande lavoro svolto in questi anni».
E se vincesse l'altra coalizione? «Non credo che possa succedere ma accetteremmo il risultato delle urne, anche se si aprirebbe una fase di ingovernabilità, dovuta all'anatra zoppa, che porterebbe al commissario prefettizio. Una ipotesi da scongiurare. Infatti, nonostante gli accordi tra la sinistra e la destra, non ci sarebbe maggioranza in Consiglio comunale». Se dovesse scegliere una novità da introdurre nei primi 100 giorni di governo, quale sarebbe? «Uno come me, a cui piace stare in mezzo alla gente, non può che suggerire un ufficio che si occupi di raccogliere le istanze che provengono, in particolare, dalle periferie. A dirla tutta, potrebbe essere utile anche una delega assessorile, che riporti le istanze più sentite all'attenzione dell'organo di governo. Bisogna favorire la vicinanza tra istituzioni e cittadini, e consentire a questi ultimi di essere costantemente protagonisti del cambiamento».
Come vede il futuro di Molfetta? «Lo vedo sempre roseo, comunque andrà. Anzi, mi fanno molta tristezza coloro che, per raccattare qualche voto, descrivono la mia amata Molfetta come una città alla deriva. Se poi a dirlo sono coloro che hanno lavorato con noi fino a dieci mesi fa, si comprende che si tratta solo di propaganda elettorale».